ANAC, la relazione annuale 2015
Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, descrive, durante il corso della presentazione della relazione annuale dell’Anac, un primo bilancio sul complesso processo di costruzione di un efficace sistema di prevenzione della corruzione. Si parlerà, quindi, di quanto fatto finora dall’Autorità e, soprattutto, di cosa si propone di fare da qui in avanti.
Spiega: «L’Autorità Nazionale Anticorruzione è un organismo giovane: creata poco più di tre anni fa, un rapido sguardo all’indietro mi permette di dire che il 2015 è stato l’anno in cui abbiamo effettivamente ‘aperto il cantiere’. Dopo la presentazione del Piano di riordino avvenuta il 30 dicembre 2014, già a partire dal mese successivo sono state messe in campo le misure ivi previste attuando un modello organizzativo snello e di tipo orizzontale che garantisse, al vertice, un rapporto diretto con gli uffici e consentendo all’Autorità di dotarsi di un assetto funzionale alla nuova mission e di raggiungere, al contempo, l’obiettivo previsto dal decreto 90 di riduzione delle spese di funzionamento in misura non inferiore al 20 per cento».
«Risparmi–prosegue Cantone–ma anche efficienza e produttività. Alcuni numeri sono sufficienti per avere un’idea. Le segnalazioni di anomalie su appalti di lavori, servizi e forniture sono passate da circa 1.200 nel 2014 a quasi 3 mila nel 2015; in materia di trasparenza le segnalazioni ricevute sulla piattaforma Campagna Trasparenza sono aumentate di circa il 90 per cento, passando da 760 nel 2014 a 1.435 nel 2015. I dati illustrati, riferiti solo ad alcune delle attività svolte, stanno richiedendo notevoli sforzi organizzativi, professionali e umani da parte di coloro che operano, a vario titolo, nell’Autorità».
«Tra di essi–segnala il presidente– il nuovo Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), il primo adottato in via esclusiva dall’Autorità, e i provvedimenti attuativi del decreto legislativo n. 50 del 2016, in funzione dei quali è stata anche istituita un’apposita commissione di studio, di cui fanno parte, a titolo gratuito e volontario, personalità del mondo accademico, delle professioni e della magistratura. Ma facciamo un passo indietro e vediamo più da vicino le principali attività svolte nel 2015 come ea azioni per la prevenzione della corruzione e la tutela della trasparenza. L’Autorità ha sempre sostenuto che la corruzione non può essere affrontata attraverso azioni unilaterali ma richiede, piuttosto, interventi molteplici e contestuali».
Spiega: «Oltre all’attività repressiva, svolta egregiamente dalla magistratura, sono necessari un’efficace azione di prevenzione da parte di tutti gli attori in campo e un cambiamento culturale da parte di cittadini, imprese e amministrazioni pubbliche. Mi sento di poter affermare che iniziano ad intravedersi le prime tracce degli ‘anticorpi’ che si stanno inserendo nel sistema. I dati illustrati sull’incremento considerevole delle segnalazioni nel 2015 testimoniano oltre che la fiducia nell’Autorità, di cui siamo orgogliosi, un ‘risveglio’ da parte di operatori e cittadini, stanchi di un sistema spesso incapace di gestire risorse pubbliche destinate a opere, infrastrutture e servizi fondamentali per la collettività. Proprio perché consapevoli della necessità di coinvolgere le tante energie in campo per condurre quella che deve essere una ‘battaglia comune’ e per superare la logica autoreferenziale dei ‘compartimenti stagni’, l’Autorità ha strutturato nel tempo una rete di rapporti istituzionali, sia a livello internazionale che nazionale, per favorire lo scambio delle informazioni e una più efficace azione di prevenzione e contrasto della corruzione».
In merito al lavoro svolto nell’ambito della vigilanza, Cantone preliminarmente indica come il 2015 si sia caratterizzato per un’intensa attività ispettiva, condotta dai dirigenti, spesso in collaborazione con il neo costituito Nucleo anticorruzione della Guardia di finanza, «su obiettivi individuati in una direttiva approvata a inizio anno o su quelli successivamente ritenuti indispensabili. Sono 41 le verifiche ispettive svolte su diverse grandi amministrazioni tra cui vari Comuni», conclude il presidente.
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