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Consorzio Cbi: servizio Cbill, verso un’Italia digitale e pagamenti più chiari e certi

Francesco Francioni, presidente del Consorzio CBI e Liliana Fratini Passi, direttore  generale del Consorzio CBI

L'Italia sta affrontando già da tempo l’importante sfida per superare lo stato di arretratezza in cui versa il processo di digitalizzazione, partendo dalla necessità di creare una nuova cultura dell’innovazione e riproponga il nostro Paese come protagonista nella scena economica internazionale. Secondo una indagine condotta dal Governo italiano e proposta nel documento «Strategia per la Crescita Digitale» (approvato al Consiglio dei Ministri del 3 marzo 2015), al di là della dicotomia relativa agli aspetti infrastrutturali, per cui l’Italia risulta allineata alla media europea per la banda larga, mentre presenta una situazione di grave ritardo nella banda ultra larga, il divario rispetto agli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea è tuttora rilevante.
Analizzando lo stato di avanzamento dei progetti di digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione, secondo l’Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, passi in avanti dell’Agenda Digitale Italiana sono stati fatti, ma per l’attuazione manca ancora un deciso salto di qualità. Si deve passare dalla fase di pianificazione a quella di esecuzione. La strategia di attuazione dell’Agenda Digitale richiede infatti investimenti da parte della Pubblica Amministrazione di 10,6 miliardi di euro dal 2014 al 2020, pari a 1,51 miliardi l’anno. Tali investimenti possono essere sostenuti impiegando risorse europee (stimabili in 1,65 miliardi l’anno) a patto che la nostra capacità di intercettare ed utilizzare tali risorse sia tempestiva ed efficace. Il problema principale sembra essere la «stratificazione normativa».
Anche sul fronte dei pagamenti elettronici, l’Italia è ancora indietro rispetto al resto d’Europa a causa di un ricorso ancora molto elevato al denaro contante che caratterizza il nostro Paese. Basti pensare che, nel 2009, il 90 per cento delle transazioni degli italiani erano in cash a fronte di una media europea del 70 per cento e che questa percentuale in Italia si è ridotta all’87 per cento nel 2012, contro una media comunitaria del 60 per cento. C’è dunque un ritardo ancora significativo nell’utilizzo di strumenti alternativi al contante che è indispensabile colmare, anche perché dal più ampio utilizzo di contante discendono maggiori costi sociali, minore velocità e trasparenza degli scambi.
Per colmare il gap con l’Europa e rispondere alle direttive della Commissione Europea nonché agli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea, tutte le forze, pubbliche e private, sono chiamate a promuovere le nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione per favorire l’amministrazione digitale, la fatturazione elettronica e l’identità digitale. «Le imprese bancarie italiane, dal proprio canto–afferma Francesco Francioni, neo eletto presidente del Consorzio CBI–stanno investendo da anni risorse ed energie per la creazione di importanti soluzioni a supporto dell’azione del Governo e, più in generale, del rilancio della competitività del tessuto economico nazionale per la creazione dell’Italia Digitale: tra questi i progetti per la dematerializzazione e l’efficientamento dei processi aziendali».
Ciò è possibile grazie alla peculiare esperienza della condivisione di piattaforme infrastrutturali e attività cooperative, che preservano al tempo stesso la capacità ed offerta competitiva dei singoli partecipanti nei confronti della propria clientela. «L’innovazione nel mercato dei servizi transazionali è interpretata dalle attività del Consorzio CBI–interviene il direttore generale del Consorzio CBI, Liliana Fratini Passi - il quale definisce in ambito cooperativo gli standard tecnici e la normativa del Servizio CBI, del Servizio CBILL e dei servizi di Nodo, che gli istituti finanziari italiani offrono in modalità competitiva ai propri clienti. Gli standard e le regole sono condivise ed interoperabili sia a livello nazionale che internazionale».

