PASTA INTEGRALE, ORMAI LA SCEGLIE 1 ITALIANO SU 2 ISTRUZIONI PER L’USO E LE 5 COSE DA SAPERE
Cresce l’interesse per la pasta integrale: secondo una ricerca Doxa-AIDEPI, il 53% degli italiani la sceglie per il suo gusto e perché fa bene alla salute, grazie al contenuto in fibre e sali minerali e al ridotto indice glicemico.
Ma la voglia di integrale nasconde alcune insidie e errate convinzioni: per esempio, l’idea che le fibre facciano bene a tutti, o che sarebbe meglio sostituire in toto il consumo di cereali tradizionali con quelli integrali. I consigli dell’esperto per valorizzare al meglio l’apporto nutrizionale di questo alimento (cottura sempre al dente, abbinamenti ‘vegetali’) e quelli di AIDEPI per la scelta del sugo più adatto al loro sapore intenso. Sì a sughi intensi di verdure e formaggi. Mentre con ragù di pesce e Carbonara…
Il trend salutista degli italiani tocca anche il mondo della pasta. In particolare, quella integrale piace sempre di più, a oltre la metà (53%) degli italiani che la consuma soprattutto perché fa bene oltre che per via del gusto, diverso, e gradito.
Lo rivela la ricerca “Gli italiani e la pasta”, realizzata da Doxa per AIDEPI, l’Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, evidenziando che questo fenomeno trova maggiori consensi tra le ragazze under 24 del Nord d’Italia.
Nell’ultimo anno la pasta integrale ha mostrato, assieme alla pasta di kamut e a quella di farro, tassi di crescita vicini al 20%, ma nei volumi è ancora marginale rispetto alla pasta di semola tradizionale, che rappresenta circa il 90% del mercato (dati IRI 2017).
In Italia si fa pasta integrale da 50 anni. La sua produzione è regolata dalla “legge di purezza sulla pasta”, normativa varata nel 1967 (L. 580/67), che specifica, tra l’altro, parametri come il contenuto di sali minerali, o la percentuale di proteine minima (11,5%). Nel suo impasto c’è acqua e semola integrale di grano duro, prodotto che si ottiene dalla macinazione del grano duro liberato da sostanze estranee e impurità ma “lasciando” la parte esterna del chicco, o crusca, che nella pasta di grano duro tradizionale viene eliminata prima della lavorazione. Il che dà alla pasta integrale il colore più scuro, un sapore diverso e, dal punto di vista nutrizionale, meno calorie e più fibre, in media circa 8 grammi (contro 2,5 gr) ogni 100 di prodotto.
L’INTEGRALE E I VANTAGGI DELLA FIBRA
Proprio il surplus di fibra è tra le principali motivazioni del consumo di pasta integrale: secondo la ricerca Doxa-AIDEPI, il 25% degli italiani la acquista pensando che faccia bene alla salute. Il motivo? La fibra alimentare non viene digerita ma arriva nell’intestino dove viene metabolizzata dalla flora batterica. La sua presenza nella dieta aumenta il senso di sazietà e favorisce la digestione e l’assorbimento del cibo, proteggendo l’intestino da neoplasie, patologie infiammatorie, stipsi. Inoltre, per il suo basso indice glicemico contribuisce a ridurre il rischio di diabete, obesità e malattie cardiovascolari. Tutti vantaggi che nutrizionisti di tutto il mondo non hanno mancato di sottolineare nel documento di Consenso Scientifico “Healthy Pasta Meals”, presentato a Expo 2015, in cui si sostiene che “piatti a base di pasta e altri alimenti a basso contenuto glicemico contribuiscono a tenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue e il peso, soprattutto nelle persone sovrappeso.” E, ancora, che “anche la pasta integrale, con un maggiore contenuto di fibre, rappresenta una buona soluzione”.