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ANTICIPAZIONE DEL RAPPORTO ECONOMICO 2020 CONEGLIANO VALDOBBIADENE PROSECCO SUPERIORE DOCG

È stata presentata l’anteprima del rapporto economico della denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG relativa al 2020, anno che non è stato così negativo in quanto la filiera del Prosecco ha saputo dimostrare una capacità reattiva non indifferente. Lo raccontano i dati commentati dal responsabile scientifico Eugenio Pomarici, che esordisce con le 92,1 milioni di bottiglie 2020 per la vendemmia 2019, meno abbondante di quella del 2018 ma di entità superiore alla media dei 5 anni precedenti ​​​(36 milioni le bottiglie nel 2010), come anche superiori rispetto al 2019 i 526,5 milioni di euro​ di valore. Si nota ​un’interessante ripresa del frizzante, anche se in modeste quantità e a discapito dello spumante, e una sostanziale stabilità dei prezzi all’origine, di poco inferiori a quelli del 2019, che consente di proteggere i redditi di agricoltori e imbottigliatori; il prezzo medio su scala mondiale a bottiglia è stato di 5,65 euro (+0,4% rispetto al 2019). Lo scorso anno inoltre si registra una rilevante crescita – pari al 14% in volume e al 36% in valore – per la tipologia Rive, istituita nel 2009 al fine di valorizzare i vigneti (in tutto 43 su 494 ettari) in forte pendenza e che richiedono un lavoro più gravoso. Il 2020 quindi risulta un anno di stabilizzazione di volume e valore, anche se nel 2021 si è ovviamente interrotta.

Per quanto riguarda l’export, dopo un 2019 favorevole, nell’anno pandemico la quota del 42% di Spumante DOCG e Rive DOCG destinata alle esportazioni ha subito una contrazione delle vendite (a fronte però di minori quantità c’è comunque stato un aumento del valore unitario dei prodotti esportati). In un confronto Italia-estero, nel 2020 il nostro Paese ha visto una crescita del 2,5% in volume anche se in segmenti di valore minore, cosa che ha abbassato il prezzo medio a 5,72 euro (-3,8%) e di conseguenza il valore della produzione è sceso al -1,4%. Al mercato interno sono state destinate 51 milioni di bottiglie, che per l’export sono invece 37 milioni (-4%) con un prezzo medio di 5,57 euro, una crescita quindi del 6,4% rispetto all’anno precedente, e un valore di 206 milioni di euro, ossia +2,2%.

Tra i Paesi importatori delle nostre bollicine, riduzioni consistenti si registrano negli USA e nel Regno Unito, prima destinazione del Conegliano Valdobbiadene; in UK però va tenuto conto che nel 2019 si era fatto molto magazzino in vista della Brexit. Negli altri mercati si cresce ovunque, tranne che in Oceania e in America Latina (Brasile escluso); notevoli soddisfazioni invece derivanti dall’export raddoppiato verso la Russia e triplicato verso il Giappone nonché dal generale rafforzamento della presenza in Estremo Oriente. Ragguardevole inoltre l’interesse sempre crescente che sta mostrando la Scandinavia per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG.

Com’è ormai assodato, la pandemia ha portato con sé diverse modalità di consumo, che influiscono sull’acquisto; anzi, tra lockdown, chiusure serali e coprifuoco, il consumo in casa è stato quello principale se non l’unico. Ed ecco che da un anno all’altro quadruplicano i volumi acquistati via e-commerce (da 0,5 a 2%, +325%). Insieme alle vendite alle centrali di acquisto (piattaforme che riforniscono la grande distribuzione) aumentano anche le vendite a privati di tipo tradizionale (rispettivamente +31% e +65%). Segno meno per le altre tipologie di canali distributivi: horeca, ristorazione, grossisti, vendita diretta; quest’ultima diminuita ​​in volume più che in valore e con un prezzo medio invece aumentato del 3,4%, forse per il potenziamento dell’attività enoturistica.

Tra le azioni intraprese dalle case spumantistiche DOCG per reagire alla crisi, si è soprattutto ricorso all’incremento delle vendite a privati via telefono o mail con consegna a domicilio e alla cessione di prodotto a altri produttori; in misura minore alla ricerca di ulteriori sbocchi nei canali commerciali, meno alla vendita tramite propria piattaforma e-commerce o a quella di terzi; mentre in quanto a comunicazione e promozione un terzo delle aziende (32,5%) ha intensificato l’offerta enoturistica nei mesi estivi, cosa che per il 35% delle case ha funzionato tanto che il 78,8 % vuole potenziare l’attività per il futuro. La fruizione di contenuti ed eventi online anziché in presenza si è attestata anche nel settore vitivinicolo, e hanno organizzato in modalità digitale eventi B2B con degustazioni di vino inviato in anticipo il 24,8% delle aziende mentre nel B2C sono state il 16,2%; infatti, tra gli investimenti futuri relativi all’informatica la prima opzione è un generale potenziamento della dotazione hardware e software. Ma soprattutto, nel 2020 sono proseguiti gli investimenti delle case spumantistiche verso le fonti rinnovabili e l’economia circolare, ai fini di una maggior sostenibilità: metà della produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG è commercializzata in bottiglie di vetro alleggerito o derivate da vetro riciclato e si ricorre a etichette ultrasottili prodotte con materiali eco-sostenibili e imballaggi biodegradabili più leggeri o meno ingombranti, tutte pratiche con in crescita rispetto al 2019. Per quanto riguarda il futuro, la maggior parte ha dichiarato di non avere aspettative positive.

In conclusione, sostiene Pomarici, quello del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG è un distretto – nella totalità di ben 8.712 ettari e 6.770 addetti – che ha mostrato di essere resiliente e pronto a reagire e, lavorando coesi, i consorziati hanno imparato a non lasciarsi travolgere. Un distretto che ha funzionato e ciò lo si è visto con le riallocazioni interne della produzione. L’annus horribilis ha portato un miglior posizionamento all’estero, la prospettiva di sviluppare digitalizzazione, transizione ecologica e sociale, enologia delle Rive per ulteriore robusta crescita in valore, e infine l’enoturismo quale importante leva strategica soprattutto da quando le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono state riconosciute nel 2019 patrimonio dell’umanità Unesco. Si spera inoltre che le vaccinazioni smobilitino un po’ i consumi, anche se allo stato attuale si resta comunque sotto stress perché nel mondo annunci di impennate del virus sono all’ordine del giorno.

Tags: vino Giosetta Ciuffa prodotti tipici Veneto via col Veneto ristoranti horeca eCommerce export ristorazione Maggio 2021

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