IL SERVIZIO CBILL
Pagamento di bollettini in mobilità
e imprese bancarie italiane stanno quindi ripensando la propria offerta di strumenti di pagamento, investendo fortemente nella digitalizzazione. Seguendo tale trend, e sulla scorta dell’esperienza internazionale, le banche italiane hanno sviluppato un nuovo servizio di pagamento online dei bollettini (utenze domestiche, ticket sanitari, multe, tributi, tasse ed altro ancora): il Servizio CBILL (www.cbill.it).
Il Consorzio CBI ha implementato il Servizio CBILL partendo dalla considerazione che in Italia i pagamenti vengono effettuati prevalentemente attraverso il contante con tutti i limiti che ne conseguono, sia per i clienti utilizzatori che per le aziende fornitrici. Il freno all’utilizzo di canali alternativi è dovuto tra l’altro alla scarsa propensione da parte dei cittadini all’utilizzo dei canali digitali.
«Lo sviluppo del Servizio CBILL–dichiara il presidente Francioni–ha avuto quindi l’obiettivo di ampliare l’offerta degli istituti finanziari sia verso i fatturatori che verso gli utenti debitori, garantendo una nuova ed efficiente modalità di pagamento, multibanca e multicanale, di bollette, ticket ed altri avvisi di pagamento».
In particolare, il Servizio CBILL è multicanale in quanto accessibile tramite home banking, ATM, mobile e sportello fisico, e multibanca poiché disponibile per la totalità dei clienti dotati di un conto corrente bancario. Il Servizio, lanciato il primo luglio 2014, ha riscosso un immediato successo: ad oggi hanno aderito circa 90 fatturatori e sono state effettuate oltre 2 milioni di operazioni di pagamento, per un controvalore complessivo di circa 380 milioni di euro.
«A ciò si aggiunga che il Servizio CBILL è già applicabile al pagamento dei servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione tramite il Nodo PagoPA dell’AgID, secondo quanto previsto dal modello 3 (pagamento attivato da PSP) delle Linee Guida. Ciò garantirà un maggiore efficientamento del colloquio tra imprese bancarie e Pubblica Amministrazione, nonché la disponibilità per i cittadini di servizi di pagamento sempre più efficaci ed evoluti», conclude Francioni.  

Vantaggi per cliente e fatturatore
er milioni di famiglie e imprese italiane utilizzare il CBILL significa risparmiare tempo e denaro, spiega Liliana Fratini Passi: «Grazie a CBILL infatti, è possibile pagare i propri bollettini ovunque e in mobilità, evitando inutili code con in più la garanzia che la propria banca esponga tutti i Fatturatori aderenti al Servizio e non solo quelli direttamente contrattualizzati».
Infatti, una grande differenza con gli altri servizi di pagamento online dei bollettini consiste proprio nel fatto che il Servizio CBILL è un servizio multibanca: mentre con gli altri servizi di pagamento online i clienti possono pagare online solo i bollettini delle aziende o pubbliche amministrazioni che hanno sottoscritto specifici accordi con il proprio istituto di credito, con il CBILL basterà collegarsi al proprio internet banking per consultare e pagare i bollettini di qualsiasi azienda e PA che abbiano adottato il servizio. Alcune banche offrono il CBILL anche su tablet e smartphone, e hanno abilitato anche gli sportelli automatici (Atm) e fisici.
Tra i vantaggi del servizio, vi è inoltre il calcolo automatico dell’importo dovuto, anche dopo la scadenza del bollettino, funzionale ad esempio per chiudere la propria posizione debitoria relativa ad un avviso di pagamento emesso da Equitalia (avvisi e cartelle di pagamento in caso di tributi, contributi e tasse non pagate). Il cittadino potrà quindi beneficiare di un servizio «intelligente» che gli consente in tutta autonomia di visualizzare e saldare l’esatto importo che risulta dovuto alla data dell’operazione.
Numerosi anche i vantaggi per i fatturatori, che sono in grado di garantire maggiore valore all’utente, con una nuova modalità di pagamento semplice, veloce e sicura, migliorando anche la tempestività e la trasparenza delle informazioni erogate ai cittadini. E ancora, semplificazione dei processi di riconciliazione contabile, riduzione degli errori, riduzione dei tempi di riscossione, possibilità di raggiungimento di un maggior numero di utenti online e, infine, di personalizzazione del servizio in funzione delle proprie specifiche esigenze.
Inoltre, grazie alla completa digitalizzazione dei bollettini, CBILL consente anche di ridurre i costi di stampa contribuendo alle politiche di sostenibilità ambientale, riducendo ogni anno il consumo di carta di circa 12.600 tonnellate e le emissioni di anidride carbonica derivanti dai processi di produzione e invio delle bollette di circa 21.420 tonnellate.  

Tags: Aprile 2016 digitalizzazione pagamenti elettronici pagamenti pagamenti on-line consorzio CBI CBILL

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