Mediterraneo protagonista
Tra il 2007 e il 2009 Cobat svolse le sue azioni di sensibilizzazione in aree particolarmente fragili sotto il profilo ambientale: nei porti simbolo della penisola italiana scattò l’operazione «Niente Leghe sotto i Mari»: Formia, Lipari, Pozzuoli, Castellamare di Stabia, Ponza tanto per citarne alcuni, videro al lavoro le strutture e gli uomini di Cobat con i sub dell’Associazione Marevivo per la pulizia dei fondali marini. Il programma degli interventi previsti dalla campagna «Niente Leghe Sotto i Mari» fu di volta in volta pianificato e condiviso con le Capitanerie di Porto e gli enti territoriali interessati. In ogni porto, furono dapprima effettuate immersioni per monitorare lo stato dei fondali e censire i rifiuti.
Queste operazioni preliminari permisero di pianificare in tutta sicurezza le successive, non facili, operazioni di recupero e invio al riciclo dei rifiuti. Per le operazioni di scandaglio i tecnici di Cobat e Marevivo si avvalsero per la prima volta anche di un piccolo robot: il Rov, un vero e proprio «occhio» filoguidato in grado di inabissarsi fino a 100 metri di profondità e di inviare in diretta sul monitor a terra le immagini dei fondali ispezionati.
Le giornate dedicate al recupero si trasformarono poi anche in vere e proprie feste per l’ambiente con centinaia di ragazzi delle scuole elementari e medie a osservare le fasi di bonifica. Nell’occasione, ricorda oggi Giancarlo Morandi, presidente di Cobat, in vicinanza dei moli apparvero nottetempo decine di batterie esauste a significare che molti cittadini stavano cogliendo l’opportunità di sbarazzarsi del loro rifiuto tossico in modo quasi legale. Il bilancio della campagna «Niente Leghe Sotto I Mari» evidenziò cifre comunque allarmanti. Complessivamente furono recuperate quasi tre tonnellate di batterie al piombo esauste e altrettante di altri eterogenei rifiuti. L’ecosistema marino è quanto di più delicato si possa immaginare nell’insieme del contesto ambientale. La sua preservazione è ormai un imperativo che accomuna organismi nazionali e internazionali. Cobat quindi, dopo essersi dedicato lo scorso anno alle terre alte himalayane, ha lanciato per il 2014 una nuova iniziativa avente come obiettivo il mare italiano e la sua salvaguardia.
Il progetto «Cobat e il Mare» avrà come cornice il programma televisivo «Rotte del Mediterraneo», format ideato da Enzo Biassoni e trasmesso sul canale Marco Polo. Nel corso della conferenza stampa di lancio dell’iniziativa al Big Blu - il Salone della Nautica e del Mare di Roma - Biassoni spiega: «Con Rotte del Mediterraneo siamo quest’anno alla terza edizione. Quindici nuove puntate che porteranno alla scoperta del Mediterraneo di oggi e di ieri, dell’arte del navigare, dell’ecologia e del territorio. In questo contesto di reality a vele spiegate, con Cobat abbiamo studiato e stiamo perfezionando una serie di attività che interesseranno i porti e i fari. Dunque sensibilizzazione e diffusione dei valori di rispetto ambientale ma anche momenti operativi di recupero, smaltimento e/o riciclo di prodotti a fine vita quali batterie, pneumatici, pannelli fotovoltaici che deturpano e inquinano il nostro mare e le sue stupende coste. Certo ci sarà la collaborazione con le Capitanerie di Porto che accoglieranno di volta in volta l’equipaggio protagonista di Rotte del Mediterraneo e quella di due importanti facoltà di biologia marina, Genova e Barcellona. Ma proprio tutto non si può ancora svelare».
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