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PAOLO GALBUSERA: SEMPRE PIÙ ESIGENTI SULLA CORRETTA ALIMENTAZIONE

Paolo Galbusera

Da varie generazioni impegnata nella produzione da forno prima a livello artigianale poi industriale, la famiglia Galbusera aprì nel 1938 il primo caffè-pasticceria a Morbegno in provincia di Sondrio e negli anni 60 un secondo, rimasti entrambi in attività fino agli anni 80. Nel retro del primo, Ermete Galbusera creò un laboratorio nel quale, oltre alle paste e alle torte, i figli Mario ed Enea cominciano a produrre i primi biscotti artigianali, venduti ai negozi di alimentari della zona. Nel 1950 Galbusera costruì a Morbegno il primo stabilimento ma le vendite cominciarono a crescere rapidamente negli anni 60, grazie all’incontro con la famiglia Giandonati di Milano, titolare di un’agenzia di vendita. Il salto di qualità si verificò con l’ampliamento delle vendite a tutto il Nord Italia e con la costruzione, nel 1966, di un nuovo stabilimento a Cosio Valtellino. Cominciò una produzione industriale e dopo il primo capannone, ne furono costruiti altri, fino all’attuale stabilimento esteso su un’area coperta di quasi 50 mila metri quadrati in cui lavorano oltre 300 dipendenti. Mario Galbusera si dedicò all’azienda nel 1945, dopo aver conseguito il diploma di ragioniere e frequentato qualche anno la Bocconi di Milano; da allora i Galbusera hanno inventato sempre nuovi prodotti: frollini, biscotti secchi, crackers, wafers e farciti con caratteristiche nutrizionali innovative, senza zucchero, colesterolo, grassi, latte, uova, glutine. Queste innovazioni hanno avvalorato la tradizione di qualità che Paolo Galbusera, figlio di Mario e amministratore delegato della società, qui illustra.

Domanda. Qual è stato l’andamento del settore commerciale nel 2006?
Risposta. In un mercato dei prodotti da forno in aumento del 2 per cento, quindi sostanzialmente stabile anche per il 2006, il settore salutistico nell’area del dolce risulta vivace e il marchio Galbusera è cresciuto del 14,3 per cento. In questo comparto la nostra Linea Speciali Salute - costituita da biscotti frollini, cracker e wafer senza zucchero, senza sale, senza colesterolo, senza grassi e senza glutine -, continua a dare segnali positivi con un aumento del 12 per cento, consolidando ulteriormente la nostra posizione di leadership con una quota di mercato pari al 40 per cento.

D. Incidendo sul potere di acquisto di alcune classi, i provvedimenti adottati dal Governo con la Finanziaria potranno incidere negativamente sui consumi?
R. In generale, la congiuntura economica non favorevole di questi ultimi periodi ha contribuito di certo a incidere negativamente sui consumi, limitando la spesa e il potere d’acquisto dei consumatori sempre più attenti al prezzo e alla convenienza. Tuttavia non dobbiamo dimenticare da un lato che l’industria alimentare è rimasta uno dei pilastri dell’economia nazionale e ha registrato segnali positivi con un incremento dei consumi familiari del 2,4 per cento; e dall’altro che, in un contesto di continua evoluzione degli stili di vita, la dieta, come corretta abitudine alimentare finalizzata al raggiungimento del benessere, è diventata parte integrante della vita quotidiana di ciascuno, e il consumatore su questo non è disposto a scendere a compromessi. Siamo di fronte a un consumatore sempre più attento e consapevole, che cerca e riconosce la qualità e che, per questa, è disposto a spendere anche qualcosa in più.

D. Quali prodotti, in generale, potrebbero risentirne di più? E nel vostro settore?
R. I prodotti che potrebbero risentire maggiormente di questa certamente non favorevole congiuntura sono soprattutto quelli appartenenti alla fascia media di prezzo. Invece tutti quei prodotti che presentano peculiarità capaci di rispondere ad esigenze specifiche del consumatore, e che si contraddistinguono per la loro qualità, non risentono di queste influenze, come dimostra in particolare il nostro comparto.

D. Quali prodotti avete più venduto nel corso dell’anno, e quali sono quelli attualmente più richiesti?
R. I prodotti più venduti sono i frollini della gamma Senza Colesterolo della linea Speciali Salute, cresciuti del 18 per cento in termini sia di volume sia di valore. Anche i prodotti della gamma Senza Glutine e Senza Zucchero hanno dato risultati molto positivi. In particolare, la gamma dei Senza Glutine è cresciuta del 38 per cento, mentre fra i Senza Zucchero il frollino multicereale CerealiCosì, ha registrato il risultato migliore, con un aumento delle vendite pari al 38 per cento.

