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Inno alla gioia - L’unico viaggio irrinunciabile è l’esplorazione della vita

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Il libro di Tumbarello vuole dimostrare come inseguendo denaro, potere e visibilità, si perdano di vista le vere gioie della vita che derivano dal vedere gli altri sorridere felici, perché la vita è meravigliosa e anche più facile disponendo solo del necessario. Lui che ha conosciuto tanti uomini ricchissimi, celeberrimi e potenti, assicura di non averne mai visto uno felice. Non è necessario cercare il piacere a tutti i costi; la vita in se stessa ne contiene di sublimi e molto più eccitanti

Non poteva trovare modo più originale Roberto Tumbarello per mettere a confronto l’Italia di oggi con quella che risorse dalle macerie del dopoguerra. È con aneddoti della sua avventurosa vita da giornalista - tristi e divertenti, talvolta commoventi - che descrive la provincia meridionale, in cui è cresciuto, e l’ambiente internazionale nel quale, poi, è vissuto.
Attraverso una variopinta galleria di situazioni e di personaggi appartenenti al mondo della politica, della cultura, dello spettacolo, ma anche di gente comune, Tumbarello racconta la società dell’Italia repubblicana dalle origini ai nostri giorni, mettendo a confronto la voglia di ricostruire un mondo ricco di umanità proprio del secondo dopoguerra con l’Italia attuale travolta dagli scandali e dalla totale mancanza, in ogni campo, di una dimensione etica dell’esistenza. Tuttavia non vi è sfiducia nelle pagina del libro perché da esse traspare la bellezza della vita che acquista sempre più senso quando è vissuta con semplicità e dignità.
I valori di riferimento sono quelli eterni del messaggio evangelico, rafforzati dall’incontro e dalla vicinanza con Giovanni Paolo II e Madre Teresa di Calcutta. «Viaggio nella vita» è un saggio di costume pieno di aneddoti sul miracolo dell’esistenza, che diamo per scontato e che, quindi, non apprezziamo come dovremmo; un saggio esistenziale, grondante di umanità e insegnamenti che sprona i giovani a essere migliori, a credere nell’onestà, a diffidare dei traguardi facili e a difendersi dalle tentazioni.
L’opera di Tumbarello è una lezione di vita dalla quale il lettore deduce che il futuro del Paese e dei nostri figli non dipende solo dai politici, ma soprattutto dal comportamento di ognuno di noi. «Frastornati e influenzati da una società protesa solo a fare quattrini, a emergere sugli altri, a oziare e vegetare e a corrompere­– scrive Tumbarello–purtroppo anche i ragazzi dall’indole buona, che sono cresciuti in ambienti dai sani principi e hanno ricevuto un’educazione, finiscono col deviare per emulazione, per non essere da meno degli altri, o semplicemente per far parte del gruppo. Ecco perché la società va di male in peggio, l’ingiustizia dilaga e la miseria, di cui avevamo un lontano ricordo, torna a espandersi e colpire gli strati più deboli.
Affascina di più la tentazione, come pure la maldicenza e la cattiveria. Vince il più prepotente, e chiunque può esserne vittima. Non si può continuare così. Il terrorismo è solo il barlume della tragedia che, senza un totale ravvedimento, attende l’umanità. Si va verso l’estinzione della specie, per di più con tanta sofferenza. Eppure abbiamo raggiunto un livello di evoluzione scientifica e tecnologica elevatissimo.
Ci vantiamo di vivere in libertà e democrazia. Però i diritti non sono uguali per tutti. C’è chi ha solo doveri. Mai s’era vista una tale lascivia di costumi, tanta immoralità e soprattutto indifferenza. Perché, essendo il traguardo da raggiungere solo l’effimero e inutile piacere fisico, nessuno si scandalizza più per ciò che accade. Abbiamo fatto l’abitudine a tutto. Che gusto c’è a vivere così? Si passa da un letto all’altro. Si ruba il pane del vicino. Non ci si aiuta più l’un l’altro. Non esistono sentimenti.
Non si sa che cosa sia l’amore. Si muore in tenera età sulle strade o di droga, di violenza o di cattiveria, di invidia, spesso solo di stupidità. E nessuno interviene. Eppure in casa ci sono altrettanti genitori che muoiono, poi, di dolore.
Questo libro è rivolto ai giovani, cui appartengono la vita e il futuro, che gli è stato sottratto. Debbono riprenderselo, contestando e contrastando l’odierno andazzo, per poter vivere in serenità e anche felici, orgogliosi di essere al mondo, per godere dei propri figli. Impossessandosi della loro vita, non saranno più costretti a emigrare per trovare lavoro. Sono convinto che gli aneddoti contengono una morale convincente, ma soprattutto una rivelazione. Non è necessario cercare il piacere a tutti i costi. La vita è meravigliosa–conclude Tumbarello–e contiene tutti gli ingredienti per renderci felici».
Lui la vita l’ha molto amata, e leggendo il libro si capisce che ne è ancora innamorato.                         


Tags: libri Luglio Agosto 2017 Roberto Tamburello

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