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l’azione per modernizzare e armonizzare il diritto commerciale internazionale

La visita della dottoressa Jenny Clift, «senior legal officer» del Segretariato dell’Uncitral, commissione delle Nazioni Unite per il diritto commerciale internazionale, che ha avuto luogo lo scorso mese al Ministero degli Affari Esteri a Roma, ha permesso agli addetti ai lavori di fare il punto sugli indirizzi di carattere legislativo mondiale che questo importante organo permanente delle Nazioni Unite propone ai legislatori dei Paesi membri. La Clift ha infatti tracciato un quadro di carattere generale sia sulla composizione dell’Uncitral, sia sulle prospettive, sia soprattutto sui lavori già compiuti e sulle possibilità che da questi, per le nazioni legislativamente evolute o in via di sviluppo, nasca proprio la disponibilità di modelli legislativi che hanno già ben funzionato nelle diverse situazioni sociali e geopolitiche.
L’Uncitral è stata costituita nel 1966 con lo scopo di essere il cuore legale del sistema delle Nazioni Unite nel campo del diritto del commercio internazionale. Il mandato affidatole dall’assemblea delle Nazioni Unite era appunto quello di realizzare una progressiva modernizzazione ed armonizzazione del diritto commerciale internazionale. Infatti, le diversità e le divergenze esistenti nelle leggi dei diversi Stati proprio nell’area del commercio internazionale costituivano e individuano tuttora veri e propri ostacoli allo sviluppo dei traffici commerciali, e quindi contribuiscono a creare incertezze nei rapporti economici e conflitti giurisdizionali.
L’Uncitral svolge le proprie attività con lo scopo di potenziare i negoziati e le transazioni commerciali, aumentare le informazioni disponibili e diminuire i costi dei negoziati, incrementare la necessità di coordinazione e cooperazione tra gli Stati. L’assemblea è formata da 60 Stati membri che vengono eletti ogni sei anni, per partecipare ai lavori. Le loro delegazioni provengono da tutto il mondo: 14 dall’Africa, 14 dall’Asia e dall’area del Pacifico, 10 dai Paesi dell’America Latina e caraibica, 8 dall’Est Europa e 14 dall’Europa dell’Ovest, e da altri Paesi, inclusi Usa, Canada e Australia.
La struttura è costituita da tre livelli: la commissione composta dai rappresentanti degli Stati membri, i working groups formati dai tecnici che lavorano ai singoli progetti e il Segretariato, di cui la dottoressa Clift è espressione apicale, che coordina i lavori attraverso i propri esperti, li dirige, raccoglie il materiale, compiendo indagini e guidando l’andamento dei lavori stessi. La commissione si riunisce annualmente in un’assemblea plenaria che dura due o tre settimane, lavora sui vari temi assegnati ai working groups, sul materiale da loro prodotto, considera, esamina, valuta i risultati dei loro report e decide il programma del lavoro futuro.
Sono sei le lingue di lavoro - russo, cinese, inglese, francese, spagnolo e arabo -, e con esse devono esprimersi i delegati dei Paesi che hanno perso la II guerra mondiale: Germania, Giappone, Italia. I partecipanti sono gli Stati membri, oppure Stati qualificati come osservatori od organizzazioni non governative, includendovi professionisti, associazioni giuridiche e organizzazioni regionali ed internazionali. I working groups attualmente al lavoro sono 6, e si incontrano per una settimana due volte all’anno per preparare i testi legali sui temi loro consegnati. Attualmente il primo working group è quello che si occupa della regolamentazione internazionale degli appalti; il secondo affronta il tema degli arbitrati e delle conciliazioni; il terzo si occupa della soluzione on-line del contenzioso; il quarto si dedica al commercio elettronico; il quinto alla legge sull’insolvenza e il sesto a garanzie mobiliari possessorie.
