Il nostro sito usa i cookie per poterti offrire una migliore esperienza di navigazione. I cookie che usiamo ci permettono di conteggiare le visite in modo anonimo e non ci permettono in alcun modo di identificarti direttamente. Clicca su OK per chiudere questa informativa, oppure approfondisci cliccando su "Cookie policy completa".

  • Home
  • Interviste
  • CARLO GUALDARONI: ELSAG PIÙ DATAMAT, PIÙ UNITE E PIÙ FORTI

CARLO GUALDARONI: ELSAG PIÙ DATAMAT, PIÙ UNITE E PIÙ FORTI

Carlo Gualdaroni di Elsag Datamat

Si parlava da tempo della fusione tra due società del Gruppo Finmeccanica, Elsag e Datamat, entrambe operanti nel delicato settore dell’elettronica per la difesa e contemporaneamente impegnate anche in altre attività: un progetto rientrante in un’opportuna riorganizzazione della holding in vista dell’obiettivo di incrementare ulteriormente gli 11,5 miliardi di euro di valore della produzione. Nell’attesa, gli osservatori più attenti cercavano di prevedere quali settori sarebbero stati ceduti dalla nuova azienda che sarebbe sorta dalla fusione e indicavano, a titolo di esempio, le divisioni bancarie delle due società. Ma, nonostante le voci e le ipotesi, non si verificavano atti concreti fino al primo febbraio 2006 quando, in sostituzione del dimissionario Gian Piero Cutillo, è entrato a far parte del consiglio di amministrazione di Datamat l’ingegner Carlo Gualdaroni in qualità di amministratore delegato, con la delega e i poteri della gestione ordinaria e con il compito di guidare uno dei principali gruppi italiani specializzato da oltre trent’anni nello sviluppo e nella fornitura di soluzioni di information technology destinate a settori specifici di attività: difesa, spazio, pubblica amministrazione, banche e finanza, assicurazioni, telecomunicazioni, media e utilities.

Un Gruppo, quello Datamat, quotato alla Borsa Italiana dal 12 ottobre del 2000 nel segmento Star, con circa 1.500 professionisti altamente qualificati dislocati in varie sedi operative, in grado di realizzare complessi progetti anche di lunga durata e di portata internazionale, offrendo le soluzioni più idonee e all’avanguardia. E con un bilancio consolidato che nel 2005 registrava un valore della produzione pari a 171 milioni di euro.

Fondata a Roma nel 1971 da tre ufficiali di Marina con l’obiettivo di creare la prima società italiana specializzata nell’integrazione dei sistemi e nella realizzazione di grandi progetti di software in un’epoca in cui in Italia questo settore era ancora pressoché sconosciuto, all’inizio Datamat operò per i settori bancario e finanziario; negli anni 70 estese quindi la propria attività ai settori difesa, spazio e pubblica amministrazione. Nei primi anni 80 divenne distributore esclusivo del Gruppo Oracle, curando la diffusione dei suoi prodotti nel mercato nazionale. Negli anni 90 acquisì poi il controllo di varie società in settori particolari. Dall’ottobre del 2005 è controllata da Finmeccanica che, nel gennaio scorso, al termine di un’offerta pubblica di acquisto delle restanti azioni, ne ha assunto l’intera proprietà.

Elsag, a sua volta, è operatore di riferimento nell’automazione, nella sicurezza e nella progettazione, realizzazione e gestione di soluzioni, sistemi e servizi informatici destinati a settori quali difesa, aerospazio, industria, poste, pubblica amministrazione, trasporti, telecomunicazioni, utilities e banche. Grazie al know how maturato lavorando per grandi organizzazioni, Elsag ha sviluppato notevoli capacità nella realizzazione di soluzioni profondamente interagenti con i processi aziendali dei clienti e sostenute da adeguati servizi di consulenza, assistenza tecnica e formativa.

