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DONATELLA VISCONTI: CREDITI PIÙ FACILI
ALLE AZIENDE
CON BANCA IMPRESA LAZIO

a cura di
LUCIANO DI DOMENICO


Donatella Visconti,
presidente di Banca Impresa Lazio

Fino ad oggi la BIL
ha garantito 500 milioni
di finanziamenti a 1.100
piccole e medie aziende.
Al suo capitale sociale
partecipano la Regione
tramite Sviluppo Lazio,
Unicredit, BNL, Intesa
Sanpaolo e BCC Roma.
Concede vari tipi di garanzia
ed oltre 20 istituti di credito
convenzionati l’accettano
per erogare prestiti

al 2012 il credito alle imprese verrà classificato «deteriorato» dopo tre mesi, invece che degli attuali sei. Dal primo gennaio di quest’anno per esso le banche italiane devono infatti segnalare gli sconfinamenti dopo 90 giorni, invece che dopo gli attuali 180. Tutto questo avviene perché è scaduta a fine 2011 la deroga temporanea prevista dal trattato europeo Basilea 2, che fissa i vincoli patrimoniali delle banche in funzione del rischio. Va ricordato, in particolare, che le insolvenze bancarie, secondo l’annuale rapporto dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa Cgia di Mestre, risultavano cresciute nel settembre del 2011 del 40,2 per cento, per un ammontare di 74,5 miliardi di euro, rispetto al 2010. A livello territoriale è il Lazio a vivere la situazione peggiore: le insolvenze sono infatti aumentate del 70 per cento nel corso degli ultimi mesi. Ciò comporterà un ulteriore giro di vite nell’erogazione di prestiti alle 460 mila imprese del Lazio, già penalizzate dall’elevato costo del denaro che nel giugno del 2011 risultava incrementato del 5,7 per cento rispetto a 12 mesi prima. È evidente che, aggravando la stretta creditizia già in atto, dati come questi spingano gli imprenditori a ricorrere anche a finanziamenti illegali ad altissimo rischio. A finire cioè nelle mani degli usurai. «Sos impresa» ha quantificato la gravità del fenomeno nel Lazio servendosi di dati Istat. Sarebbero ben 26 mila i commercianti finiti nella rete degli usurai, il 32 per cento degli attivi nel settore, per un valore dei crediti di 2,3 miliardi di euro. Il Codici, Centro per i diritti del cittadino che gestisce il numero verde antiusura della Provincia di Roma, ha lanciato l’allarme per il radicarsi di bande criminali nel Lazio e per la loro crescente presenza nello strozzinaggio. «Ormai l’usura–sostiene l’associazione–è un mezzo per il controllo e l’acquisizione di imprese e per nuovi e più agevoli canali di riciclaggio».
Per fronteggiare queste emergenze e rappresentare un’ancora di salvezza per migliaia di imprenditori, nel Lazio è nata nel 2005, per iniziativa della Regione, la Banca Impresa Lazio. L’istituto ha l’obiettivo di fornire assistenza all'accesso al credito delle imprese regionali, con lo strumento della garanzia, la migliore possibile dal punto di vista delle banche in relazione alle regole di Basilea, ma finalizzata alle imprese. Al suo capitale sociale partecipa la Regione con il 40 per cento tramite Sviluppo Lazio, mentre il resto è diviso tra Unicredit e BNL con il 18 per cento ciascuna, e Intesa Sanpaolo e BCC Roma, con il 12 per cento pure ciascuna.
Fino ad oggi la BIL ha garantito 500 milioni di finanziamenti a 1.100 aziende, e dal luglio dello scorso anno è guidata da una manager, Donatella Visconti, nominata presidente dal presidente della Regione Lazio Renata Polverini. La Visconti vanta un lungo e prestigioso curriculum: laureata in Giurisprudenza, con master in Formazione e Sviluppo associativo e in Management e Gestione della rete commerciale, ha lavorato tra l’altro, con incarichi di vertice, nella Fideuram-Imi, nella San Paolo Invest, nelle multinazionali Dynargie Italia e Servier Italia. Ha insegnato nell’Università di Tor Vergata e svolto lezioni ai dirigenti di numerosi istituti di credito.
Domanda. Sono trascorsi poco meno di sei mesi dalla sua nomina ai vertici della BIL; può delineare un primo bilancio, con riferimento in particolare agli effetti della crisi economica sul tessuto imprenditoriale della regione?
