In Egitto il più grande giacimento di gas del Mediterraneo sarà in grado di soddisfare la domanda per decenni

Il 2015 è un anno caratterizzato da avvenimenti di forte impatto economico in Egitto: l’inaugurazione lo scorso agosto della più grande espansione del Canale di Suez dalla sua prima apertura nel 1869, un progetto che ne incrementerà la capacità e ridurrà il tempo che le navi impiegano per navigare tra il Mar Rosso ed il Mediterraneo. Subito dopo, l’Eni, la compagnia italiana per l’energia ha annunciato la sua scoperta di un enorme giacimento di gas naturale nelle profondità delle acque egiziane. A detta dell’Eni, questa riserva di gas è la più grande trovata non solo in Egitto, ma nell’intera regione del Mediterraneo.
L’amministratore delegato Eni, Claudio Descalzi, ha annunciato che la scoperta del giacimento di gas vicino Port Said può contenere più di 30 trilioni di metri cubi di gas in un’area che copre circa 100 chilometri quadrati. Ha aggiunto poi che esso potrebbe contenere riserve addizionali di petrolio greggio o di gas pesanti sotto l’area individuata. Se questo fosse vero, la scoperta rappresenterebbe uno dei più grandi rinvenimenti di gas naturale al mondo, e la portata della produzione aumenterebbe in modo significativo.
L’Eni è presente in Egitto dal 1954, ed è il principale produttore di idrocarburi in Egitto. La scoperta di gas recentemente annunciata è storica, non solo per dimensioni, ma anche dal punto di vista scientifico, per l’ottima qualità del gas scoperto. Il gas non contiene anidride carbonica o gas di zolfo, è composto principalmente di gas metano, ad alta pressione e bassa temperatura. Le buone qualità del gas, la vicinanza alla costa e le infrastrutture esistenti rendono relativamente facile ed economico lo sviluppo.
La nuova scoperta arriva in un momento in cui in Egitto si registra un aumento della domanda di risorse energetiche. Date le dimensioni dell’area di gas scoperto, il giacimento sarà in grado di soddisfare per decenni la crescente domanda di gas naturale in Egitto, non appena sarà nel suo pieno sviluppo. Quindi, la scoperta di gas trasformerà l’Egitto da importatore in paese autosufficiente in termini di energia. Inoltre, il neo scoperto giacimento potrebbe rappresentare il potenziale per l’esportazione in futuro. In questo caso, tale scoperta avrà un impatto significativo sulla mappa energetica a livello regionale e internazionale.
All’inizio di questo mese, Descalzi ha incontrato il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi per aggiornarlo sugli sviluppi relativi alla scoperta. Salutando la scoperta, Al Sisi ha assicurato a Descalzi il pieno appoggio del Governo egiziano per accelerare lo sviluppo del progetto con l’obiettivo di iniziare la produzione nel 2017. La scoperta di gas naturale farà rivivere l’economia e l’industria egiziana, e stimolerà le opportunità di investimento, in un momento in cui il Governo egiziano si è impegnato a intraprendere importanti riforme economiche per realizzare lo sviluppo sostenibile, la crescita economica e quindi attrarre maggiori investimenti diretti esteri.
La scoperta del gas avviene nel contesto delle forti relazioni bilaterali tra Egitto e Italia, che è il primo partner commerciale per l’Egitto a livello europeo e il terzo a livello internazionale, dopo gli Stati Uniti e la Cina. Il volume degli scambi commerciali tra i due paesi supera i cinque miliardi di euro. La linea diretta di trasporto che è stata inaugurata nel maggio 2010 per il trasporto di persone e merci tra i porti di Venezia e Alessandria si propone di sostenere la capacità di esportazione egiziana in Italia e in altri mercati europei.
D’altra parte, gli investimenti italiani in Egitto registrano un’attività significativa nel corso degli ultimi dieci anni. Allo stato attuale, gli investimenti italiani hanno raggiunto un valore di 11 miliardi di euro, rendendo l’Italia il quinto investitore europeo in Egitto, con più di 600 aziende che operano nel Paese. I principali settori in cui le aziende italiane investono sono nell’energia pulita e rinnovabile, nel petrolio e nel gas, nella manifattura, nei servizi, il turismo, l’edilizia, l’agricoltura, oltre alle banche e al settore finanziario.
Nel 2014, nove nuovi accordi di investimento sono stati firmati tra i due paesi, con un valore di 500 milioni di dollari, che riflette l’interesse delle imprese italiane ad investire in Egitto. Simest, la società italiana che promuove gli investimenti esteri per conto delle imprese italiane, e il Business Council, un polo costituito da grandi aziende italiane, sono interessati a sostenere e incrementare gli investimenti italiani in Egitto.
Per di più, l’Italia è al terzo posto in Egitto dopo il Regno Unito e la Germania in termini di flusso turistico. Nel 2014, circa 550 mila turisti italiani hanno visitato l’Egitto e 76 mila egiziani hanno visitato l’Italia, una delle principali destinazioni in Europa per i turisti egiziani.
Nel contesto delle forti relazioni tra i nostri paesi, il Governo egiziano si pone nella prospettiva di promuovere la cooperazione bilaterale con l’Italia nel settore economico e politico. Gli investimenti dell’Eni e la recente scoperta di gas in Egitto dimostrano che è possibile dare prosperità alla nostra regione attraverso la cooperazione economica che proviene anche dalle persone.
In questa prospettiva, volta a promuovere ulteriormente la cooperazione reciproca, i Governi egiziano e italiano stanno mettendo a punto la visita del ministro italiano per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, accompagnato da una delegazione di amministratori delegati di aziende italiane, per discutere ulteriori opportunità di investimento in Egitto. In ciò si manifesta il fervore dei due Paesi nel mantenere ed espandere i loro accordi di partenariato, costruiti su una reciproca comprensione.
di AMR HELMY, ambasciatore d’Egitto in Italia
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