di ROMINA CIUFFA. La figlia di Proietti, è facile, dicono. Ma l’ho sentita cantare senza saperlo, senza vedere il padre, seduto, ad applaudirla. Vado in giro in modalità «talent scouting», e ho pensato di aver scoperto chi avrebbe potuto risollevare dalla banalità degli spettacoli propinati da troppo tempo a questa parte, dall’inutilità delle voci in circolazione strappate alla recitazione di mantra, dall’urlo della mia coscienza sulle lamentele degli «artisti». La Proietti sì, è figlia di Gigi. Ma allora, sarà per questo che è perfetta sul palco? Sarà per questo che ha un umorismo irrefrenabile? E che, come lui, a casa è pigra?
Non per il fatto che lui l’abbia potuta portare al...
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