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USO RESPONSABILE DELLA PLASTICA: DAL TAVOLO PER IL RICICLO DI QUALITÀ UN FOCUS SU RETI PER MITILICOLTURA, RIFIUTI SPIAGGIATI E INIZIATIVE DI AGEVOLAZIONE FISCALE E UN DECALOGO PER LA PLASTICA MONOUSO

Combattere la dispersione della plastica nell’ambiente, aumentare qualità e quantità del riciclo con progetti mirati e agevolare l’impiego di quella riciclata in un’ottica di circular economy concreta: questa la linea con cui il settore italiano della trasformazione delle materie plastiche sta cercando di lavorare, con un modello multi-stakeholder, insieme agli enti che compongono il Tavolo per il riciclo di qualità, composto da Federazione gomma plastica, IPPR-Istituto per la promozione delle plastiche da riciclo, Corepla, Enea, ISPRA e Legambiente.

All’indomani dell’uscita della bozza di direttiva europea sulla plastica monouso, un decalogo sull’usa e getta avvia un percorso di sensibilizzazione dei cittadini al suo corretto uso mentre in parallelo un’iniziativa di raccolta dei rifiuti in plastica sulla spiaggia di Coccia di Morto (a nord della foce del Tevere, dove il fiume porta grandi quantità di rifiuti) in programma per domani martedì 5 giugno consente di proseguire il lavoro iniziato nel 2017 con Legambiente ed ENEA per raccogliere informazioni sulla composizione di tali rifiuti, verificarne la riciclabilità, e al contempo dare un messaggio di responsabilizzazione ai cittadini contro l’abbandono. Allo stesso tempo, è stato avviato un approfondimento su due questioni rilevanti: la dispersione in mare delle reti da mitilicoltura in polipropilene (PP) e come aiutare il mercato del riciclato a crescere, per rispondere agli obiettivi della plastics strategy europea.

Sulle reti per mitilicoltura si è avviata una collaborazione con l’Associazione mediterranea acquacoltori: ogni anno in Italia si producono 63.000 tonnellate di cozze e per queste si consumano circa 4/500 tonnellate di retine, utilizzate negli allevamenti marini per sostenere il grappolo delle cozze durante tutta la sua crescita. Una parte di queste sfuggono alla raccolta da parte dei pescatori e vengono disperse in mare a causa di incidenti, mareggiate, distrazione o cattivi comportamenti da parte degli operatori stessi. Il progetto mirato è volto alla riduzione delle dispersioni, che danneggiano la fauna acquatica e contribuiscono al problema del marine littering, e allo sviluppo di una piattaforma di raccolta e riciclo di questo materiale, che ha grandi performance tecniche quali altissima flessibilità e resistenza, e dal quale si potrebbe ottenere del polipropilene (PP) di qualità, una volta depurato dai residui organici e dal sale, evitandone quindi lo smaltimento in discarica.

Sul fronte dell’incremento dell’impiego di plastica riciclata, l’indirizzo è verso azioni di sostegno di varia natura: azioni di comunicazione, di coinvolgimento della filiera, ma anche di agevolazione fiscale per le aziende che decidono di utilizzare il riciclato nei propri prodotti, con effetti positivi sul consumatore finale. Allo studio una proposta per l’applicazione, in via transitoria, di una aliquota IVA agevolata per i prodotti che contengono una quota minima di plastica riciclata, indicativamente il 30%, pur con alcune criticità dovute ad aspetti tecnologici. Un’iniziativa, questa, che darebbe grande impulso alla green economy, creando un vantaggio concreto per il consumatore eco-consapevole cioè l'abbattimento del prezzo finale di vendita, ma anche per la pubblica amministrazione, oggi principale mercato del riciclato nelle applicazioni per l’edilizia, che già per legge dovrebbe contemplare nei propri bandi di gara l’utilizzo di una percentuale di materiali riciclati e fare riferimento, nei propri appalti, ai criteri minimi ambientali del GPP (green public procurement). Una proposta che andrà sostenuta sul piano economico-fiscale attraverso uno studio volto a stimare l’impatto del provvedimento, sia in chiave economica (mancato gettito), che ambientale, considerando tutti gli effetti positivi tra cui anche il mancato costo per lo smaltimento in discarica. Una proposta di sistema, dunque, che se da un lato rappresenta una modalità concreta di adozione delle strategie europee, dall’altro necessita di un consenso e di un sostegno ampio. Una proposta che potrebbe essere sviluppata anche con esperimenti pilota.

Tags: ambiente riciclo raccolta rifiuti legambiente Ispra rifiuti Giugno 2018 Enea Corepla

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