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PARLAMENTO EUROPEO: ETICHETTATURA

Hanno partecipato all’assemblea pubblica di Federvini, associazione confindustriale che raccoglie l’industria italiana attiva nella produzione e import/export di vini, acquaviti, liquori, sciroppi e aceti, gli europarlamentari italiani in commissione Agricoltura Herbert Dorfmann (Südtiroler Volkspartei) e Paolo De Castro (PD).

Herbert Dorfmann ha fatto il punto sul dibattito in corso al parlamento riguardo il futuro della PAC, la politica agricola comune: “Abbiamo una lunga trattativa in essere ma il capitolo vino è più o meno chiuso ed è quindi abbastanza chiaro dove andiamo a parare: ci saranno sulle etichette le informazioni nutrizionali. Per essere chiaro, saranno riportate calorie e ingredienti ma si potrà dematerializzare, cosa che ritengo un grande successo in un dibattito andato avanti per anni a Bruxelles: il settore vino sarà il primo settore agroalimentare in cui l’etichetta potrà essere letta online, una strada importante che sarà percorsa anche negli anni a seguire. Io stesso sono relatore qui per Farm to Fork e c’è la richiesta per nuove indicazioni in etichetta non solo inerenti al vino, come origine o animal welfare; se vogliamo mettere tutte queste informazioni in etichetta, questa andrà dematerializzata e il vino fa il primo importante passo”. Prosegue Dorfmann, ammettendo il proprio scetticismo sui temi inerenti informazioni ormai ben assodate: “Come sapete c’è un dibattito soprattutto per quanto riguarda gli health claims, a proposito di lotta ai tumori e abuso di alcol. Io sono molto scettico: non penso che ci sia qualcuno in Europa che non sappia che non si può bere e guidare, come anche bere in gravidanza. È un problema che a mio avviso non può essere risolto con un’etichetta bensì mediante misure di altro livello di prevenzione, anche con regole severe. Infine, stiamo lavorando anche nell’ambito di questa trattativa sull’etichettatura delle DOP. Ci sarà qualche regola n​​uova di semplificazione e penso che per l’Italia la denominazione d’origine, già importantissima, diverrà ancora più importante anche sui mercati internazionali”. E chiosa: “Regole più chiare e più semplici per quanto riguarda le dominazioni di origine sono di fondamentale importanza”.

Così affiancato da Paolo De Castro, coordinatore del gruppo Socialisti e Democratici dell’Alleanza progressista: “Il collega ha detto bene. Sono necessarie consapevolezza e informazioni chiare: cerchiamo di evitare derive fondamentaliste. All’interno della strategia ci sarà tutta una parte sull’etichettatura, sia quella di origine sia nutrizionale. Siamo dell’idea che il consumatore vada educato, non concordiamo con l’idea francese, purtroppo seguita anche da altri paesi, per cui il consumatore non debba essere solo informato ma condizionato con dei colori. Siamo anzi profondamente contrari al Nutriscore, perché parte dal principio che bisogna scoraggiare il consumatore verso i prodotti ad alto contenuto di grassi e zuccheri e sale. L’etichetta però è legata alla quantità consumata: ecco perché riteniamo migliore il Nutrinform proposto dall’Italia. L’Europa non ha ancora deciso, probabilmente però nella primavera 2022 ci sarà una prima proposta di armonizzazione delle etichette”. De Castro ricorda che agricoltori e produttori francesi sono contrari al Nutriscore: è principalmente un gruppo di esperti nutrizionisti che optano per un netto “no free choice” per ragioni ambientali e di salute: nessuna libertà di scelta demandata al consumatore. “È una battaglia culturale, in quanto i sistemi produttivi concordano. Inoltre sono già circa 8 i Paesi che si oppongono; la Spagna si accinge ad annunciare una contrarietà al Nutriscore”. 

In merito a quanto espresso dal collega altoatesino, De Castro ritiene che bisogna “educare i consumatori anche in relazione alla lotta contro il cancro, cosa che non deve trasformarsi un bando della carne o del vino. Purtroppo in Europa non si avverte la differenza tra uso e abuso, ben percepita invece nella dieta mediterranea, con un consumo consapevole meglio distribuito nell’arco della settimana rispetto il Nord Europa che invece lo concentra principalmente nel fine settimana, quindi come potenziale ricerca dello sballo”.

Riferimenti anche ad altri temi importanti quali la promozione del vino in un periodo in cui è mancato il canale horeca: l’Europa continuerà il sostegno, anche se ancora il prezzo medio all’export della nostra bottiglia rispetto la Francia è circa il 50%.

Tags: vino Unione Europea etichetta Mipaaf - Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali carne Maggio 2021

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