D. Quanto aiutano le campagne pubblicitarie e promozionali?
R. La comunicazione costituisce una leva notevole: pubblicità e promozioni vanno però attuate in un‘operazione unica, diretta a raggiungere un consumatore che tutti i momenti della giornata è bersagliato ormai da una miriade di messaggi e che, come abbiamo detto, è invece più attento, sa scegliere e muoversi con maggior destrezza. Con le nostre campagne abbiamo cercato di instaurare un dialogo diretto con il consumatore, sottolineando come Galbusera sia in grado di offrire una gamma di prodotti in cui ciascun individuo possa trovare quello più adatto alla propria personale alimentazione, unendo bontà e salute.

D. Attraverso quali mezzi di comunicazione?
R. Abbiamo privilegiato la stampa e la radio perché riteniamo che ci permettano di far giungere meglio e più in profondità il messaggio alla clientela. Il nostro obiettivo è, infatti, quello di raggiungere un pubblico moderno, vario ed eterogeneo per età e per caratteristiche, che presta molta attenzione a un’alimentazione sana ed equilibrata dal punto di vista nutrizionale. Insieme, nell’ambito di iniziative di comunicazione integrata, svolgiamo un’intensa attività presso la comunità scientifica e curiamo una sempre più stretta collaborazione con i maggiori esperti in campo nutrizionale, per contribuire a una corretta educazione alimentare del consumatore.

D. Quale tipo di promozioni offrite?
R. Possiamo affermare che, rispetto al passato, è cambiato il modo di farle. Nella grande distribuzione la promozione si è trasformata da fattore episodico a elemento integrante dell’offerta, con una presenza più continuativa ma anche più pianificata e coordinata. Inoltre, se prima il ventaglio dell’offerta promozionale era più ampio e diversificato comprendendo ad esempio sconti, gadget e raccolta punti, considerata la situazione contingente del mercato la promozione è andata identificandosi sempre più con il taglio dei prezzi. La marca di qualità ha mantenuto la propria differenziazione attraverso modalità volte a raggiungere e a coinvolgere il consumatore in maniera diretta ed efficace.

D. Quali appaiono, in prospettiva, le nuove preferenze dei consumatori e quali sono i prodotti preferiti oggi dai giovani?
R. Negli ultimi anni i gusti e le abitudini alimentari del consumatore hanno subito rilevanti mutamenti dovuti a un radicale cambiamento nello stile di vita e alla tendenza, sempre più diffusa, di seguire un’alimentazione sana, controllata e bilanciata. Soprattutto è cambiato il concetto stesso di «buono» che oggi identifica ciò che fa stare bene l’organismo, il gusto e lo spirito. Si tratta quindi di un consumatore che sceglie prodotti buoni, di qualità e con caratteristiche nutrizionali specifiche. Da recenti indagini di mercato condotte da AcNielsen emerge con chiarezza che in Italia si pone maggiore attenzione al rapporto tra alimentazione e salute.

D. In quali campi, precisamente?
R. Per esempio, il 73 per cento degli italiani ha sentito parlare di indice glicemico e il 68 per cento conosce la differenza tra grassi saturi e insaturi. Anche nei giovani c’è la riscoperta del gusto, ma è anche vero che verso questo target l’industria alimentare deve muoversi collaborando con le istituzioni e con la comunità scientifica per promuovere una corretta educazione alimentare volta a combattere il problema dell’obesità, che assilla ormai varie popolazioni. In sintesi possiamo affermare che l’innovazione alimentare si basa su un complesso di elementi legati a salutismo e benessere, ma anche alla gratificazione e a prodotti ad alto contenuto di servizio per il consumatore.

D. Quale posto occupa il Gruppo in Italia e in Europa?
R. Galbusera è un’azienda notevolmente diffusa nel territorio lombardo, e si divide fra i due poli di Cosio Valtellino in provincia di Sondrio, dove si trovano la direzione e lo stabilimento produttivo, e di Agrate Brianza in provincia di Milano, dove sono invece concentrate le attività di marketing, commerciali e logistiche. In Italia siamo in testa nel segmento salutistico dei prodotti da forno e il nostro obiettivo è quello di rafforzare e consolidare la nostra presenza nel mercato nazionale. E proprio per rispondere alle richieste del mercato e potenziare la nostra produzione abbiamo recentemente inaugurato due nuove linee nello stabilimento produttivo di Cosio Valtellino, portandole così a nove e trasformando il nostro stabilimento in uno dei più moderni e attrezzati d’Europa nel settore dei prodotti da forno secchi. L’operazione prevede, inoltre, l’inserimento di nuovi macchinari altamente tecnologici e informatizzati che controlleranno costantemente tutte le fasi di produzione per garantire la massima sicurezza e qualità.

