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VINO: LE PROSPETTIVE DEL SETTORE. IL PUNTO AL VINITALY

Vino primo banco di prova dopo l’inserimento dei dazi, e lo si vede al Vinitaly, evento fieristico che quest’anno è ancora più ago della bilancia essendo i dazi stati annunciati pochi giorni prima dell’inaugurazione. Dal palco del padiglione Masaf di questa 57° edizione, la prima alla quale due commissari Eu si sono recati in visita ufficiale, è il commissario europeo all’Agricoltura Christophe Hansen a parlare, mostrando l’impegno “a sostenere il settore vitivinicolo. Molte le circostanze difficili e questo è un momento giusto affinché la Commissione Europea dia il proprio sostegno. Cambiamento climatico, abbassamento dei consumi, dazi... l’economia globale soffre e credo sia importante dire che non porta beneficio a nessuno e non è nell’interesse di nessuna parte, neanche al di là dell’Atlantico. Il mercato statunitense non può essere sostituito e bisogna guardare in altri Paesi del mondo: è questa l’occasione per estendere i mercati in cui operare, potenziare la produzione e la resilienza del settore, raccomandazioni che riflettono ogni agenda politica degli Stati”. Per questi motivi, Hansen annuncia che a giugno porterà una delegazione di produttori europei in Giappone, “mercato molto florido con cui abbiamo un accordo commerciale. Dobbiamo chiaramente lavorare anche su altre parti del mondo, a partire dal Mercosur che è una destinazione molto interessante anche per i prodotti alimentari di alta qualità. Tra gli altri Paesi target l’India, un mercato dal potenziale molto alto ancora da sfruttare per il nostro settore”.

Il ministro Lollobrigida evidenzia i record dell’export italiano di vino e dell’agroalimentare 2024 quindi certamente aprire nuovi mercati e consolidare gli esistenti ma “non siamo disposti a rinunciare a nessun mercato, men che meno quello americano”. Ci sarà, aggiunge, un “rispetto delle regole garantito” ma chiede all’Europa la “possibilità di garantire risposte in tempi brevissimi. Abbiamo visto che esistono pandemie e guerre e attuare strumenti di promozione deve essere rapido”. Se ciò non fosse possibile, verrà chiesto di “rivedere il green deal, cancellare posizioni ideologiche e fare ciò che è giusto; giusto però vuol dire realizzabile”. E ancora: “Se da parte degli Usa c’è un’azione che non condividiamo, perché tra amici la chiusura delle barriere tariffarie non ha senso, l’Europa deve tirare fuori la saggezza antica che le contraddistingue. Vogliamo informare in etichetta e dobbiamo avere scelte coerenti di un’etichetta uniforme”.

Il commissario alla Salute Olivér Várhelyi ha ribadito che “abbiamo bisogno di garantire ai cittadini le informazioni necessarie per compiere scelte consapevoli che sostengano la loro salute. Quando si parla di salute pubblica - ha detto - è fondamentale non solo adottare buone politiche, ma anche riuscire a influenzare positivamente i comportamenti delle persone. L’Italia è un ottimo esempio. Scegliere se consumare o meno un bicchiere di vino con un pasto è una decisione personale, ma non possiamo dimenticare che il vino può far parte di un’alimentazione equilibrata. Sappiamo bene che l’assunzione di alcol può essere legata all’insorgenza di malattie non trasmissibili. Tuttavia, i dati ci mostrano che, se il consumo avviene con moderazione, all’interno di uno stile di vita sano, non ostacola la longevità. Quando parliamo di vino, non ci riferiamo solo all’alcol: parliamo di un prodotto unico, che può avere anche effetti positivi, ad esempio sul microbiota”.

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