Chi scrive ha il privilegio di rappresentare l’Italia nel quinto e nel sesto working group. Tra i partecipanti, alcuni fanno parte della commissione, ma le delegazioni più spesso sono composte da professionisti particolarmente esperti nei settori interessati dai temi da regolamentare. Gli uffici del Segretariato hanno la loro sede principale a Vienna, in Austria; vi lavorano 14 avvocati che preparano le tracce dei lavori, compiono ricerche, predispongono le copie dei documenti e degli elaborati da esaminare e provvedono ad assicurare i servizi necessari, preparando report dei meeting e assicurando ogni coordinamento e supporto tecnico alle delegazioni dei singoli working groups. I prodotti legali dell’Uncitral sono essenzialmente tre: le convenzioni, che vengono poi offerte alla firma degli Stati che intendono aderirvi, i modelli di legge e le guide legislative. La convenzione normalmente individua e realizza un testo che armonizza e uniforma le legislazioni di alcuni Paesi, stabilendo talune obbligazioni internazionali. L’applicazione e l’efficacia di una convenzione richiede una formale adozione attraverso la ratifica, o l’adesione da parte degli Stati che si riconoscono e accettano quella regolamentazione.
Naturalmente l’adesione alla convenzione assicura un alto livello di armonizzazione, ma limita la flessibilità e la modificabilità della legislazione interna. Alcuni esempi di convenzioni predisposte dall’Uncitral sono appunto «le regole di Rotterdam», la convenzione sui contratti per le vendite internazionali di beni, la convenzione sull’uso delle comunicazioni elettroniche nei contratti internazionali e la regolamentazione delle obbligazioni cartolari nel commercio internazionale. Il «model law», invece, costituisce una proposta modello di legge internazionale, adatta sia a incorporare o a sostituire una legge nazionale che già regoli un determinato argomento, sia ad introdurre ex novo quella regolamentazione quando sia assente nel sistema giuridico del Paese che l’adotti.
In realtà si tratta di indirizzi legislativi specifici, testi che sono estremamente flessibili e possono essere modificati. Ma gli eventuali cambiamenti comportano anche un livello più basso di armonizzazione e talune differenze tra il testo modificato e la disciplina adottata negli altri Paesi. Ciò può creare difficoltà e difformità normative rilevanti sul piano internazionale. Le leggi modello, di maggiore significato e rilevanza prodotte dall’Uncitral, riguardano l’arbitrato e la conciliazione delle liti in tema di commercio internazionale, l’insolvenza tranfrontaliera, il commercio elettronico e gli appalti pubblici.
Lo scopo delle guide legislative è assistere i legislatori, le commissioni parlamentari e le loro strutture, nei singoli Paesi, per realizzare, nei settori ritenuti rilevanti, progetti legislativi che possono assicurare risultati positivi efficaci. I legislatori nazionali possono usare le varie guide legislative Uncitral per rivedere la legislazione esistente, ovvero per sviluppare nuove leggi. La guida legislativa, normalmente, è costituita da un commentario e da raccomandazioni di carattere legale. Le guide legislative più significative edite dall’Uncitral sono quelle sull’insolvenza, sulle garanzie mobiliari non possessorie, sui progetti di finanziamenti privati per infrastrutture e costruzioni in genere.
Jenny Clift ha anche tracciato un quadro sintetico sullo stato dell’attività corrente. Per quanto attiene al primo working group, sugli appalti, i lavori sulla guida legislativa per l’attuazione del «model law» sugli appalti pubblici si sono conclusi nel 2012. La commissione sta vagliando possibili attività future di impiego del lavoro svolto. Il secondo working group, su arbitrati e conciliazioni, ha preso in esame le regole sulla trasparenza nei trattati che riguardino investitori internazionali. Negli arbitrati internazionali tra Stati o tra cittadini o imprese, devono infatti essere applicate regole di procedura, molto trasparenti, al contenzioso che sorgerà in base ai futuri trattati.
Questo lavoro dovrebbe essere completato nel 2013. Il terzo working group ha già ultimato la «guida sulla convenzione di New York» verificandone l’interpretazione e l’applicazione, che sarà pubblicata nel 2013. Il futuro lavoro riguarderà ancora la trasparenza nel contesto dei trattati esistenti. La capacità di rendere tutti i negoziati e le transazioni di carattere commerciale soggetti all’arbitrato esige infatti, anche la revisione delle regole procedurali applicate dalle diverse organizzazioni arbitrali. Il quarto working group si occupa della soluzione del contenzioso via internet, ed è finalizzato a trovare soluzioni veloci nel contesto del commercio di basso valore economico, ma di alto volume di transazioni compiute attraverso i mezzi elettronici, includendovi sia il contenzioso tra imprese, il cosiddetto B2B cioè business to business, che il contenzioso tra imprese e consumatore, il cosiddetto B2C, business to consumer. Il quinto gruppo si occupa del commercio elettronico, e sta preparando una bozza di regolamentazione sugli elementi essenziali della memorizzazione «records» relativi ai traffici elettronici con attenzione alla necessità dell’uso internazionale di tali notizie, rilevanti anche ai fini fiscali nazionali. Questo lavoro esigerà almeno due anni per essere completato.
