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LA TECNOLOGIA CI SALVERA' DALLA GRANDE DEPRESSIONE

Anche l’Unione Nazionale Consumatori ha scelto la tecnologia come mezzo per informare i propri utenti: ne sono un esempio le «app» da essa realizzate e scaricabili da ciascuno su smartphone o tablet. Certamente la tecnologia non va intesa come la panacea per uscire dalla crisi economica che stiamo vivendo, ma può essere utile. Sarebbe il caso di guardare al passato, e alla Grande Depressione, con gli occhi del presente

L'attualità dei consumatori è monopolizzata dai temi connessi alla crisi. Molti economisti azzardano paragoni con altri periodi di recessione, come quella del 1929 negli Stati Uniti e qualcuno, Paul Krugman, con notevole sarcasmo ha definito l’attuale impasse economica come «la mezza Grande Depressione». L’interrogativo che tutti si pongono è come uscire da questa crisi e molte voci autorevoli concordano nel ritenere ormai irrinunciabile un serio intervento nelle infrastrutture per l’innovazione e la tecnologia perché, come ha sottolineato il commissario dell’Unione Europea Neelie Kroes, «per quasi tutti i problemi che ci troviamo ad affrontare oggi, la soluzione può arrivare dalla scienza e dalla tecnologia».
Il decreto «Cresci Italia» si è rivolto proprio alla tecnologia per contenere le conseguenze nelle famiglie di alcuni costi, come ad esempio quelli assicurativi, che dovrebbero diminuire, secondo le intenzioni del Governo, installando sulle vetture una serie di dotazioni elettroniche. Il decreto, infatti, ha previsto che, attraverso strumenti quali il contrassegno digitale e la cosiddetta scatola nera, sarà possibile ridurre le frodi, indicate come le principali responsabili dei continui aumenti dei prezzi delle polizze.
Non è certo necessario essere dei «tecnici» per intuire i vantaggi della tecnologia satellitare tanto nei grandi processi industriali quanto nella vita di tutti i giorni, dove può assicurare maggiori risultati in termini di sicurezza, rapidità, efficienza: tutti concetti che in qualche modo fanno rima con progresso, dunque con crescita.
Guardiamo, ad esempio, al settore automobilistico: un semplice dispositivo Gps ci può aiutare a trovare la strada più breve per giungere a destinazione, con conseguente risparmio di tempo e soprattutto di carburante; ma può contribuire anche a ritrovare un’auto qualora venga rubata, può aumentare la sicurezza avvisandoci di eventuali code e, in taluni casi, prevenire addirittura incidenti avvertendoci che la vettura davanti a noi sta rallentando considerevolmente. L’ausilio della tecnologia per l’incolumità di chi guida è evidente anche per l’Unione Europea che, per garantire maggiore sicurezza nelle strade, promuove il ricorso alle nuove tecnologie come cardine del Piano europeo 2011-2020 in materia di sicurezza stradale.
Rimanendo nell’ambito dei trasporti non va sottovalutato il contributo della tecnologia satellitare per migliorare i vari processi logistici: aumentare la puntualità, conoscere l’esatta posizione di un mezzo della flotta aziendale, poter ridurre i costi gestionali pianificando in anticipo i percorsi e le eventuali deviazioni sono tutti fattori essenziali per le imprese in competizione in un mercato economico in continua evoluzione.
Inoltre ultimamente si sta abbandonando la tradizionale diffidenza nei confronti della telematica, che la faceva vedere ai più come qualcosa di troppo complicato, costoso e in qualche modo lesivo della propria riservatezza: i consumatori sembrano rendersi conto che un uso consapevole della tecnologia non sia lesivo della libertà individuale, ma anzi rappresenti una risorsa.
È fuor di dubbio, infatti, che il miglior vantaggio che ciascuno si attende dalla tecnologia sia quello di rendere l’esistenza più semplice e il menage quotidiano meno dispendioso, ad esempio alleggerendo vari processi che attualmente rallentano l’attività quotidianità. Pensiamo ad alcuni rapporti con la Pubblica Amministrazione: non sarebbe tutto più semplice se l’anagrafe, la sanità e la giustizia fossero completamente digitalizzate? È evidente che, affinché questi orizzonti non restino uno scenario del tutto immaginario, sia prioritario assicurare in tutto il territorio nazionale la connessione internet a banda larga, riducendo nello stesso tempo il gap tecnologico con gli altri Paesi dell’Unione Europea.
Anche l’Unione Nazionale Consumatori ha scelto la tecnologia come mezzo per operare e informare il consumatore: ne sono un esempio le «app» realizzate da questa organizzazione e che ciascuno può scaricare sul proprio smartphone o tablet. Certamente la tecnologia non va intesa come la panacea per uscire dalla crisi economica che stiamo vivendo, ma può indubbiamente essere utile. Sarebbe allora forse il caso di guardare il passato - e la «Grande Depressione» - con gli occhi del presente, ricordando ad esempio il messaggio di speranza del Premio Nobel per l’economia Gary Becker: «Il mondo non è nella stessa posizione del 1929: la tecnologia ci salverà».

Tags: Settembre 2012

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