Risposta. Questi mesi sono serviti ad acquisire informazioni sul mercato e sull’economia della nostra regione. Sono stati mesi estremamente convulsi soprattutto nei rapporti finanziari, con l’altalena purtroppo molto negativa dello spread con i Bund tedeschi, che ha pesato e pesa moltissimo sul costo del denaro per le imprese. Tutto questo ha causato una notevole contrazione nella concessione di crediti da parte delle banche. E anche noi abbiamo avuto difficoltà, malgrado le solidissime garanzie che offriamo e le controassicurazioni che abbiamo. Nonostante tutto ciò, infatti, abbiamo rilevato negli ultimi mesi una forte riduzione dei prestiti da parte di istituti di rilievo nazionale, e noi siamo convenzionati con più di 20 gruppi bancari. Il fenomeno è legato a una serie di timori come il continuo crescere del costo del denaro, che si è veramente impennato negli ultimi mesi. L’auspicio è che questa situazione si raffreddi, anche grazie alle drastiche misure anticrisi adottate dal Governo Monti, e che il costo del denaro scenda a livelli meno penalizzanti per le aziende che desiderano mantenere o aumentare i loro livelli produttivi.
D. Potete quantificare con dei dati i crediti che servirebbero, e quelli che potreste garantire?
R. Per fornire qualche numero molto sinteticamente, l’attività di Banca Impresa Lazio, proprio perché questa lavora sulle garanzie, può costituire una leva molto alta, cioè consente alle banche di erogare crediti rilevanti. Molti fondi che noi gestiamo sono stanziati dalla Regione Lazio e nell’arco di questi ultimi anni con 30 milioni di fondi pubblici la BIL ha rappresentato una leva di circa 500 milioni.
D. Dal luglio scorso però la nuova dotazione era di 25 milioni, derivanti dal Fondo rotativo istituito dalla Regione Lazio per sostenere il credito alle piccole e medie imprese; non è migliorata la situazione?
R. Questi fondi vengono dati alle imprese in partnership con le banche. I 25 milioni della Regione sono erogati al tasso agevolato dello 0,50 per cento, mentre altri 25 milioni vengono concessi dagli istituti di credito con la garanzia della BIL. E il tasso di interesse è inferiore ai livelli di mercato in quanto il rischio per la banca è in gran parte coperto dalla garanzia di BIL. Le richieste per accedere a questo fondo rotativo sono state imponenti: nell’arco di pochissimi giorni si è raggiunto e si è superato il plafond di spesa e quindi non è stato possibile più accettare domande.
D. Dal 12 settembre scorso, quando si sono aperte le prenotazioni, quanti dei 25 milioni del fondo regionale ne sono stati chiesti dalle piccole e medie aziende laziali?
R. Si è registrato un notevole surplus di richieste. In coerenza con quanto indicato nel bando, si è deciso di portare a termine l'analisi sulle domande che esauriscono i 25 milioni disponibili, aumentati del 30 per cento, quale riserva finanziabile in caso di inammissibilità di richieste incluse nei primi 25 milioni di euro.
D. Una volta superato del 30 per cento il numero delle richieste, la concessione si è chiusa, nessuno ha potuto più accedervi? Si può avere una statistica degli esclusi?
R. Uno studio in proposito non è stato compiuto, ma le imprese escluse appartengono un po’ a tutti i settori. Senz’altro è stato un grandissimo successo.
D. In base al tipo di richieste presentate, a quali interventi sono finalizzati i fondi prenotati? A quale tipo di settori produttivi?
R. Erano ammissibili progetti di investimento per il potenziamento della struttura produttiva, per la riconversione, la riqualificazione, la ristrutturazione e l’ammodernamento produttivo delle imprese. Sono ammessi gli investimenti da effettuare o effettuati entro e non oltre i 12 mesi antecedenti alla pubblicazione del bando.
D. In sintesi, quali sono nel complesso tutti gli interventi che la Banca Impresa Lazio può fare?
R. La BIL rilascia due tipi di garanzie: quella individuale e la garanzia di portafoglio. La prima riguarda ogni singolo finanziamento erogato da ciascuna banca convenzionata e copre il 60 per cento delle perdite: cioè, se l’impresa non paga o fallisce, la banca convenzionata escute la garanzia e la BIL paga il 60 per cento del debito residuo in quel momento, vale a dire il 60 per cento della parte di finanziamento che l’impresa non ha restituito. In questo modo la BIL assume una quota del rischio di mancato rimborso del debito contratto. Essa a sua volta si riassicura contro tale rischio con il Fondo centrale di garanzia. Si tratta di una procedura complessa, ma che spieghiamo nel dettaglio agli imprenditori che si rivolgono a noi.
D. E la garanzia di portafoglio invece che cos’è?
