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GUIDO GEORGE LOMBARDI: CODEX, IL XXI SECOLO VISTO DALLA TRUMP TOWER

«CODEX - La chiave segreta dell’economia e della politica», The Value Matrix, 2009

Il presidente americano Donald Trump dice di questo libro: «Codex è una lettura interessante e istruttiva che consente di comprendere in profondità i cambiamenti economici e i bisogni di questo secolo». La referenza è ottima. Lui, invece, scrive: «Molti economisti ritengono che nel XXI secolo le basi per il benessere sociale ed economico debbano risiedere nei principi umanitari e nella rettitudine delle politiche economiche, e non nel trascinarsi di speculazioni e di avide strategie monetarie. Personalmente, ritengo che la vera soluzione sia già alla nostra portata, e che essa sia strettamente legata al nostro tradizionale sistema di valori che ha dato vita alla civiltà occidentale». L’autore vive nella Trump Tower ed è consulente del neoeletto numero uno nel mondo, ma è italiano: Guido George Lombardi dà con il suo Codex la «chiave segreta dell’economia e della politica». Ma è davvero così segreta?
Nel libro si pone delle domande, la prima delle quali - «a cosa diamo valore?» - fa riferimento ad un viaggio mentale che parte da Brasilia, descrittivo della realtà di un minatore che scava sperando di trovare, nella foresta dello Stato di Minas in Brasile, sacchi d’oro o anche solo una pepita per cambiare la propria vita, mentre il suono del samba si mescola tra i versi dei pappagalli e il rumore dei picconi. Quindi giunge a Mestre, dove per Giovanna il mondo sta diventando troppo triste: la campagna ha dato spazio alle periferie e il progresso può essere accettabile, «ma quando sotto casa vedo solo stranieri che succhiano vita ai nostri ragazzi vendendo la droga per un pugno di soldi, non capisco più perché non c’è nessuno che ci protegge». Il marito le risponde: «Se avessi i soldi, ti porterei via di qua. Ho lavorato tanto, ma la pensione che ci danno basta appena a tirare avanti». Infine ecco New York: Frank Smith lavora al ventisettesimo piano del World Trade Center, e ascolta tutti i giorni i rumori del cantiere dopo l’11 settembre.
Tre scenari, tre realtà contrastanti, eppure simili, sostiene Lombardi. «Milioni di persone di ogni età e nazionalità sgomitano per un posto nel teatro dell’economia globale, con la quale combattono e vivono, soffrono e gioiscono».  È questa, a tutti gli effetti, la premessa per un discorso sull’economia, se è vero che l’economia ci accompagna come l’amore. Lo spiega bene in Codex, ma è ottimista: i nostri sono ancora gli anni migliori, un’epoca di grandi opportunità, nonostante ci rimangano moltissime sfide, soprattutto nel campo politico e sociale. «Abbiamo costruito un villaggio globale: non si può tornare indietro». Ma come andare avanti? Perseguendo un sistema politico-economico più umano, più ragionevole e globalmente accettabile, che aiuti a unificare e a fondere le economie nazionali in un villaggio realmente globale e pacifico, senza negare le tradizioni locali e i valori etici e religiosi della nostra gente.
Il suo libro è mosso dal tentativo di costruire una nuova e rivoluzionaria teoria del valore senza dar peso alle rappresentazioni matematiche o statistiche, cercando di individuare non solo una visione del mondo a venire, ma un sistema di valori globalmente accettabile per una gestione responsabile del XXI secolo. Passa così a parlare del valore economico della conservazione, sempre attraverso la narrazione (qui si trova su una terrazza di Cancel Bay, nelle Isole Vergini): le risorse naturali devono essere trattate come un bene prezioso e durevole, come elementi rinnovabili di un villaggio globale, ma questo la politica non lo fa, impegnata ad usare l’ambientalismo per farne una campagna elettorale. È possibile cambiare?, si domanda nel capitolo «Il vecchio lupo», che perde il pelo ma non il vizio: è possibile, cambiando le proprie abitudini, ma ciò è difficile in un villaggio globale dove si ha un irrefrenabile livellamento ed indebolimento dei valori tradizionali. Abbiamo bisogno di sostituire vecchi presupposti, come la natura egoistica dell’uomo e il suo comportamento razionale, con un maggiore senso della comunità e un nuovo atteggiamento più sensibile verso l’umanità e l’ambiente. Ricordando che siamo tutti appartenenti a una famiglia: quella umana. Che cosa deve cambiare? È necessario sostituire i falsi assunti dell’economia classica, come la scarsità delle risorse, la legge spietata della selezione naturale, il materialismo dialettico e altre idee economiche e ammuffite e velenose, con premesse nuove e più efficaci quali l’uso illimitato delle risorse esistenti (riciclato) e l’intrinseca bontà dell’uomo.
A Roma, quella di Cicerone, Lombardi consiglia di imparare dalle glorie e dagli errori del passato: fondamento della giustizia è la fiducia, e il libero mercato funziona solo se c’è fiducia nelle istituzioni. Bisogna tornare alla pietas, ma non basta più nemmeno la semplice tolleranza: si ha bisogno di trovare punti di contatto tra le diverse culture e società. A una società che sembra cadere sempre più verso la rovina morale non basta offrire piccole riforme e facili rimedi: è necessario darle un ideale quasi eroico, un’ideologia universale ed esauriente in grado di rivitalizzare e ridefinire i principi e valori tradizionali, un catalizzatore che armonizzi le economie e i valori capitalisti con i crescenti bisogni collettivi del nostro mondo multiculturale.    

Tags: Aprile 2017 usa Trump Guido George Lombardi

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