Il nostro sito usa i cookie per poterti offrire una migliore esperienza di navigazione. I cookie che usiamo ci permettono di conteggiare le visite in modo anonimo e non ci permettono in alcun modo di identificarti direttamente. Clicca su OK per chiudere questa informativa, oppure approfondisci cliccando su "Cookie policy completa".

  • Home
  • Interviste
  • lucio turriziani: una grande azienda che comincia a muoversi

lucio turriziani: una grande azienda che comincia a muoversi

Lucio Turriziani, direttore  di esercizio della Cotral

Modenese, un’intera vita lavorativa trascorsa con il privilegio di coltivare la passione di sempre, vale a dire occuparsi di trasporti e di mobilità, prima a Modena, dove ha conosciuto e collaborato, oltre 20 anni fa, con Vincenzo Surace, poi a Perugia, a Reggio Emilia, a Milano, a La Spezia e infine a Pavia, Lucio Turriziani è dal dicembre 2012 direttore di esercizio della Cotral. In quanto tale ha, fra gli altri, il compito e la responsabilità di redigere i programmi di esercizio, predisporre i turni di lavoro del personale viaggiante e degli uffici Movimento, gestire il personale e i rapporti con i sindacati a livello aziendale e territoriale.
Domanda. Perché alla Cotral?
Risposta. Nel corso del 2012, a seguito di una selezione ad evidenza pubblica indetta da Cotral, sono stato indicato tra i candidati con il profilo più aderente alle esigenze della società, e cioè per completare la squadra di alta direzione, il profilo di un pianificatore esperto di esercizio su sistemi tecnologici-informatici molto avanzati, di cui già disponeva la Società, cui affidare la Direzione di Esercizio.  Quando mi è stata prospettata l’azione di rilancio e di risanamento della Cotral, che era stata già avviata dalla metà del 2011, ho accettato la proposta del cda. Ho, quindi, lasciato una comoda cittadina di provincia, Pavia, dove lavoravo in un’azienda dieci volte più piccola e con una situazione ormai consolidata, per verificare se i programmi di innovazione, efficienza, apertura del servizio al territorio che sono alla base delle riforme del trasporto pubblico locale avviate con il decreto Burlando, possano applicarsi non solo alle piccole e medie aziende locali ma anche alla maggiore azienda italiana.
D. Quali le sue concrete dimensioni?
R. I numeri dicono che oggi la Cotral gestisce circa 82 milioni di chilometri annui usando circa 1.600 autobus e un personale medio di 3.250 dipendenti di cui quasi 2.350 conducenti di linea. Aggiungo però che questo primato dimensionale non si traduce, come dovrebbe, in una leadership di mercato in termini di rapporti con le istituzioni, innovazione, capacità di rispondere alle esigenze del territorio, relazioni sindacali interne e così via. Settori nei quali la strada da percorrere è ancora lunga.
D. Può fare un esempio?
R. L’ultima ristrutturazione del servizio di trasporto risale al 2007. Nelle altre aziende del settore con la fine del 2010 sono stati avviati i processi ristrutturazione secondo uno schema, applicato in quasi tutte le regioni, che ha visto una riduzione delle risorse pubbliche pari al 15 per cento, bilanciata da un aumento delle tariffe del 20, e soprattutto un adeguamento del servizio a nuovi flussi di traffico presenti nel territorio. Nella Cotral ciò non è accaduto.
D. Perché non si è verificato?
R. Perché si vanno a toccare interessi diffusi. Lo scorso ottobre l’azienda ha firmato con le organizzazioni sindacali, che hanno dato un’indubbia prova di coraggio, un accordo che prevede l’eliminazione di 100 turni nel complesso dei 48 depositi Cotral, con un recupero di produttività pari al 3 per cento. Ho constatato personalmente come la sua applicazione si scontri con una miriade di particolarismi che fanno perdere di vista l’interesse generale tanto dell’azienda quanto dei cittadini. Il 9 giugno comincia, a Civitavecchia e a Rieti, un primo esempio di integrazione dell’offerta dei servizi su gomma e su ferro, che incide certamente sulla vita lavorativa delle persone ma, nello stesso tempo, impedisce che nei giorni festivi e prefestivi un treno e un pullman partano e arrivino allo stesso luogo a distanza di due minuti l’uno dall’altro. È stato necessario un anno di tempo per riuscirci.
D. Quali sono invece i punti di forza della Cotral?
R. La cosa che più mi ha colpito è la presenza di tante persone brave e capaci, con una grande etica del lavoro, specie in periferia. Qui si comprende che cosa rappresenti la Cotral non solo per tantissimi suoi dipendenti ma per il territorio che attraversa. D’altra parte è questo il nostro compito: offrire alla cittadinanza il miglior servizio di trasporto pubblico possibile, la maggiore efficienza di cui siamo capaci.
D. Che cosa occorre affinché tale compito sia compiuto nel modo migliore e al più presto?
R. La Cotral è come una bella, enorme, macchina che per mettersi in moto ha bisogno di una grandissima energia. È lo sforzo che stiamo compiendo adesso. Se questa azienda si mette in moto, non la ferma nessuno. Anche se, per il tipo di servizio che eroga, vale a dire la mobilità nel territorio, i fattori chiave del suo successo in termini di produttività risiedono sia nelle scelte di indirizzo che deve compiere chi quel territorio governa e amministra, sia nelle cause esterne - una per tutte, il costo del carburante - sulle quali le nostre possibilità d’intervento sono limitate, se non inesistenti. Consapevole di ciò, la Cotral intende usare nel modo più corretto il denaro pubblico e quello versato dagli utenti per realizzare un servizio all’altezza dei bisogni della collettività che oggi, per qualità, ancora non raggiungiamo. Su questo non vogliamo fermarci. Anzi, come dicevano nel Maggio francese, «ce n’est qu’un début», non siamo che all'inizio.   

Tags: Giugno 2014 trasporti sindacato Lazio roma trasporti trasporto pubblico locale

© 2017 Ciuffa Editore - Via Rasella 139, 00187 - Roma. Direttore responsabile: Romina Ciuffa