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cristina riesen: Evernote, dove si lavora e si cura la vita privata

Cristina Riesen, responsabile europea di Evernote

Redattrice radiofonica nel 1996 presso la Pro Fm, prima stazione radio rumena privata, dopo la laurea con lode conseguita nella Transilvania University di Brasov, Cristina Riesen si è trasferita in Svizzera e ha continuato gli studi in relazioni pubbliche e comunicazione d’impresa presso l’Istituto Svizzero di Relazioni Pubbliche. Per cinque anni ha lavorato come PR manager nell’agenzia GGPR a Berna, specializzata in design e architettura, e contribuito alla gestione delle relazioni con i media di varie aziende internazionali: Dornbracht, Alape, Vitra, Vitra Design Museum, Création Baumann, Designers ‘ Saturday.
Ottenuto nel 2011 anche un master in Communications Management nell’Università della Svizzera italiana, su uno dei programmi più impegnativi del suo genere in tutto il mondo, negli ultimi anni si è immersa nel mondo dei social media e della comunicazione digitale occupandosi della gestione di community in diversi ambiti, di strategie e di progetti di sviluppo per i Gruppi Volvo, Marvin Orologi ed Engagor. Nel febbraio del 2012 è entrata nell’Evernote con la qualifica di coordinatore del Marketing internazionale e delle Pubbliche relazioni, e in ottobre è stata nominata direttore per lo Sviluppo del mercato in Europa; lo scorso mese di aprile è diventata general manager per l’Europa .
Domanda. Com’è nata la società e come procede?
Risposta. Evernote è nata da un’idea molto semplice e quest’anno ha festeggiato il suo quinto compleanno. Quando fu costituita, si intendeva creare uno strumento che aiutasse le aziende ad essere e a vivere in maniera più intelligente, usufruendo di tutte le informazioni e di tutte le tecnologie che oggi sono a disposizione. Dal momento che ormai nel lavoro occorre pensare, provvedere, osservare troppi adempimenti, obblighi, prescrizioni ed altro, è sembrato molto utile, o addirittura necessario, un servizio che aiuti a ricordare tutto. Secondo Evernote, un servizio del genere oggi non è solo necessario, è indispensabile. Per idearlo non è stato compiuto nessuno studio, nessuna ricerca di mercato. Non si è guardato né cercato di vedere cosa fanno le altre grandi aziende tecnologiche. Si è semplicemente realizzata un’idea e attuato uno slogan: «Se offriamo un servizio ottimo, forse milioni di persone nel mondo se ne serviranno». Così è nata e si è sviluppata Evernote.
D. A cinque anni dall’inizio, quali risultati ha raggiunto?
R. Oggi, appunto dopo solo cinque anni di lavoro, ha 75 milioni di utilizzatori in tutto il mondo. Ma questa è soltanto una breve descrizione di Evernote. Perché invece, con Evernote Business, altro prodotto chiave dell’azienda, ci si è resi conto che solo due terzi dei nostri utilizzatori usano Evernote nel loro luogo di lavoro. Sappiamo bene come gli strumenti e le modalità lavorative oggi cambiano, evolvendosi rapidamente. Si parla sempre di più di «mobile working», ossia della possibilità, grazie alle nuove tecnologie, di lavorare lontano dai tradizionali luoghi, uffici, fabbriche, laboratori.
D. Che cosa comporta questa tendenza?
R. Offre la possibilità di rivoluzionare il mondo del lavoro in azienda. Si trascorre tanto tempo al lavoro, ma non si comprende perché si deve lavorare con software o in genere con tecnologie dalla resa non ottimale. Con Evernote Business, invece, ogni dirigente o dipendente può disporre sia di «Taccuini Business» per il lavoro, sia di «Taccuini personali» da usare per la vita privata. Oggi sembra superata la ricerca di un equilibrio tra il tempo riservato alla vita privata e quello destinato all’attività lavorativa; tra i due momenti sembra intervenuta un’integrazione. Grazie ad esempio agli smartphone, c’è la possibilità di essere per tutto il tempo collegati con la nostra azienda. Per questo è molto importante trovare un modo intelligente di unire lavoro e vita privata.
