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L’opinione del Corrierista

Non dico che la stampa estera, in particolare alcuni giornalisti stranieri o, meglio ancora, quelli di un giornale straniero, l’Economist, siano più autorevoli e più veritieri di tutta la stampa italiana, ma certamente in alcune periodiche occasioni sembra proprio che sia così. Sembra. Anzi si vuole far sembrare. Quel giornale, infatti, si distingue per criticare, al limite della diffamazione, non solo la maggioranza governativa e quindi la maggioranza degli italiani...

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L’opinione del Corrierista

 

Il Corriere della Sera che, durante la sua stagione gloriosa descrivendolo per primo tramite i miei articoli sulla sua edizione pomeridiana “Corriere d’Informazione”, non solo fece conoscere il grande fenomeno di costume della Dolce Vita romano-internazionale ma soprattutto lo creò, continua oggi a confonderlo e a travisarlo affidandone il racconto a chi non lo conosce, a chi non l’ha vissuto, a chi lo descrive riferendo versioni orecchiate, approssimative, spesso...

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L'opinione del Corrierista

Da quanti anni si assiste a prospettive di divisione sindacale dei giornalisti, che sono tutti riuniti in un’unica organizzazione, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana? Non ricordo il numero, ricordo solo la fondatezza alcune volte dei motivi di tale minaccia e la sua rapida scomparsa. Tale divisione non è mai avvenuta, anche se la categoria ha sempre mostrato notevole vitalità, vivacità e attività associativa e sindacale. Qual è il fattore ricompattante...

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L'opinione del Corrierista

A rovinare Via Veneto e tutto il mito culturale ed economico della vera Dolce Vita, ossia del grande fenomeno di costume che vi nacque e vi si sviluppò negli anni 50, sono state prima le Amministrazioni comunali di Roma e le Soprintendenze artistiche e culturali, poi alcuni giornalisti e fotografi disinformati ma vanitosi, quindi affaristi impegnati nel riciclaggio di capitali illeciti. Infine, ma non certo per colpa sua, a dare il colpo di grazia alla bella favola...

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In tutta la mia esperienza giornalistica ho acquisiro molte convinzioni, più o meno attinenti al mio lavoro specifico. Tra quelle relative a quest’ultimo, ve ne sono alcune probabilmente utili a chi aspira a diventare giornalista e a chi è ai primi anni di professione. Avendo conosciuto a fondo il Corriere della Sera nel quale ho lavorato per oltre tre decenni e mezzo e dal quale tutti aspirano ad essere prima o poi assunti, espongo la mia prima e più essenziale convinzione che condenso nel...

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L’opinione del Corrierista

Avrà perduto la presidenza del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, ma in compenso si è assicurato un grande merito verso la categoria dei giornalisti e dei fotoreporter, quantomeno verso una sottocategoria di essi, quelli cosiddetti d’assalto. Li ha talmente beneficati che meriterebbe di essere nominato il loro protettore in terra, come lo è in cielo San Francesco di Sales che essi festeggiano, si fa per dire, il 29 gennaio prossimo; io solitamente me ne...

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L’opinione del Corrierista


Alla fine dello scorso mese di settembre il Corriere della Sera si è presentato ai lettori in una nuova veste grafica il cui principale aspetto è costituito dalle ridotte dimensioni delle pagine. In tal modo, pur essendo, da oltre un secolo, il primo giornale d’Italia in tutto, è giunto per ultimo a quella che dovrebbe essere una riforma diretta al miglioramento della lettura e, ovviamente, dei contenuti. Dovrebbe essere un merito del Corriere essere il primo anche...

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L'opinione del Corrierista

«Diventare più alti», «Seni sviluppati» e altri erano gli slogan della piccola pubblicità presente un tempo sui giornali popolari, in primo luogo sulla Domenica del Corriere, lo scomparso settimanale del Corriere della Sera che viene ricordato - quando viene ricordato -, solo per le copertine illustrate con i disegni di Achille Beltrame e, più recentemente, di Walter Molino. Della Domenica del Corriere sta svanendo il ricordo, eppure uno dei suoi più illustri...

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L’opinione del Corrierista

Qualcuno deve pur dire ai giornalisti televisivi, che non sono neppure stampa, che usurpano questa qualifica perché per il 90 per cento sono politici camuffati più o meno legittimamente, correttamente e moralmente. Diciamo chiaramente quello che pensiamo; cioè che occorre scrivere o pronunciare il meno possibile, nel nostro lavoro, la parola «guerra». Perché il diavolo, a forza di invocarlo ed evocarlo, alla fine appare. I veri e anziani giornalisti italiani non...

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L’opinione del Corrierista

Tutti i giornalisti dovrebbero ringraziare il collega Romano Bartoloni oltreché per l’attività svolta in passato a favore dell’intera categoria o parti di essa, ad esempio il Sindacato Cronisti Romani - anche se recentemente è stato sostituito in questo ultimo incarico da Fabio Morabito -, perché ci ha mobilitato anche durante la tranquilla attesa di questo recentissimo Ferragosto nostrano. Proprio quando ci accingevamo al pranzo della pre-vigilia, ci ha inviato...

