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PRESENTATO A ROMA "EVOLUZIONE", PER PROMUOVERE E VALORIZZARE L'EXTRAVERGINE DI QUALITà

“Nonostante il fattore clima, nell’olio si investe ancora tanto ma abbiamo sempre difficoltà a raccontare la biodiversità a chi consuma il nostro olio, che a volte ha lo stesso nome di prodotti che ci rovinano. Eventi come ‘Evoluzione 2020’ sono utili a comprendere quanto sia importante la valutazione indipendente, che per quanto riguarda gli oli viene purtroppo accomunata a quella più generica e superficiale di luoghi come i ristoranti e altri prodotti”. Così introdotta dal direttore generale di Agro Camera Carlo Hausmann, è stata presentata al Centro Servizi Tipici e Tradizionali della Camera di Commercio di Roma la terza edizione di Evoluzione, percorsi per l’extravergine di qualità, il progetto di valorizzazione dell’olio extravergine italiano organizzato da Oleonauta e Pecora Nera Editore e previsto il prossimo 20 gennaio all’hotel Parco dei Principi di Roma.

Con ingresso gratuito da richiedere qui, l’evento ha natura esclusivamente b2b ed è quindi rivolto a operatori del settore della ristorazione e della gastronomia. La principale novità annunciata è l’introduzione di alcuni tavoli dedicati ad approfondimenti tecnici e tematici, grazie alla collaborazione di esperti del settore che saranno a disposizione in una sala dedicata alle degustazioni guidate, ad accesso libero e gratuito. “Vogliamo che in questa giornata – afferma Simona Cognoli di Oleonauta – i professionisti della ristorazione e della gastronomia abbiano l’opportunità unica di sedersi idealmente alla grande tavola degli oli extravergini di oliva italiani, accuratamente selezionati, e di confrontarsi con i produttori, per stringere relazioni professionali. L’evento è dedicato a loro ma non solo: anche ai giornalisti e comunicatori, che hanno un ruolo fondamentale nella promozione del settore; agli assaggiatori, i professionisti dell’olio che hanno così l’occasione di aggiornarsi; inoltre, a tutti coloro che lavorano intorno al turismo dell’olio e che potrebbero quindi individuare aziende che oltre alla produzione si occupano di cultura del prodotto”.

Saranno quindi premiati gli operatori particolarmente attenti nella valorizzazione dell’olio evo di qualità. A individuare i più virtuosi a Roma, Milano e Torino, ispettori che per ogni ristorante hanno verificato il livello e la modalità della proposta di olio extravergine di oliva in sala, evidenziando le eccellenze. A questi premi si aggiungeranno quelli che Evoluzione conferirà ad altri operatori che si distinguono per la proposta dell’olio extravergine. “Un lavoro di indagine capillare partito tre anni fa – dichiarano gli editori Simone Cargiani e Fernanda D’Arienzo – che sta dando i suoi frutti. Abbiamo infatti riscontrato un numero sempre più importante di operatori virtuosi che, capito il valore di questo alimento, sono diventati portavoce presso i clienti di nuove consapevolezze, favorendo la crescita del mercato per le aziende produttrici che fanno della qualità un loro vessillo”.

