Il clima fa la storia
La storia viene spesso presentata come una sequenza di imperatori, re e rivoluzionari. Così facendo si nasconde un fattore che politicamente, storicamente e culturalmente è stato di fondamentale importanza nel corso dei millenni: il clima e le sue variazioni. Chi sa quanto sia variabile il clima e quanto sia «elastica» la reazione culturale dell’uomo ai suoi mutamenti, sarà in grado di comprendere meglio il dibattito che si sta svolgendo in questi anni sul riscaldamento globale. Gli uomini sono figli dell’era glaciale: solo quando il freddo intenso dell’ultima glaciazione cominciò a stemperarsi, oltre 10 mila anni fa, iniziò la coltivazione e l’agricoltura, e con questa l’urbanizzazione e, in definitiva, l’inizio della storia. Può apparire paradossale, ma è stato il riscaldamento del clima a crearci e a forgiarci. Nel corso di tutta la storia umana, d’altra parte, il clima non è certo rimasto stabile e i suoi effetti sulle culture sono stati enormi. Non si può prescindere dalle condizioni climatiche nello studio delle civiltà, dei popoli, delle guerre, delle migrazioni, delle carestie, delle religioni e persino dell’arte e della letteratura. Diventa sempre più chiaro che il clima della terra è parte integrante e motore inconsapevole dello sviluppo storico, politico e culturale dell’uomo e Wolfgang Behringer lo dimostra per la prima volta in forma completa, con chiarezza e con abbondanza di esempi. Una cosa è il cambiamento del clima, altra è la risposta culturale dell’uomo al mutare delle temperature, nel freddo come nel caldo passato e odierno. Le civiltà della terra da sempre hanno dovuto fare i conti con l’ambiente e le manifestazioni atmosferiche e quindi il racconto della loro evoluzione deve tenerne necessariamente conto. Il volume analizza tre tematiche principali: mostrare quanto siano state forti le oscillazioni climatiche nella storia del nostro pianeta, chiarendone la causa; mettere in evidenza come la società umana abbia immediatamente reagito a variazioni anche minime della temperatura e delle precipitazioni e, infine, evidenziare quanto il tipo di reazione prodotta sia dipeso più dalla cultura umana e dai propri modelli interpretativi invece che dai soli dati scientifici misurati. «Il clima cambia ed è sempre cambiato. Come vi reagiamo è una questione di cultura», ha dichiarato l’autore. Certamente una tesi non da tutti accettata, ma dimmi in che clima vivi, e ti dirò a che tipo di civiltà appartieni.
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