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Nuclei Antifrodi Carabinieri: ALIMENTI, LA SICUREZZA ORA SI CHIAMA NAC

Intervista al Col. Maurizio Delli Santi, Comandante dei Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari

Istituito nel 1982 presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per contrastare le frodi comunitarie e quelle agroalimentari, il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari è un reparto speciale dell’Arma che opera attraverso unità operative denominate Nuclei Antifrodi Carabinieri, meglio conosciute come NAC. I suoi compiti in particolare, secondo quanto ribadito dal decreto legislativo n. 297 del 5 ottobre 2000, e dal decreto del presidente della Repubblica n. 129 del 22 luglio 2009, consistono nell’esecuzione di controlli straordinari sugli aiuti comunitari destinati ai settori agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura, sulle operazioni di ritiro e vendita di prodotti agroalimentari compresi gli aiuti forniti ai Paesi in via di sviluppo e alle popolazioni e famiglie indigenti. Inoltre esercita controlli specifici sulla regolare applicazione dei regolamenti comunitari relativi alle produzioni che beneficiano di certificazioni di qualità, ossia dop, igp, stg, biologico. L’attribuzione della doppia azione di controllo conferita al Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari, da una parte sulle «frodi comunitarie» intese in senso tecnico come le illecite erogazioni comunitarie, dall’altra sulle «frodi agroalimentari» consistenti negli illeciti compiuti a danno della la qualità e della sicurezza alimentare, risponde a una visione unitaria e strategica del legislatore, che punta a tutelare e a difendere con rigorose azioni la qualità delle produzioni per sostenere la filiera agroalimentare di fronte alla nuova e crescente concorrenza mondiale.
Per le attività di coordinamento internazionale il Comando si avvale degli ufficiali di collegamento presso l’Olaf, ufficio europeo per la lotta antifrode, e la rete di cooperazione internazionale di polizia presso l’Interpol e l’Europol.
Il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari è inserito nel Colaf, il comitato interministeriale per la lotta contro le frodi comunitarie costituito presso il Ministero delle Politiche Europee ai sensi dell’articolo 76 della legge n. 142 del 19 febbraio 1992; e partecipa inoltre ai lavori del Cnac, il consiglio nazionale anticontraffazione, organo di coordinamento per lotta alla contraffazione istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
L’attività del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari si caratterizza essenzialmente quale attività investigativa specificatamente dedicata al contrasto dell’illegalità nel sistema agroalimentare, a sostegno e integrazione dell’azione di controllo degli altri organismi ispettivi del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che operano essenzialmente sul piano dei controlli amministrativi. Il modello operativo dei Nuclei Antifrodi Carabinieri si sviluppa in una preventiva attività di intelligence e di analisi dei rischi, per orientare progetti investigativi articolati e complessi rivolti ai livelli di illegalità riconducibili alle minacce della criminalità economica, della criminalità organizzata e di quella transnazionale. Il Comando si articola in 3 Nuclei Antifrodi Carabinieri con sede a Parma, Roma e Salerno, con competenza territoriale rispettivamente per il Nord, per il Centro e per il Sud Italia, e su un Nucleo di coordinamento operativo con sede a Roma. Per eventuali segnalazioni di illeciti da parte dei cittadini, nel reparto è attivo il numero verde nazionale 800.020.320.

Domanda. L’Unione Europea in passato ha assunto posizioni molto critiche nei confronti dell’Italia sul tema delle frodi comunitarie. Come siamo giudicati oggi all’estero?