R. La BIL concorda con ciascuna banca il valore complessivo dei finanziamenti, il portafoglio appunto, che la banca stessa erogherà alle imprese in un certo periodo, la percentuale di copertura della garanzia che la BIL assume per ogni singolo finanziamento e il valore massimo delle perdite che essa coprirà con tale garanzia. Ad esempio la BIL e una banca stabiliscono che in un periodo di sei mesi quest’ultima erogherà finanziamenti alle imprese per un totale di 10 milioni di euro e che la prima coprirà l’80 per cento delle eventuali perdite di ogni singolo finanziamento, fino ad un massimo di un milione di euro, che rappresenta il 10 per cento del portafoglio. Questo significa che per ogni milione di euro di risorse regionali la BIL garantisce 10 milioni di finanziamenti erogati alle imprese dalle banche.
D. Oltre a questi due tipi di garanzia e alla gestione dei fondi rotativi che sono finanziamenti per metà a tasso agevolato e per metà a tasso di mercato con la garanzia della BIL su quest’ultima quota, sono previsti altri tipi di intervento da parte vostra?
R. La BIL gestisce il fondo di garanzia di 8 milioni di euro di Roma Capitale stanziato dal Campidoglio. E a titolo sperimentale sta rilasciando garanzie alle banche per alcune imprese che vantano crediti dagli enti locali. Nel senso che le banche pagano alle imprese i crediti che queste hanno verso gli enti locali, divenendone esse titolari con la nostra garanzia.
D. Come si è sviluppato l’impegno, da lei assunto dopo la sua nomina, di dare maggior sostegno ai giovani e alle imprese femminili?
R. Stiamo preparando il Piano strategico per il 2012 e nell’ambito dei programmi figurano spazi dedicati sia alle imprese giovani che alle imprese di giovani, perché i nuovi giovani sono anche coloro che a 50 anni perdono il posto di lavoro; in qualche modo vogliamo valorizzare e sostenere anche persone che possono avere queste difficoltà. Anche per quanto riguarda il mondo femminile si sono già svolti una serie di incontri con gli Assessorati competenti della Regione Lazio perché c’è una grande sensibilità verso questi problemi.
D. Ritiene che la BIL debba ampliare i propri interventi nel territorio di competenza e, in caso, in quale modo e con quali ulteriori mezzi finanziari per fronteggiare la crisi di liquidità delle aziende e l’accresciuta cautela delle banche nel concedere prestiti agli imprenditori?
R. Sicuramente Banca Impresa Lazio ha un compito molto speciale, essendo l’unico soggetto nella regione autorizzato dalla Banca d’Italia, con licenza bancaria, che emette garanzie con tutti i requisiti di Basilea, fondamentali in un mercato come questo, con una grande crisi di liquidità. L’obiettivo è proprio quello di aumentare il ventaglio dei nostri interventi. Proprio in questi giorni la Regione Lazio sta approntando il proprio bilancio e la presidente Polverini, che ha mostrato spiccata sensibilità e attenzione verso il mondo delle imprese e le sue rilevanti difficoltà, troverà, ove è possibile, gli spazi necessari per aumentare la capacità di intervento della nostra banca.
D. Quando si è insediata lei ha annunciato un maggior sostegno agli imprenditori per aiutarli a fronteggiare la piaga dell’usura; qual’è la situazione?
R. La Regione Lazio promuove direttamente iniziative e stanzia fondi specifici per la lotta all’usura. Fondi che ovviamente non gestiamo noi. Da parte nostra, invece, abbiamo rafforzato la fase di ascolto con i singoli imprenditori e le reti di impresa per comprendere nel modo migliore quali sono i problemi.
D. Quali programmi avete?
R. Potenzieremo la nostra comunicazione per far conoscere meglio come accedere a un credito sano, senza ricorrere a scorciatoie pericolose. Il 2012 ci vedrà operare per settori ben individuati, soprattutto sotto il profilo dell’occupazione e la possibilità di sviluppo. Il nuovo Governo, e segnatamente il ministro Corrado Passera, ha annunciato un rifinanziamento del fondo centrale di garanzia per 400 milioni di euro, mentre il precedente Esecutivo aveva tagliato ben 240 milioni, e questo potrà certamente aumentare le nostre possibilità di intervento.
D. Le migliaia di imprese che esistono nel Lazio sono a conoscenza delle opportunità offerte dalla vostra attività?
R. Sicuramente no. Per questo dovremo comunicare molto di più con il mondo delle aziende, con incontri costanti e seminari con le associazioni imprenditoriali e di categoria per far conoscere le numerose opportunità che abbiamo per aiutarle anche nei periodi di crisi. Questo affinché gli imprenditori non si scoraggino e la loro propensione al rischio continui ad essere il fattore più efficace per rilanciare la crescita economica dell’intera regione.

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