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VAN GOGH OPERA MUSICAL AL BRANCACCIO DI ROMA

Sbarca al Teatro Brancaccio di Roma, dal 23 al 26 gennaio, il“Van Gogh Café Opera Musical”, scritto e diretto da Andrea Ortis, prodotto dalla MIC – International Company e ambientato in un café chantant parigino, nel quale una scena suggestiva, la musica di un’orchestra dal vivo, il canto di un cast d’eccezione e coinvolgenti coreografie prendono vita e colore grazie, anche, ad emozionanti proiezioni animate 3D che rendono le opere di Vincent vive ed immersive. In una vivace Parigi, l’atmosfera bohemienne pervade la città. Artisti, letterati e studiosi si incontrano all’interno dei café che, da semplici locali di ristoro diventano veri e propri centri di fermento culturale in cui si mescolano pensieri, arte e socialità. Teatri di vita dove musicisti, danzatrici e cantanti si esibiscono creando spettacoli coinvolgenti.

“Van Gogh Café Opera Musical” intreccia diversi linguaggi per svelare l’anima di Vincent Van Gogh, esplorando i suoi tormenti, la sua fiducia e la sua straordinaria capacità di amare e sognare. L’orchestra dal vivo, con chitarre, violino, pianoforte, musette, percussioni e contrabbasso, riempie lo spazio con una sinfonia di colori musicali, attingendo alle melodie iconiche della cultura francese, con la raffinatezza e la personalità dei più grandi parolieri e cantanti francesi come Edith Piaf, Charles Aznavour, Mireille Mathieu, Yves Montand. Le coreografie si muovono tra la sensualità del flamenco e l’espressività della danza contemporanea, attraversando i luoghi nei quali Van Gogh ha vissuto ed amplificando le emozioni, riflettendo così la sua complessità interiore.

Un imponente allestimento visivo, grazie a spettacolari animazioni 3D, fa vivere le opere pittoriche, immergendo il pubblico nella “notte stellata” o nel “campo di grano con volo di corvi”, tra i “girasoli” o negli “autoritratti” di che si animano, immergendo il pubblico e gli interpreti in un mondo vibrante e surreale dove arte e realtà si fondono in un’esperienza sensoriale profonda e coinvolgente. Ogni pennellata di Van Gogh diventa un tassello di un universo visivo straordinario, che avvolge lo spettatore tra musica, danza e canto in un abbraccio sensoriale di potente impatto emotivo e di originale vitalità.

Ogni personaggio vive una narrazione che si svolge in parallelo con la vita tumultuosa del grande pittore olandese ed è testimone di una danza di esistenze che si intrecciano tra fiducia e cadute, tra profonde malinconie e gioie travolgenti. Le relazioni che sbocciano e svaniscono, le amicizie che illuminano i giorni e le solitudini che avvolgono le notti, tutto questo viene esplorato con profondità. Il linguaggio dello spettacolo è un’armonia di suoni, immagini e movimenti che insieme creano un ritratto di Vincent Van Gogh che va oltre la biografia tradizionale. 

Il café chantant parigino dove la scena si svolge è un luogo che ha visto i suoi giorni di gloria ma che sembra aver perso magia. Chiuso al pubblico, in attesa del grande debutto serale, con un’atmosfera carica di tensione ed aspettative; artisti e lavoratori si preparano per lo spettacolo, persi nei propri pensieri e preoccupazioni, distaccati, estranei l’uno all’altro. M. Louis Philippe (Andrea Ortis), un antiquario curioso e colto, si presenta con un libro sotto il braccio: una raccolta delle lettere originali che Vincent Van Gogh ed il fratello Theo si scambiarono, ed inizia a raccontare la vita travagliata del pittore. La storia penetra nei cuori di tutti, soprattutto in quello di Luc (Raffaele Ficiur) cameriere responsabile della buona riuscita del debutto. Mentre il racconto prende vita, anche il Café sembra risvegliarsi dal torpore. Le ballerine, i musicisti e la cantante principale, Madame Odile (Floriana Monici), cominciano a vedere riflessi della propria esistenza nelle vicende di Van Gogh, vedendo in lui le loro stesse fragilità, speranze e desideri.

Anche Madame Odile, cantante matura, dura e primadonna, è tra di essi, gelosa della giovane Aline (Roberta Miolla), che nutre l’ambizione di divenire un giorno la star del locale. Il loro rapporto è teso, segnato dall’iniziale rivalità e dall’inevitabile confronto tra giovinezza e maturità. Tuttavia, nell'evolversi della storia di Van Gogh, Odile rivede in Aline la giovane se stessa sepolta sotto il peso degli anni e delle delusioni, e la sua ostilità si trasforma in affetto, decidendo così di aiutare la giovane prima di lasciare il Café, abbandonando il ruolo che l’aveva definita per tanti anni. La sua partenza segna una rinascita non solo per lei, ma per l’intero Café che nella riflessione ritrova fierezza, colorandosi di nuova vitalità e delle tinte dei quadri di Van Gogh.

 

 

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