Fondata a Genova nel 1905 con il nome di «San Giorgio», dopo gli esordi nella produzione di automobili e carrozze ferroviarie l’azienda si specializzò nell’ottica e nella meccanica di precisione. Il passaggio all’elettronica e il definitivo ingresso nel mercato dell’high tech avvennero nel 1969 con la trasformazione in «Elettronica San Giorgio-Elsag». Nel 1998 nacque Elsag spa, società del Gruppo Finmeccanica che presto si affermò come uno tra i principali operatori italiani nel settore delle tecnologie informatiche.

Nel 2005, in seguito all’incorporazione della divisione Security di Selenia Communications, l’azienda ha dato vita al «Polo italiano della sicurezza», ponendosi quale maggiore realtà del settore presente nel Paese e orientando la principale attività verso i mercati della difesa e dell’aerospazio. Con sede a Genova, nel 2005 Elsag ha registrato ricavi per 450 milioni di euro e ordini per oltre 660 milioni. La nuova Elsag Datamat è guidata dall’ing. Carlo Gualdaroni. Nato a Roma nel 1960, laureato in Ingegneria aeronautica, Gualdaroni ha prestato servizio nella Marina Militare. Dopo aver ricoperto la carica di responsabile dei programmi internazionali della Elmer spa, nel 1998, è diventato direttore vendite della divisione Avionica della Marconi Selenia Communications - oggi Selex Communications - e poi, dal 2000, vicepresidente della divisione Secure Communications della stessa azienda.

Domanda. Qual è l’obiettivo della recente fusione tra Elsag, che ha una vita più che centenaria, e Datamat, e quale piano industriale sarà attuato dalla nuova società?

Risposta. L’integrazione unisce due aziende dalla genesi molto diversa ma che nel tempo sono andate specializzandosi in settori affini pur coprendo mercati in gran parte distinti. L’obiettivo di questa operazione è quello di sfruttare l’immenso patrimonio professionale e il know how che due rilevanti industrie come Elsag e Datamat mettono insieme per raggiungere la leadership nazionale e potenziare il riconoscimento internazionale nel mondo della difesa e dello spazio, nel settore della sicurezza e nei principali comparti produttivi con l’offerta di soluzioni e sistemi complessi di automazione, logistica civile e servizi IT. In dettaglio, il piano industriale prevede la concentrazione della nuova azienda su alcune specifiche linee di attività che completano le precedenti organizzazioni delle due aziende: automazione, sicurezza, difesa e aerospazio. Le nuove Divisioni sono supportate da un’altra area strategica, l’Information Technology, che fornisce loro le infrastrutture tecnologiche abilitanti. A semplificare il processo di aggregazione tra le due società ha contribuito il fatto che tra esse non vi fossero grosse sovrapposizioni: esistono, invece, larghi spazi per sinergie, collaborazioni, realizzazioni di sistemi con il contributo di entrambe e con il risultato di produrre un grande valore che il mercato sta già dimostrando di apprezzare.

D. Quale dovrà essere il ruolo di Elsag Datamat nell’ambito della holding, sotto il profilo sia industriale che finanziario, nel mercato nazionale e in quello internazionale?

R. Nell’ambito di Finmeccanica, Elsag Datamat ha una collocazione ben precisa nell’area dell’elettronica per la difesa. In particolare, il nostro ruolo è quello di sviluppare, produrre e commercializzare prodotti, soluzioni e sistemi IT destinati ad applicazioni per la difesa e l’aerospazio, oltre che per la sicurezza, l’automazione e la logistica. L’azionista, d’altra parte, si aspetta che l’azienda consolidi e rafforzi ulteriormente le capacità competitive che possiede nei settori in cui è da tempo presente e che individui nuove aree dalle quali possa derivare un notevole sviluppo delle proprie attività. Dunque dobbiamo e possiamo crescere ancora, cercando maggiori opportunità di sviluppo soprattutto all’estero e mirando ad estendere la nostra azione verso quei mercati internazionali che anche Pier Francesco Guarguaglini, presidente e amministratore delegato Finmeccanica, ha recentemente indicato come traguardo cui puntare.

D. La fusione ha comportato la cessione di rami di attività delle due aziende. Quali sono e con quali criteri sono stati individuati? Saranno previste in futuro altre cessioni per attuare una necessaria riorganizzazione aziendale?