Risposta. Per quanto riguarda le frodi comunitarie, l’attenzione delle Istituzioni europee è stata sempre rigorosa nel richiamare quei Paesi che hanno evidenziato un’elevata incidenza delle frodi. Negli ultimi anni, però, l’attenzione dell’Unione Europea è stata rivolta proprio verso quei Paesi che presentano numeri irrisori nelle segnalazioni delle frodi. Per ultimo, una valutazione positiva per l’Italia è stata assunta proprio dalla Commissione Europea nel cui ambito è stato evidenziato che, se in un Paese come l’Italia vi è un elevato numero di frodi denunciate, è perché vi è anche un sistema di controlli che funziona. E come è stato sottolineato recentemente dal magistrato Giovanni Kessler, direttore dell’Olaf, l’Ufficio appunto europeo per la lotta alle frodi, il lavoro svolto dai Nuclei Antifrodi Carabinieri è stato efficace nell’assistere ed integrare l’azione di controllo degli organismi nazionali che erogano i finanziamenti. L’Italia ha quindi dimostrato di poter contare su un’azione di vigilanza più efficace sulle frodi comunitarie non solo con controlli in via amministrativa, ma anche con l’apparato «investigativo» proprio dell’Arma dei Carabinieri che è in grado di assicurare proiezione internazionale oggi sempre più necessaria, e soprattutto capacità di penetrazione anche nei fenomeni legati alla criminalità economica ed organizzata. Non va sottinteso, infatti, che il flusso di finanziamenti europei verso il comparto agroalimentare supera mediamente i 6 miliardi di euro all’anno, e pertanto è fondamentale vigilare con attenzione per evitare che tra i percettori si insinuino soggetti economici legati alla criminalità. In questo senso sono indirizzate le «analisi di rischio» dei NAC, che mirano ad individuare ogni possibile prestanome nei destinatari dei finanziamenti, sviluppando un’attenta azione investigativa nel territorio e controlli mirati «sul campo». Infatti la principale modalità di realizzazione di queste frodi avviene attraverso la presentazione di false documentazioni relative alla titolarità di terreni, in realtà non destinati a produzioni agricole o addirittura intestati ad altri ignari soggetti, oppure sempre con false documentazioni di operazioni inesistenti. In questi casi sono fondamentali i «controlli incrociati» sulla documentazione presentata e le verifiche dirette sui terreni agricoli. Le nostre indagini più recenti, ad esempio, hanno consentito di individuare varie truffe che addirittura hanno riguardato la falsa concessione ad uso agricolo di importanti aree aeroportuali.

D. Qual’è la dimensione del fenomeno dell’agropirateria? E quali i settori più colpiti?

R. Secondo le più recenti analisi di settore, il fenomeno dell’agropirateria riguarderebbe un volume d’affari per l’Italia pari a più di 4 miliardi di euro, mentre nel resto del mondo il falso Made in Italy, anche nella sua forma insidiosa dell’italian sounding, è stato stimato in circa 60 miliardi di euro, rappresentando più della metà del fatturato alimentare nazionale. La lotta all’agropirateria costituisce dunque un obiettivo strategico per il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari anche in relazione alla normativa europea e nazionale sui marchi di qualità che è chiamato a tutelare. Sul piano del commercio internazionale, tale normativa rappresenta il sistema complessivamente più avanzato ed articolato di tutela della qualità dei prodotti alimentari. E l’Italia con il primato delle oltre 200 registrazioni di prodotti dop, igp e stg e degli oltre 300 vini di qualità, ha un grande interesse strategico alla tutela del Made in Italy garantendo la qualità e la genuinità dei suoi prodotti agroalimentari. Il nostro Paese, infatti, non può tollerare che il valore aggiunto rappresentato dalla produzione di qualità venga compromesso, anche sul solo piano dell’immagine, dalla contraffazione o dall’inosservanza dei disciplinari di produzione. Per tali ragioni l’azione di tutela dei consumatori svolta dai Nuclei Antifrodi Carabinieri oggi è orientata principalmente a vigilare sui prodotti a denominazione di origine, indicazione geografica o specialità tradizionali, nonché sui prodotti biologici individuati secondo la normativa comunitaria dai relativi marchi di identificazione. I sequestri più recenti sono stati effettuati presso alcuni porti commerciali, ove i Nuclei Antifrodi Carabinieri hanno bloccato varie tonnellate di pomodoro falsamente indicato a marchio dop o biologico, e concentrato di pomodoro cinese commercializzato come nazionale. Altri importanti sequestri hanno riguardato l’olio di oliva deodorato o lampante, commercializzato illegalmente come olio extravergine di oliva. E qui è stata determinante la più recente normativa comunitaria sulle analisi degli «alchilesteri», che ci ha consentito di intervenire con efficacia: proprio recentemente sono stati sequestrati oltre 9 mila litri di olio deodorato di provenienza infracomunitaria, destinato ad essere spacciato come olio extravergine d’oliva nel circuito della ristorazione.