D. Qual’è la soluzione che Evernote offre per questo problema?
R. Se pensiamo a chi trascorre nel lavoro tutto il tempo a disposizione, Evernote Business offre le funzionalità più utili come la possibilità di accedere ovunque da qualunque dispositivo, anche off line. Questo vuol dire che si può avere un accesso molto rapido a tutte le conoscenze di cui si dispone e in qualunque forma, ad esempio documenti in Pdf, ma non solo, anche conversazioni, conferenze, materiali vari. Inoltre si può conoscere tutto quello che conosce il team di cui si fa parte, quindi le note personali di ciascuno contenute nell’Evernote possono essere correlate con le note dei colleghi. Si può accedere quindi automaticamente a tutte le conoscenze in possesso degli altri.
D. Praticamente come avviene tutto questo?
R. Grazie alla correlazione dei dati, raggiungibili anche attraverso internet, in soli 2 o 3 secondi si può avere accesso a tutte le conoscenze presenti nella propria azienda. Questo si aggiunge alla possibilità di svolgere lavoro e vita privata in un unico posto. Ciò è molto importante perché l’azienda diventa il punto centrale in cui tutti i dati vengono memorizzati, si possono conservare le informazioni private nei taccuini personali, si possono ottenere facilmente i dati relativi al lavoro inseriti nei taccuini aziendali. Per l’operatore passare dal mondo dell’azienda a quello privato e viceversa è molto facile, inoltre questo sistema corrisponde all’odierno modo di vivere.
D. Si apprezzerà di più il lavoro?
R. È molto gratificante cercare le competenze e le conoscenze in tutta l’azienda e trovare facilmente tutti gli appunti, condividere tutte le esperienze di lavoro, scambiare con i colleghi le idee con un solo click e proiettarle, con modalità di presentazione, su uno schermo. Queste penso che siano le utilità che migliorano il mondo del lavoro.
D. Nel pensare e nel progettare un’azienda del genere, evidentemente bisogna avere esperienza di come funzionano internamente le imprese, per superare i problemi e i difetti che incontrano. Voi avevate questa esperienza? Che giudizio danno i sindacati su questa condivisione di informazioni personali dei dipendenti e di informazioni aziendali?
R. Finora non si sono pronunciati, ma è anche vero che Evernote è un’azienda che viene dalla Silicon Valley, e il fattore che ci distingue è la fiducia nei nostri collaboratori. Se noi abbiamo fiducia, ciò consente loro di lavorare ovunque, non devono stare in ufficio 8 o 9 ore, e se sono fuori possono essere più produttivi. Nei primi due anni di attività il principale problema è stato il reperimento dei fondi necessari per entrare in attività, ma fin dall’inizio l’obiettivo è stato quello di fornire qualcosa di duraturo e di abbastanza particolare. Penso che in Europa le grandi imprese siano più conservatrici nei loro modi di lavorare, mentre per le start-up seguire il nostro metodo dovrebbe essere più facile.
D. Perché soltanto le aziende? Un sistema del genere potrebbe estendersi anche alle scuole e alle comunità in generale?
R. Sono molte le scuole che già si servono di Evernote. È un sistema abbastanza utile per esse e per gli studenti, perché con Evernote si possono per esempio archiviare foto o appunti e rintracciarli anche se scritti a mano. Si tratta di una tecnologia abbastanza speciale.
D. Come prevede il futuro visto che il settore tecnologico subisce innovazioni e sviluppi continui?
R. La tecnologia si sviluppa molto velocemente ma per noi il futuro è chiaro, è quello che in inglese si chiama «artificial intelligence». Negli anni 60 se ne parlava molto, si ipotizzava una macchina o un computer migliore dell’uomo. Noi non la pensiamo così, riteniamo che la tecnologia e l’uomo devono lavorare insieme per rendere la vita più bella. Con Evernote la vita è un po’ più semplice grazie alla possibilità di avere a portata di mano tutte le conoscenze, su qualsiasi dispositivo si usi.
