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FORMEZ: I RISULTATI RAGGIUNTI E I NUOVI COMPITI

CARLO FLAMMENT Formez

di CARLO FLAMMENT, presidente Formez

Formez ha risposto con i fatti e con il consenso di centinaia di amministrazioni pubbliche alla domanda se la sua esistenza e la sua azione fossero ancora necessarie. Il disegno complessivo di riordino del sistema della formazione pubblica sviluppato dal ministro per le Riforme e l’Innovazione Luigi Nicolais vedrà il Formez ancora protagonista, anche se con un compito rinnovato. L’istituto ha già in passato dimostrato di saper affrontare e vincere la sfida del cambiamento.

Ottantaquattro convenzioni concluse nel 2006, 52 nuove committenze acquisite nello stesso periodo che vanno ad aggiungersi alle altre 129 ricevute negli esercizi precedenti e ancora attive nel 2006. È il corposo bilancio delle attività gestite dal Formez; gli interventi hanno coinvolto tutte le regioni italiane e circa 3 mila amministrazioni pubbliche locali tra province, comuni e comunità montane; e inoltre vi sono i programmi sviluppati in 20 Stati. Complessivamente ben 277 progetti, di cui 103 intrapresi nel 2006 e 125 conclusi.

Un’azione intensa e ad ampio raggio che ha visto il ruolo del Formez intensificarsi notevolmente. Nel corso degli ultimi anni, infatti, l’istituto è stato chiamato più volte a mutare il proprio raggio d’azione, orientando i suoi numerosi interventi verso più fronti: sviluppo delle risorse umane, promozione dell’efficienza e dell’innovazione, accrescimento della competitività dei territori, innalzamento complessivo della capacità amministrativa, internazionalizzazione dell’amministrazione, tutela dell’ambiente.

Anche per questo il Formez oggi è un’agenzia pubblica nazionale cui le amministrazioni di tutti i livelli riconoscono la capacità e le competenze per sostenere lo sviluppo di processi di «governance» istituzionale; mantiene un forte e positivo legame con le amministrazioni del Mezzogiorno - suo target tradizionale - anche se ha realizzato attività e sviluppato contatti con le amministrazioni regionali e locali di tutte le aree del Paese e in vari Paesi del mondo; ha acquisito la capacità di operare per programmi complessi a sostegno di politiche nazionali rivolte a tutto il sistema delle amministrazioni pubbliche.

In particolare, nel 2006 le Regioni hanno richiesto prevalentemente supporto e accompagnamento alla progettazione, all’attuazione e al monitoraggio dei principali processi di programmazione, nonché all’accrescimento della competitività dei territori; mentre i comuni e le province hanno concentrato la loro attenzione sullo sviluppo delle risorse umane, richiedendo inoltre assistenza per specifici progetti locali.

Si infittisce inoltre il tessuto di azioni concrete a supporto di varie amministrazioni centrali, con attività per conto dei ministeri dell’Economia e delle Finanze, degli Affari esteri, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (in attuazione della conferenza di Kyoto), delle Politiche agricole alimentari e forestali, del ministero della Salute (di rilievo il programma sui comportamenti salutari nella popolazione), del ministero degli Interni (supporto ai temi dell’immigrazione).

Per il futuro il Formez ha in serbo importanti novità. Lo scenario amministrativo si è evoluto radicalmente rispetto agli anni 80 e 90. Il compito per il prossimo triennio dovrà quindi tener conto del nuovo assetto istituzionale seguito alla riforma costituzionale del 2001; delle profonde modifiche che hanno interessato il sistema delle pubbliche amministrazioni; dell’utilizzo crescente delle tecnologie informatiche applicate alle attività e ai servizi della pubblica amministrazione e soprattutto delle enormi potenzialità che derivano dall’uso della banda larga; dell’evoluzione qualitativa e quantitativa della domanda di servizi da parte dei cittadini e delle imprese; dell’importanza degli strumenti e dei contenuti della comunicazione delle pubbliche amministrazioni e degli strumenti per garantire la partecipazione dei cittadini e delle imprese alle scelte politico-amministrative; dell’accresciuta consapevolezza che un’amministrazione competente e di qualità ha un ruolo strategico nel sostenere la competitività del Paese. A tale proposito, per fotografare lo stato della pubblica amministrazione italiana, abbiamo presentato lo scorso mese di giugno - a distanza di 27 anni dal primo storico studio - la «seconda fase della ricerca Giannini», indagine che sarà successivamente aggiornata con rapporti annuali e revisioni triennali.

Sulla base degli indirizzi del ministro Luigi Nicolais è in fase di attuazione il nuovo compito dell’istituto. Tra le attività qualificanti del Formez si prevede di incrementare un’assistenza «on the job» alle pubbliche amministrazioni, imperniata su un sistema di benchmarking, sulla misurazione dei livelli delle prestazioni e sulla capacità di diffondere casi di successo. Ruolo del Formez sarà accompagnare le amministrazioni pubbliche, in particolare regionali e locali, nello sviluppo di progetti di innovazione organizzativa e amministrativa anche attraverso programmi finalizzati a sviluppare la qualità della regolazione e la semplificazione amministrativa, nonché a promuovere l’impiego delle nuove tecnologie per il miglioramento delle risorse umane e dei processi organizzativi. A tal fine sarà anche potenziata l’attività di Unitelma (università telematica Sapienza).

Sia pure con nuovi caratteri e forte attenzione ai temi-chiave della «governance» proseguiranno gli interventi di assistenza e affiancamento consulenziale al sostegno delle amministrazioni italiane nel processo di integrazione europea e alla proiezione internazionale del Paese. L’istituto inoltre potenzierà l’azione di assistenza tecnica alle amministrazioni pubbliche per migliorare la qualità dei servizi e della comunicazione tra loro e verso cittadini e le imprese. Attenzione particolare si presterà, inoltre, all’Europa e dal supporto di «capacity bulding» offerto ad altri Paesi sia dell’area mediterranea sia di continenti diversi; rilevanti sono i programmi svolti o in fase di lancio in Sudamerica, Cina ed Iraq. L’obiettivo è trasferire conoscenze e pratiche, ma anche acquisire e comparare esperienze nuove e, attraverso un linguaggio comune.

Tags: pubblica amministrazione P.A. Giugno 2007

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