D. Quali sono le future linee d’azione del reparto?

R. La «domanda di sicurezza» che viene dai cittadini è sempre più attenta e sensibile nell’essere garantiti maggiormente nella «qualità della vita», che è anche qualità della filiera agroalimentare, dal campo alla tavola. La forza del reparto sta nel modello operativo che, riunendo le due competenze sulle frodi comunitarie e sulle frodi agroalimentari, può aggredire più incisivamente chi danneggia gli interessi dell’Unione Europea e pensa di lucrare sull’agropirateria. In questo senso sono state sviluppate azioni più dirette per operare i «sequestri per equivalente» previsti dall’articolo 322 ter del codice penale, che consente di attuare sin dalla fase delle indagini preliminari il sequestro preventivo dei beni di chi opera frodando i consumatori. L’aggressione ai patrimoni illeciti sarà sviluppata ancora più incisivamente sollecitando la sospensione dei finanziamenti e le azioni di recupero da parte degli organismi pagatori nei confronti dei soggetti deferiti all’Autorità Giudiziaria e sottoposti a misure di prevenzione. Inoltre, una precisa azione sarà indirizzata all’adozione degli strumenti interdittivi - ad esempio la sospensione dalle attività - previsti dal decreto legislativo 231/2001 sulla responsabilità degli enti, e promuovendo il sequestro conservativo della giurisdizione della Corte dei Conti, con cui il nostro reparto ha rafforzato i rapporti di collaborazione. Nell’ottica di un maggiore contrasto all’illecito percepimento di finanziamenti europei in campo agroalimentare, è stato avviato anche un programma di cooperazione internazionale con l’Olaf, l’ufficio europeo per la lotta alle frodi; e per la tutela internazionale del Made in Italy è in atto un rafforzamento dei rapporti con la rete di cooperazione internazionale di polizia.

D. Quanto conta la collaborazione dei cittadini nella vostra attività?

R. Noi confidiamo molto nella collaborazione dei cittadini, siano essi consumatori, produttori o commercianti. Gli stessi produttori possono svolgere un’efficace azione di vigilanza nel proprio interno individuando ed isolando quei «produttori» che operano con leggerezza o con chiari intenti illegali, frodando i consumatori ed alterando le regole della concorrenza. Il cittadino-consumatore, invece, può seguire comportamenti attenti e responsabili anche nel semplice acquisto dei prodotti alimentari. Con un pizzico di curiosità e di attenzione anche al giusto impiego dei propri risparmi, può affinare tutti quegli elementi di conoscenza per realizzare il cosiddetto «acquisto informato e consapevole», leggendo attentamente sulle etichette i luoghi di origine e di lavorazione e le caratteristiche nutrizionali del prodotto. Negli ultimi tempi il Comando ha pure sviluppato un programma di collaborazione con le associazioni di consumatori, che ha permesso di diffondere maggiore sensibilità sui temi della qualità dei prodotti agroalimentari. Solo infatti con un progetto comune e condiviso con i singoli addetti, le associazioni, gli agricoltori, gli imprenditori e i professionisti che operano nel settore, si possono perseguire concretamente risultati efficaci e duraturi nella lotta alle frodi. E per questo che il nostro sito istituzionale ha dato un ampio spazio ai «consigli» che possono orientare la semplice spesa al supermercato. Non va trascurato che ancora oggi, pure in tempi di moderne tecnologie, quando si tratta di accertare la freschezza e la genuinità degli alimenti, gli stessi protocolli dei laboratori di analisi si affidano sempre all’esame visivo ed organolettico, su cui ciascuno di noi può affinare una maggiore conoscenza e anche un po’ di buon senso. Può sembrare elementare, ma è sempre valido il consiglio di guardarsi attorno quando si entra in un negozio di alimentari per verificare se vi è cura del personale e dei locali, se i prodotti sono regolarmente etichettati e non vi sono dubbi sulla loro origine, trasformazione e conservazione. In ogni caso, quando vi sono irregolarità o dubbi, il cittadino non ha che da rivolgersi al nostro numero verde 800.020.320, oppure inviare una email alla nostra casella di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Il nostro motto è: «Contro le frodi alimentari, al servizio dei cittadini».

Tags: agricoltura industria alimentare made in italy agroalimentare forze armate Mipaaf - Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali olio Carabinieri alimenti Novembre 2011

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