ALL’ARENGARIO DI MONZA ALFRED HITCHCOCK NEI FILM DELLA UNIVERSAL PICTURES
Dal 9 ottobre al 10 gennaio l’Arengario, a Monza in piazza Roma, presenta una mostra che indaga la figura del regista del brivido Alfred Hitchcock (1899-1980), curata da Gianni Canova e prodotta e organizzata dal Comune di Monza in collaborazione con ViDi Visit Different.
“Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures” presenta 70 fotografie e contenuti speciali, provenienti dagli archivi della major americana, che conducono il pubblico nel backstage dei principali film del regista. Celebrato come uno dei principali e più influenti innovatori della storia del cinema, Hitchcock è famoso per il suo ingegno, le trame avvincenti, la gestione delle camere da presa, l’originale stile di montaggio, l’abilità nel tener viva la tensione in ogni singolo fotogramma. “Hitchcock, come hanno detto i critici della nouvelle vague – afferma Gianni Canova - è stato uno dei più grandi creatori di forme di tutto il Novecento. I suoi film, per quante volte li si riveda, sono ogni volta una sorpresa: ogni volta aprono nuove prospettive attraverso cui osservare il mondo e guardare la vita”.
Il percorso espositivo analizza i principali capolavori di Hitchcock prodotti dalla Universal Pictures. Primo fra tutti “Psycho” (1960), una delle sue opere più controverse che riuscì a battere tutti i record di incassi e fece fuggire il pubblico dalle sale in preda al panico, che proprio quest’anno celebra i sessant’anni dall’uscita nelle sale.
Una sezione è dedicata a “Gli uccelli” (1963), pellicola in cui introdusse numerose novità nel campo del suono e degli effetti speciali; con ben 370 trucchi di ripresa, il film richiese quasi tre anni di preparativi a causa della sua complessità tecnica.
L’itinerario nell’universo hitchcockiano prosegue con “La finestra sul cortile” (1954): uscito nell’agosto 1954, nel maggio 1956 aveva già incassato 10 milioni di dollari.
E ancora, “La donna che visse due volte”, capolavoro del 1958 divenuto oggetto di venerazione, che racconta una delle storie d’amore più angoscianti del cinema, narrata attraverso un numero infinito di angolazioni e riprese straordinarie nei luoghi più famosi di San Francisco.
Il materiale fotografico getta inoltre uno sguardo su altri celebri film come “Sabotatori” (1942), “L’ombra del dubbio” (1943), “Nodo alla gola” (1948), “La congiura degli innocenti” (1955), “L’uomo che sapeva troppo (1956), “Marnie” (1964), “Il sipario strappato” (1966), “Topaz” (1969), “Frenzy” (1972) e “Complotto di famiglia” (1976). Una parte della rassegna è inoltre dedicata alla musica che ha connotato alcuni dei suoi film, tra cui quella di Bernard Herrmann, compositore statunitense che ha scritto, tra le altre, le celebri colonne sonore per “La donna che visse due volte” e “Psycho”, parte integrante e fondamentale per la costruzione del senso di attesa hitchcockiano.
Chiude idealmente l’esposizione il montaggio con le celebri e fugaci apparizioni di Hitchcock sulla scena. Nati come simpatiche gag, i cammei divennero col tempo una vera e propria superstizione. Il pubblico iniziò ad attenderli con impazienza e per evitare che lo spettatore si distraesse troppo durante il film, il regista decise di anticiparli ai primissimi minuti dell’inizio.
Tags: cinema Monza ottobre 2020