D. I dizionari su internet contengono un’infinità di notizie che magari a un’azienda non servono; Evernote contiene notizie utili solo all’attività aziendale e alla vita privata dei partecipanti?
R. È così. Può essere installato sui vari dispostivi, figura nelle prime posizioni nel market place di tutti i sistemi, e serve a prendere appunti, a ricordare foto, file audio, a sincronizzarli tramite il cloud. Questi sono i suoi vantaggi.
D. Come è stato scelto il nome, e che cosa significa? Ed Evernote Business è un programma più specifico per le aziende?
R. Evernote in inglese ha un significato molto esplicito: «Note che restano qui per sempre». E il nostro obiettivo è quello di costituire un secondo cervello per tutti gli uomini. Evernote Business è stato creato per le aziende ed è molto utile per gli amministratori di società perché consente una gestione programmata degli utenti di un’azienda.
D. Quali sono le ultime innovazioni che avete apportato?
R. Per Evernote Business la possibilità di avere la nuova «home business», un luogo centralizzato nel quale tutte le conoscenze all’interno dell’azienda sono visibili, come fosse una finestra aperta su tutti i taccuini. In due secondi si può vedere tutto quello che si trova nell’azienda. È anche possibile consultare gli esperti dell’azienda, analizzare i loro profili, visualizzare i loro taccuini condivisi. Grazie a un metodo molto innovativo è molto facile, in caso di bisogno, reperire gli esperti.
D. Dove si trova la vostra azienda e come siete strutturati?
R. Il quartier generale è nella Silicon Valley, presso San Francisco in California, inoltre a Zurigo ha sede il nostro ufficio per l’Europa, l’Africa e il Medio Oriente. La struttura è molto semplice, abbiamo 330 unità che lavorano per Evernote nei 10 uffici sparsi in tutto il mondo. Il più grande è quello di San Francisco, anche quello di Zurigo è abbastanza grande. Lavoriamo non separatamente ma tutti insieme, come fossimo in un’unica azienda globale. Abbiamo titoli e cariche, ma non è una struttura piramidale, si lavora tutti insieme e addirittura con persone non presenti nella stessa sede, ma a distanza di chilometri. La lingua ufficiale è l’inglese.
D. Come sono i costi e gli abbonamenti ai vostri servizi per gli utenti e per le aziende? Possono servirsene anche i privati che hanno molte relazioni, conoscenze, amicizie, o gruppi di persone riunite in associazioni a scopo non di lucro?
 R. I costi sono abbastanza accessibili. Per i privati l’abbonamento è diverso; possono servirsene, ma non ha senso. Con Evernote Business la grande differenza è quella di poter gestire una massa di conoscenze e di competenze.
D. Quali possono essere le prospettive future di sviluppo e le iniziative per farvi conoscere ancora di più?
R. Un mese fa a San Francisco si è svolta l’annuale Conferenza di Evernote e in quell’occasione sono stati annunciati un paio di progetti molto interessanti, tra cui un nostro partenariato con Moleskine, con la quale realizzeremo altri prodotti. Inoltre abbiamo in programma altre partnership con grandi aziende del design, cercando sempre di rendere migliore la vita della gente che lavora. Per questo affermiamo che Evernote tende a diventare un life style.
D. Ci siete riusciti, in qualche modo, a migliorare la vita delle persone, e di quante?
R. Certamente sì, ci siamo riusciti. Quanto al numero, speriamo che sia sempre in crescita. Lavoriamo con impegno, non ci curiamo della concorrenza, non per superbia o arroganza ma perché dobbiamo impegnarci solo a offrire un prodotto perfetto. Abbiamo molta fiducia nei partenariati, lavoriamo anche con i nostri competitori, attualmente con Google nel progetto dei Google Glass, e con la Microsoft. Per noi è importante lavorare insieme con la gente, non competere.       

Tags: Novembre 2013

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