INTOSSICAZIONE ACUTA DA FUNGHI: VADEMECUM DEL POLICLINICO GEMELLI
Inizia con l'autunno la "stagione dei funghi" ma, nonostante la costante attività informativa di tutti gli operatori e gli enti coinvolti nel problema, che da sempre mettono in guardia sui rischi legati al consumo di funghi raccolti, ci si trova purtroppo spesso di fronte a gravissimi episodi che rischiano di compromettere il benessere anche di intere famiglie.
In Italia il 90 per cento dei casi di intossicazione da funghi si verifica nel trimestre Settembre-Ottobre-Novembre, mesi in cui la raccolta di questi prodotti del bosco è più frequente.
Riteniamo quindi utile ribadire, ancora una volta, le regole che devono essere applicate se si consumano funghi raccolti. Lo faremo rispondendo ad alcune frequenti domande sul tema.
Domanda. È possibile consumare funghi raccolti?
Risposta. Sì, ma solo se vengono riconosciuti come non tossici da un micologo. Gli Ispettorati micologici sono disponibili per questo e un elenco esaustivo di quelli esistenti in Italia è disponibile nel sito del ministero della Salute.
D. Esistono funghi mortali?
R. Sì. L’Amanita Phalloides, ad esempio, contiene una potente sostanza in grado di danneggiare in modo irreversibile fegato e reni; nelle situazioni più gravi l’unica possibilità di sopravvivenza è legata al trapianto di fegato.
D. L’Amanita Phalloides può essere scambiata per altri funghi non tossici?
R. Sì. Solo un micologo è in grado di distinguere le diverse specie e spesso solo attraverso analisi sofisticate.
D. La cottura disattiva le tossine dei funghi?
R. Solo in alcuni casi; le tossine epato-tossiche dell’Amanita Phalloides resistono alle alte temperature e quindi la cottura non protegge dall’intossicazione.
D. Come si manifesta l’intossicazione da funghi?
R. Nella quasi totalità dei casi i primi sintomi sono gastroenterici come nausea, vomito, dolori addominali, diarrea profusa.
D. Dopo quanto tempo dall’ingestione si manifestano i sintomi?
R. L’intervallo di tempo tra ingestione e comparsa dei sintomi è variabile e dipende dalla specie; latenze superiori alle 6-8 ore sono particolarmente sospette e allarmanti
D. Cosa fare in caso di intossicazione?
R. Chiamare il Centro Antiveleni, riferire nei dettagli cosa è accaduto e seguire accuratamente le indicazioni impartite.
D. I bambini e le donne in gravidanza possono consumare funghi?
R. Sì, adottando tutte le precauzioni igieniche comuni alla maggior parte degli alimenti. Considerata la scarsa digeribilità, è buona norma non eccedere sia in quantità che in frequenza.
A cura di Alessandro Barelli e Maurizio Soave.
Centro Antiveleni, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Roma
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