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DIFESA. CONDIZIONE MILITARE E LA SPECIFICITÀ, LA SINGOLARE SITUAZIONE DEL PERSONALE

del Col. ANTONINO LO TORTO, Direzione generale di Commissariato e dei Servizi


Il personale militare opera in una situazione di diritti e doveri assolutamente singolare, differente rispetto a quella degli altri pubblici dipendenti. Lo status dei militari è connesso con la singolarità dell’impiego, rapportata alla peculiarità dei compiti istituzionali concernenti la difesa dello Stato e la realizzazione della pace e della sicurezza in conformità alle regole di diritto internazionale. La singolarità dello status incide sulle condizioni di vita, in quanto richiede ai singoli militari: consapevolezza di dover assolvere compiti inerenti allo scopo di difendere la Patria, ossia di concorrere al perseguimento degli obiettivi indicati dal Governo per il mantenimento della pace, nonché di dover provvedere alla sicurezza del territorio, della popolazione e delle libere istituzioni; costante efficienza fisica e psichica, assolutamente essenziale per l’assolvimento del servizio; disponibilità ad operare in condizioni di disagio, anche in carenza di adeguato supporto logistico; capacità di operare con coraggio e prudenza, nonché di gestire il rischio connaturato alla professione militare; consapevolezza di dover mantenere, anche fuori servizio, una condotta corretta, decorosa e riservata, adeguata alla peculiarità delle responsabilità rivestite.
Questa singolarità della condizione militare implica la necessità di garantire ai militari un trattamento adeguato per esercitare i diritti riconosciuti a tutti i cittadini, compatibilmente con l’assolvimento delle incombenze di servizio. Quelli della condizione militare sono problemi costanti, che si ripropongono con diversa configurazione in relazione alle situazioni contingenti e richiedono un diverso approccio per l’individuazione della soluzione più appropriata. Di conseguenza, la condizione militare oggi è all’attenzione del Governo che ha recepito le aspettative del personale militare per un più incisivo riconoscimento della specificità, quale riferimento indispensabile per l’adeguato trattamento giuridico ed economico.
Il riconoscimento pieno e formale della specificità è ora previsto dall’articolo 20 di un disegno di legge all’esame della Camera in seconda lettura. Questa norma, al comma 1, prevede che la specificità del ruolo delle Forze Armate, unitamente alle Forze di Polizia e ai Vigili del Fuoco, costituisce l’elemento caratterizzante dello stato giuridico del personale. A tale specificità si riconnette la definizione degli ordinamenti delle carriere, dei contenuti del rapporto d’impiego e della tutela economica, pensionistica e previdenziale. Chiarisce che la specificità è la risultante della combinazione di due elementi tipici quali la peculiarità dei compiti istituzionali e la singolarità degli obblighi e delle limitazioni personali previste da leggi e regolamenti.
Il contenuto di questa disposizione, che sembra una mera ricognizione delle norme che disciplinano la condizione del personale militare, risulta tuttavia significativo se connesso al comma 2, ove è previsto che con successivi provvedimenti legislativi sarà definita la disciplina attuativa e saranno stanziate le occorrenti risorse finanziarie. Sembra, in sostanza, che il legislatore intenda sancire un formale impegno politico a razionalizzare il trattamento del personale del Comparto Difesa-Sicurezza sulla base dell’accertata tipicità e singolarità dello stesso in seno al pubblico impiego.
Poiché non è prevedibile quando sarà possibile vedere assolto questo impegno politico con provvedimenti significativi e incisivi, per mantenere il giusto realismo occorre non trascurare che i problemi della condizione militare risultano naturalmente complessi perché originati da esigenze che si manifestano in modo variegato e richiedono soluzioni flessibili, tali cioè da consentire la determinazione di una regolamentazione attagliata alle particolari situazioni delle diverse categorie di personale e agevolmente aggiornabile per un tempestivo adeguamento alle nuove esigenze nascenti dall’evoluzione delle condizioni d’impiego.
Tutto ciò impone di utilizzare nel modo migliore le risorse attraverso una pianificazione che definisca gli obiettivi generali da conseguire progressivamente, attraverso il perseguimento di risultati parziali di breve e medio termine, congegnati in modo che nel lungo periodo risulti possibile apportare gli affinamenti necessari per adeguare la normativa all’evolversi delle esigenze.
In tale prospettiva appare ancor più proficuo il contributo propositivo della Rappresentanza Militare, considerato che lo stesso articolo 20, comma 3, riconosce il ruolo negoziale del COCER nelle attività destinate all’attuazione delle finalità indicate dal comma 1, concernenti il trattamento economico del personale del Comparto Difesa-Sicurezza. Il ruolo negoziale non ha natura contrattuale, poiché la Rappresentanza Militare continua ad avere la configurazione di organismo interno delle Forze Armate. Tale riconoscimento, in sostanza, sanziona il percorso evolutivo della Rappresentanza nell’assolvimento della funzione propositiva nelle materie di competenza, quale, in particolare, il trattamento economico regolamentato dalla procedura di concertazione. Il riconoscimento del ruolo negoziale, in sostanza, eleva a sistema il dialogo e il confronto tra due componenti che non sono controparti ma elementi di un’organizzazione la cui unitarietà è tale non perché sancita per decreto, ma perché connaturata alla funzione istituzionale dell’organizzazione stessa. Inoltre realizza un produttivo, ancorché mediato, dialogo tra il personale e le autorità investite delle responsabilità di comando.
Il dialogo interno, mirato ad evidenziare in modo sereno e senza pregiudiziali le aspettative del personale, rende la compagine militare costantemente animata da viva fiducia nella capacità di percepire la responsabilità di appartenere ad un’organizzazione chiamata a fornire alla comunità nazionale un servizio assolutamente singolare quale il prodotto sicurezza. In definitiva, questa fiducia, che si concretizza nella coesione e nella solidarietà, costituisce il veicolo naturale per garantire l’adeguato trattamento della specificità militare nel contesto di un governo delle Forze Armate, saldamente ancorato ai principi democratici, che assicurano il giusto equilibrio tra l’assolvimento dei doveri istituzionali e l’esercizio dei diritti garantiti dalla Costituzione.

Tags: Ministero della Difesa forze armate polizia sicurezza Difesa Febbraio 2010 Vigili del Fuoco SMD - Stato Maggiore della Difesa

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