Durante la presentazione il giornalista esperto di olio Maurizio Pescari ha sottolineato l’originalità di Evoluzione, “un format necessario perché le strade percorse fino ad oggi non hanno dato risultati. Conoscenza e formazione per chi acquista, ma anche per chi produce. Dare valore ad una qualità complessiva che vada oltre quella fondamentale dell’olio”. E ha tracciato una panoramica amara circa il settore: “Tanti sforzi fatti per la promozione dell’olio di qualità, e poi ci si scontra con un elemento: la platea non ascolta. Il 75 per cento dei consumatori è legato a olio commerciale, peraltro neanche a basso prezzo. Quando si svilupperà attenzione verso i monovarietali, la gdp ci metterà le mani. Ecco che quindi i dettaglianti fanno la differenza per la vendita di olio di qualità, in quanto parlano al consumatore: più piccolo è il negozio più li ascoltiamo. Il disinteresse che vediamo sulla tavola di tutti i giorni nasce da una formazione mancata”. Come funziona quindi? “Il 60 per cento circa dell’olio viene venduto in regime di promozione sugli scaffali della grande distribuzione organizzata, concentrato essenzialmente tra novembre e dicembre, quando ci sono le promozioni più forti perché nell’impostazione commerciale della gdo l’olio ha un forte potere di locomotiva: se si riesce ad acquisire il cliente che si procura la provvista per un anno, quel cliente poi riconoscerà il punto vendita come qualificato ed economico e si rivolgerà sempre ad esso. E quindi sono molte le insegne della grande distribuzione che investono pur di avere il prezzo più ‘conveniente’ per il consumatore e in conseguenza di ciò si decide che tipologia di olio mettere sullo scaffale. Inoltre, sulla produzione italiana di quest’anno ci sono grandi incertezze perché purtroppo l’Italia olivicola non ha un’impostazione diffusa: ognuno fa come vuole. E lo stesso quindi va tenuto presente nel momento in cui ci sono variazioni climatiche, che in determinate situazioni incidono di più o di meno; e per quanto riguarda l’olio, semplicisticamente dico che la natura ha voluto ribadire il primato, cosa che purtroppo in questo settore è drammatica. Ogni produttore sa quanto sia frequente infatti arrivare a un momento in cui da un giorno all’altro si perde tutto. Detto questo, se facciamo 100 la produzione di quest’anno – si parla di 300mila tonnellate ma c’è chi dice addirittura la metà - il 70 per cento è olio da battaglia, non un granché quindi; il 10 per cento è un grande olio e di questo il 3 per cento è certificato dop o igp. Il valore che dette certificazioni inizialmente dovevano avere era di aiuto alle aziende più piccole e meno note attraverso il bollino, unico marchio grafico che assicura una qualità garantita, a meno che l’ultimo anello della filiera non abbia commesso errori. Questo quindi è un lavoro da fare. Inoltre, i produttori anche quando potrebbero non certificano: perché manca un’intelligente forma di promozione e di avvicinamento, in modo tale che l’olivicoltore stesso sappia questi temi. Spesso non li conosce: pensa sia sufficiente scrivere “estratto a freddo” e ignora l’importanza del bollino. Tema che, peraltro, solleva altre questioni: sembrerà strano ma per la docg del vino costa solo un centesimo, il costo della fascetta, nell’olio anche più di un euro a bottiglia quindi in un sistema in cui si privilegiano i grandi numeri, questi li fa l’olio che costa meno. Vai a incidere con un’ero perché è dop bisogna solo trovare il giusto posizionamento: vendere olio di qualità vicino ai commercianti è logico che non si venderà neanche una bottiglia ma nei posti dove l’olio scadente non va”.

La terza edizione di Evoluzione giunge infatti al termine di un’annata non semplice per il comparto, ma che dà spunti di ottimismo dopo un 2018 molto complicato. “In merito all’ultima raccolta – ha affermato Simona Cognoli – le prime stime Ismea, realizzate in collaborazione con Unaprol, indicano una netta ripresa in particolar modo nelle aree meridionali, la cui produzione lo scorso anno era stata fortemente compromessa dalle gelate di fine inverno. Tuttavia, i volumi complessivi che per ora si attesterebbero intorno alle 321mila tonnellate non danno riscontro di una campagna in piena carica, a causa del clima generalmente instabile che ha colpito soprattutto le aree del Centro-Nord. Diverso invece il discorso sulla qualità delle produzioni che si aspetta mediamente alta, grazie alla crescente professionalizzazione del settore”.

Strategica la partnership stretta con High Quality Food. “Abbiamo deciso di essere presenti ad Evoluzione – le parole di Simone Cozzi, ceo e founder di HQF – perché da azienda produttrice e distributrice sentiamo forte la necessità di sostenere tutte le iniziative volte a promuovere le eccellenze alimentari del nostro Paese, di cui possiamo garantire tracciabilità della filiera e qualità del prodotto finale. Il 20 gennaio, durante l’evento, presenteremo HQFAgricola, il primo progetto di agrindustria in Italia”. Sarà quella l’occasione per le aziende presenti di far conoscere la propria produzione a un soggetto leader nella distribuzione di prodotti alimentari di alto standing e al tempo stesso per sensibilizzare i tanti operatori che hanno scelto HQF come fornitore d’eccellenza, sull’importanza di dare la giusta attenzione pure all’olio evo, sia nel servizio di sala che nell’utilizzo in cucina.

Nutrito l’elenco dei partner di Evoluzione: oltre a High Qualiy Food ci sarà Elaisian, startup che ha sviluppato il primo servizio al mondo di agricoltura di precisione per monitorare lo stato degli oliveti; l’altoatesina Plose che fornirà l’acqua per l’evento; Magnolia Eventi per gli allestimenti; Spoolivi, storico vivaio di Pescia in Toscana specializzato nella produzione di piante di olivo certificate di varietà autoctone italiane, che “vestirà” le sale dell’hotel; Bicolio, che metterà a disposizione dei partecipanti il nuovo bicchierino “usa e getta” per la degustazione.

Ora per il team organizzativo inizia il vero lavoro: l’assaggio degli oli nuovi delle aziende partecipanti, per la compilazione del catalogo, e la ricerca di quanti più operatori possibili che possano cogliere l’opportunità di formazione ma anche di avvicinamento alle migliori realtà produttive selezionate per il progetto.

Tags: agricoltura turismo Giosetta Ciuffa aziende agricole olio olive agriturismo olivicoltura Dicembre 2019

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