Il quinto gruppo, che si occupa della legge sull’insolvenza, sta attendendo alla revisione della guida sull’insolvenza, già pubblicata, per realizzare un model law che possa fornire un contenuto più strutturato sugli aspetti e sulle definizioni dei concetti, rilevanti sotto il profilo internazionale, del «centro degli interessi essenziali di una impresa» ovvero COMI, center of main interest; e sulla definizione e sul contenuto delle procedure «straniere». Un altro obiettivo è costituito dalla «raccomandazione» a fini legislativi sulle responsabilità degli amministratori e dei direttori generali nel periodo antecedente all’insolvenza, che verrà a far parte della già esistente guida legislativa sull’insolvenza. Nel model law al quale si sta lavorando sono stati presi in esame anche temi quali la cooperazione e la collaborazione tra corti straniere.
Questi tre progetti dovrebbero essere completati nel 2013. Il futuro lavoro, invece, si svilupperà sullo studio e sull’analisi a fini di individuare «best practices» anche giurisdizionali, e di conseguente regolamentazione di casi concernenti l’insolvenza di grandi e complesse istituzioni finanziarie e del «gruppo d’imprese». In particolare si pensa di preparare un «digesto» di fattispeci importanti e significative di «case law» che possa supportare e risultare utile per richiamare il commentario, ovvero le raccomandazioni proprie del modello di legge. E veniamo al sesto Gruppo, quello sui «security interests». Si tratta di una guida legislativa molto tecnica sul funzionamento e sull’adozione dei registri dei security rights, essenzialmente elettronici. Il lavoro fornisce un’utile guida per gli Stati, al fine di realizzare buone ed efficaci leggi in tema di privilegi non possessori (security interests) sui beni mobili materiali e immateriali; il lavoro include anche l’individuazione e la regolamentazione delle infrastrutture necessarie e tali da risultare operative ed efficienti, affinché il registro dia i risultati voluti.
Questo lavoro dovrebbe essere ultimato nel 2013. Come futuro lavoro, si prevede un modello di legge sulle secured transactions, che sviluppi la regolamentazione già contenuta nella guida legislativa sui secured interests. Infine, ha precisato la dottoressa Clift, sono stati realizzati due colloqui tra esperti dell’Uncitral nel gennaio 2011 e nel 2013, che si sono concentrati su alcuni temi che potrebbero essere oggetto del futuro lavoro dei Working Groups. Ad esempio: la moneta elettronica; la «micro finance» con l’uso di garanzie dal valore non prettamente economico; lo studio e la regolamentazione di concrete possibilità di garantire la necessaria finanza a piccole imprese, micro e medie imprese e la possibile soluzione dei contenziosi collegati a tale area. Nel 2013 dovrebbe essere ultimato un report al riguardo, dal titolo «micro-finance».
Questo è il quadro di una complessa entità delle Nazioni Unite che fornisce modelli legislativi di sviluppo, da tenere presenti da parte di tutti gli ordinamenti, perché in modo concreto rappresentano il futuro legislativo che dalle Nazioni Unite viene prefigurato e offerto ai legislatori nazionali. In un momento storico e in un mondo sempre più orientato ad accettare modelli compatibili e capaci di comunicare pur mantenendo i singoli Stati le proprie diversità che affondano nella storia e nella cultura dei vari Paesi, emerge la necessità di fare i conti con mercati sempre più aperti e competitivi.
Oggi i risultati che le differenti legislazioni dei vari Paesi offrono, sono sempre più trasparenti e confrontabili. Vista la non felice collocazione, nelle statistiche internazionali, del nostro rating nazionale, specie sotto il profilo legale e giurisdizionale, la panoramica che ho cercato di rappresentare va tenuta in seria considerazione poiché è con questi modelli normativi che siamo chiamati a confrontarci per riuscire più o meno credibili, attirare finanziamenti internazionali, sviluppare la produzione italiana e il nostro commercio.    

Tags: Aprile 2013 commercio Lucio Ghia Uncitral

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