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L’opinione del Corrierista

L’infortunio in cui sono caduti alcuni quotidiani nel dare per certa, la mattina del 3 novembre scorso, la vittoria del candidato alla presidenza degli Stati Uniti John Kerry, deve indurre i giornalisti a riflettere seriamente sulle origini, sulla trasformazione e sulle prospettive della loro professione. Il fatto che tra tali giornali figurasse il primo in Italia, il Corriere della Sera, rivela il modo di lavorare invalso ormai in gran parte della stampa. Che...

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L’opinione del Corrierista

 

«Senza lettura non c’è crescita». La filiera «Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione» ha ideato questo promettente e affascinante tema da dibattere a Roma il 26 febbraio scorso, nel Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva, complesso acquisito negli scorsi anni, all’epoca delle «vacche grasse», dal Senato della Repubblica aumentando spese e costi degli organi para-istituzionali; è situato in una cornice irripetibile, a confine con il Pantheon, il...

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L’opinione del Corrierista

Son trascorsi 140 anni da quella prima domenica di Quaresima, 5 marzo 1876, quando, alle ore 21, vennero distribuite a Milano, in Piazza della Scala, le prime copie del neonato Corriere della Sera. Fu Eugenio Torelli-Viollier l’ideatore e il primo direttore del quotidiano destinato a diventare il quotidiano più letto ed autorevole. Gli inizi non lasciavano immaginare il successo di quei quattro fogli, in secondo piano rispetto ad altre più solide testate, vedi il...

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L’opinione del Corrierista

dal «Corriere della Sera», martedì 14 febbraio 1978

Una volta a scuola c’era la maestra. Oggi c’è l’équipe. Meglio, dovrebbe esserci, perché in molte scuole ancora non c’è. Si spera, la pedagogia ufficiale s’è pronunciata, il problema è posto, non ha importanza quando si risolverà. Mancano i soldi, come per tutte le riforme. Questa sarà una delle più innovatrici, anche se ancora non appare; una riforma che, prendendo atto della evoluzione già avvenuta o in corso...

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L'opinione del Corrierista

Dalla fine dell’800 ad oggi il giornalismo è cambiato moltissimo, ma è soprattutto nella seconda metà del ‘900 che il mutamento è stato continuo, travolgente, tale da trasformare quasi del tutto questa professione. Nel primo decennio del secolo ventunesimo poi, quello attuale, il giornalismo è diventato praticamente irriconoscibile. Ma fortunatamente la carta stampata esiste ancora, e sono convinto che non scomparirà mai: possiedo una biblioteca di oltre 7 mila libri...

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L'opinione del Corrierista

Non c’è alcun dubbio che fondisti, articolisti e commentatori del Corriere della Sera in questi ultimi anni abbiano sbagliato le valutazioni politiche quotidianamente espresse. Valutazioni che di certo non potevano e non possono essere considerate solo opinioni personali. Se fossero tali, non si vede perché il Corriere non avrebbe dovuto e non dovrebbe ospitare anche articoli di chi la pensa in maniera diversa. In realtà un giornale, e non solo il Corriere della...

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L'opinione del Corrierista

A che servono i giornali, in special modo i quotidiani? In primo luogo a dare notizia ai lettori degli avvenimenti registratisi nella società. Possono svolgere questo compito, per il quale vengono acquistati, in vari modi, anche fornendo interpretazioni e commenti alle notizie pubblicate. E perfino a pubblicare racconti di fantasia: in estate per tradizione dovrebbero contenere un feulleiton, per consentire ai vacanzieri di riempire lunghe e talvolta uggiose...

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L'opinione del Corrierista

Molti italiani detestano la Rai-Tv perché ad ogni Capodanno sono costretti a pagare la tassa sul possesso del televisore mentre, in realtà, si tratta di un vero e proprio abbonamento a un servizio per di più pubblico. Alcuni sostengono addirittura che, per averlo definito «tassa», il supremo organo dello Stato che l’ha stabilito, ossia il Parlamento, avrebbe commesso il reato di falso in atto pubblico. Questo sarebbe dimostrato anche dal fatto che, se un «abbonato»

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L'opinione del Corrierista

Mi basta leggere le prime quattro righe dell’articolo di Romano Bartoloni dal titolo «L’Ordine ridotto a uno zombie» per sottoscrivere subito la sua iniziale affermazione: «L’ordine dei giornalisti, come peraltro gli altri ordini professionali, non è stato sciolto dalle leggi, ma sarebbe più dignitoso che lo fosse. Se pure era un inutile carrozzone sforna-disoccupati, adesso è un carrozzone inutile, malridotto e impotente; che scarica illusi e senza lavoro sul...

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L'opinione del Corrierista

A volte la categoria degli editori di giornali, in special modo dei quotidiani, cerca a tutti i costi di farsi del male da sola. Ad esempio sostenendo che la carta stampata va morendo, sia per la diffusione di altri strumenti di comunicazione, informatici e telematici, sia, soprattutto ora, se il Governo e soprattutto i politici da questa infastiditi, insistono nel ridurre le cosiddette «provvidenze per l’editoria». Certamente il programma del Governo Monti è...

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