D. Attraverso quale tipo di distribuzione raggiungete il mercato?
R. Principalmente tramite la grande distribuzione organizzata, che assorbe l’80 per cento dei prodotti. Abbiamo, inoltre, quattro punti vendita in Lombardia - ad Agrate Brianza, Cosio Valtellino, Figino Serenza e Morbegno - che forniscono tutti i prodotti Galbusera ma anche biscotti in confezione famiglia, specialità di pasticceria artigianale, prodotti lievitati da ricorrenza e altri dolciari.

D. Pensate di estendere la vostra struttura? Il Sud vi interessa come il Nord? E all’estero dove sono più conosciuti i vostri prodotti?
R. Al momento non abbiamo programmi di espansione ma il Sud ci interessa molto. Ultimamente buoni risultati provengono sia dal Sud sia dal Centro Italia, dove il nostro marchio ha avuto una crescita significativa. Nelle regioni centrali esso ha registrato un incremento del 14,5 per cento nel segmento dei biscotti e del 25 per cento nel settore del salato; nel Meridione, invece, l’incremento è stato rispettivamente del 7,4 e del 18 per cento. I risultati più soddisfacenti riguardano la gamma senza colesterolo della linea Speciali Salute la cui crescita, in termini sia di volume sia di valore, si è attestata intorno al 18 per cento. Sicuramente tale incremento è il risultato dell’allargamento e del rafforzamento della distribuzione nelle grandi catene del Centro e del Sud, dove ancora insisteremo con l’obiettivo di fare della Galbusera una marca nazionale per soddisfare le esigenze del consumatore che cerca un prodotto buono e di altissima qualità. I nostri prodotti sono conosciuti soprattutto in Italia; al momento, infatti, il mercato straniero non rientra nelle nostre priorità.

D. Chi sono i vostri concorrenti italiani e stranieri?
R. Il mercato dei prodotti da forno è maturo, con molti concorrenti forti che immettono prodotti sempre nuovi per rivitalizzare i consumi e creare nuovi segmenti. In questo scenario il punto di forza della nostra strategia è stata la decisione di segmentare la produzione. La nostra gamma di biscotti e cracker è, infatti, articolata per rispondere a una pluralità di esigenze nutrizionali, caratteristica che ci contraddistingue dalla concorrenza. Un altro punto di forza è costituito sicuramente dalla divisione Ricerca e Sviluppo che, insieme a una costante collaborazione con i principali esperti scientifici diretta a studiare e a controllare le tendenze nutrizionali in atto, ci ha permesso di lanciare negli ultimi 5 anni 15 nuovi prodotti, che sono rimasti tutti sul mercato con grande successo, consolidando e rafforzando la nostra offerta. L’innovazione senza rinunciare alla bontà è il punto fermo sul quale Galbusera continuerà ad investire per mantenere la propria competitività.

D. Quali programmi futuri di sviluppo avete?
R. Siamo sempre pronti a innovare e sviluppare nuovi prodotti e continuiamo a investire nella ricerca per proporre novità che ci permettano di entrare in altri segmenti di mercato nei quali attualmente siamo assenti, e di anticipare le esigenze del consumatore. Il nostro obiettivo è, quindi, quello di estendere la gamma dei prodotti già esistenti e di proporre referenze sempre nuove all’insegna della salute, della bontà, della sicurezza e della trasparenza nei confronti del consumatore.

D. Può delineare un primo provvisorio bilancio dell’esercizio in corso?
R. L’azienda ha chiuso il 2005 con un fatturato di 100 milioni di euro, in crescita del 9 per cento rispetto al 2004. In particolare Speciali Salute, che rappresenta il 70 per cento del fatturato, traina la crescita aziendale con un aumento del 12 per cento in valore, di fronte alla sostanziale stabilità delle referenze classiche e biologiche. Per il 2006 prevediamo una crescita analoga a quella registrata nel 2005.

Tags: industria alimentare alimentazione azienda dolciaria alimenti advertising pubblicità anno 2006

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