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Piattaforma logistica nazionale Uirnet: stop alla «corsa terroristica»

Rodolfo De Dominicis, presidente e amministratore delegato di Uirnet SpA

«Alle 3 del mattino di un giorno di novembre il ragazzo si svegliò, si vestì, fece una rapida preghiera e uscì di casa. Il cielo era terso, faceva un po’ freddo, ma lui non se ne accorse. Salì nella cabina del camion, mise in moto e lentamente si avviò; percorse 100 chilometri senza incontrare un’anima, lo stomaco serrato, ma era felice. Entrò nel porto con calma, la vecchia nave aveva il ponte abbassato, un fumo nero usciva da uno dei fumaioli. Dopo 10 minuti sistemato il camion nel garage, salì sul ponte, si sistemò su una panca e si addormentò. Cominciava ad albeggiare. Si ritrovò sveglio dopo 6 ore, mentre la nave attraccava. Scese velocemente in garage, salì sul camion e mise in moto. Uscì dal porto dopo mezz’ora e imboccò la rampa che immetteva nell’autostrada. Andava piano, gli avevano detto di non superare mai i limiti di velocità. Dopo 40 chilometri vide una pattuglia della Stradale, il cuore gli batté a mille. Un agente era, con il mitra in spalla, dietro l’autovettura di servizio, l’altro davanti gli fece segno con la paletta di fermarsi. Il ragazzo accostò e presentò subito la documentazione richiesta, ovviamente le carte erano perfette. L’agente chiese che venisse aperto il portellone posteriore del furgonato, il ragazzo scese e l’aprì. Pregava. L’agente constatò che il carico era frutta in cassette, prese un’arancia e gli disse di chiudere. Il camion ripartì a velocità ancora più bassa, arrivò in città dopo un’ora. Il ragazzo fermò il camion in un punto prestabilito, scese, azionò con un telecomando il timer a 30 minuti, chiuse la portiera e se ne andò lentamente. Dopo mezz’ora il camion esplose ma il ragazzo era già lontano, era salito su un treno verso Sud. Il ragazzo sembrava uno come tanti, ma quello stesso lavoro l’aveva già fatto tre volte, a Damasco e Bagdad».
Un evento come quello descritto per fortuna in Italia non è mai accaduto e siamo sicuri che i sistemi di prevenzione messi in atto dallo Stato siano sufficienti ad evitare che una delle nostre città possa essere oggetto di un attacco simile a quello descritto. Inutile dire che prevenire vuol dire in qualche modo comprimere le libertà individuali ed anche le attività economiche. Purtroppo il rischio, se esiste, non si può azzerare, solo trasferire o mitigare.
Indubbiamente se avessimo in vigore una norma che obbligasse i camion ad essere connessi («connected») a un sistema pubblico di controllo, il rischio di accadimento di un evento simile a quello descritto sarebbe stato nettamente mitigato. Come si dice nel gergo di quelli che si occupano di «rischio», occorre applicare una «contingency», un investimento per la detta mitigazione.
L’investimento è quello di dotare gli autocarri di un apparato di bordo non violabile, collegato con una centrale operativa, che gestisce una piattaforma info-telematica. Una specie di Enav dei camion, tenuto conto che sulla rete nazionale si muovono contemporaneamente 600/700 mila camion. Inutile dire che il sistema è più sicuro se è garantito lo scambio dei dati fra la piattaforma di cui parliamo e le più importanti piattaforme settoriali che ormai sono già operative nel Paese, in particolare quella dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, quella delle Capitanerie di Porto, quella delle Ferrovie dello Stato italiane, quelle che gestiscono le Autorità portuali.
È bene sottolineare che le interfacce fra la Piattaforma e le altre citate devono essere progettate e realizzate, ma la Piattaforma esiste già; è stata progettata e realizzata da UIRNet SpA, che ha selezionato in modo competitivo un raggruppamento costituito da alcune delle più importanti aziende italiane e in particolare: Selex ES, Telespazio, Autostrade Tech. UIRNet è il soggetto attuatore unico della Piattaforma logistica nazionale digitale ai sensi della legge 27 del 2012, ed è partecipata maggioritariamente dagli interporti e dai porti, oltre che dalle associazioni dell’autotrasporto. Essa è stata collaudata ed è stata trasferita dall’attuale gestore Hewlett-Packard al Centro del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Occorre che il Governo dia il via libera agli investimenti necessari a mettere in rete i nodi intermodali più importanti ed a dotare gratuitamente degli apparati di bordo i camion.
A regime la Piattaforma avrà tre grandi funzioni strategiche: la prima sarà il sistema di alimentazione dei dati per il cruscotto di cui sarà dotato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per adottare decisioni strategiche sulle infrastrutture e compiere il monitoraggio complessivo della rete; la seconda sarà il sistema di alimentazione dei dati verso il mercato, necessari a sostenere i servizi che dovranno rendere la rete logistica più efficiente e più sicura (safety); la terza sarà il sistema di alimentazione in tempo reale dei dati che potranno essere utilizzati dalla Sicurezza nazionale.
Con un sistema del tipo descritto, la probabilità dell’evento raccontato diventerebbe molto bassa. Il ragazzo avrebbe dovuto scegliere un camion senza apparato di bordo per evitare di essere tracciato. L’agente gli avrebbe chiesto dell’apparato e, alla risposta «l’apparato non c’è», avrebbe proceduto a fermarne la corsa.   

Tags: Dicembre 2015

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