R. Si è proceduto alla cessione di quegli asset ritenuti non essenziali e non coerenti con le linee di sviluppo tracciate dalla capogruppo, individuate principalmente nell’ambito del back office, del business process outsourcing e dei servizi di gestione delle human resources. Parallelamente abbiamo avviato un processo di valorizzazione dell’area banche, considerata non strategica e non sinergica con le altre attività, per la quale è stato predisposto un piano di sviluppo adeguato e per cui stiamo valutando l’eventualità di una cessione qualora trovassimo un acquirente in grado di fornirci tutte le garanzie possibili dal punto di vista occupazionale, degli investimenti e della crescita commerciale.

D. In vista della fusione la Fiom-Cgil aveva proclamato una serie di scioperi temendo riduzioni di posti di lavoro e trasferimenti di impianti. Quali problemi e difficoltà particolari ha dovuto affrontare, soprattutto sotto l’aspetto occupazionale e dei rapporti sindacali?

R. Per quanto riguarda i rapporti con i sindacati, devo sottolineare come mi sia sempre confrontato con una controparte ragionevole e aperta al dialogo. Non ci sono state, dunque, difficoltà particolari; dinanzi al timore di eventuali riduzioni degli organici abbiamo replicato fornendo ampie rassicurazioni in merito: il piano di potenziamento e di sviluppo da noi predisposto, oltre a permettere il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, è in grado di garantire una forte crescita della società, con importanti investimenti nelle risorse umane e in nuove assunzioni soprattutto di giovani.

D. Subiranno modifiche la dislocazione degli impianti e l’organico?

R. Le sedi principali rimarranno quelle di Genova e di Roma, sedi storiche rispettivamente di Elsag e di Datamat. Per quello che riguarda l’organico, esso aumenterà fino a circa 3.700 unità nel 2009.

D. Sono possibili attività della nuova società svolte al di fuori del settore specifico della difesa, e destinate, in particolare, al settore civile, pubblico o privato, come per esempio le Poste, che sono già loro clienti in Italia e all’estero?

R. La ridefinizione delle strategie e una maggiore concentrazione sul settore della Difesa non comportano certamente l’abbandono di quello civile e, in particolare, di quel settore postale in cui possiamo vantare oltre trentacinque anni di esperienza e di successi sia in ambito nazionale che internazionale. In questo campo, anzi, siamo e rimaniamo uno dei pochi operatori nel mondo in grado di progettare e fornire chiavi in mano sistemi per l’automazione e la meccanizzazione di interi centri postali. A tale proposito vorrei ricordare che i soli contratti esteri stipulati nel 2006 per questo mercato hanno superato i 40 milioni di euro. Recentemente abbiamo vinto una gara per la realizzazione di due centri di «posta ibrida» in Russia, acquisito una commessa per un progetto pilota in Spagna con due macchine di nuova concezione che automatizzano un processo oggi ancora manuale, e siglato un accordo per la definizione di un nuovo sistema di smistamento della corrispondenza in Germania. Il mercato postale è dunque per noi importantissimo e rappresenta un comparto sul quale vogliamo continuare a puntare e a investire.

D. Quali sono le previsioni e la capacità di Elsag Datamat di generare profitti e l’entità degli ordini attesi?

R. Tra gli obiettivi principali contenuti nel nostro piano industriale c’è quello di portare la redditività dal 7 al 10 per cento entro il 2009 attraverso nuovi investimenti, un potenziamento del prodotto, una crescita orizzontale e verticale e una valorizzazione delle risorse. Nell’ambito di una strategia di consolidamento e di sviluppo prevediamo numeri sicuramente in crescita per il prossimo triennio, con un incremento sia degli ordini che dei ricavi. Quelli che ci siamo posti sono certamente obiettivi ambiziosi, ma sono sicuro che riusciremo a raggiungerli.

 

A cura di Luigi Locatelli

Tags: sindacato informatica industria Leonardo Marina Militare Genova Finmeccanica Roma pubblica amministrazione P.A. sicurezza Difesa aerospazio Febbraio 2007

© 2017 Ciuffa Editore - Via Rasella 139, 00187 - Roma. Direttore responsabile: Romina Ciuffa