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IBM: ARRIVA SEQUOIA,
Sarà in grado di predire il percorso degli uragani, di analizzare il fondo degli oceani per scoprire il petrolio, di simulare le prestazioni delle armi nucleari e di decodificare le sequenze geniche. Si tratta del supercomputer IBM Blue Gene-Q, che sarà usato come piattaforma per il calcolo tecnico su scala estrema per risolvere i problemi più impegnativi con cui si confrontano ingegneri e scienziati, con una velocità, un’efficienza energetica e un’affidabilità senza precedenti. Si prevede che, quando nel corso del corrente anno sarà pienamente operativo nel Lawrence Livermore National Laboratory, il sistema, denominato «Sequoia», diventerà uno dei supercomputer più veloci nel mondo. Le funzionalità a sua disposizione contribuiranno ad assicurare la supremazia degli Stati Uniti nel settore dei supercomputer. «È stata l’affidabilità, la scalabilità e il basso consumo di energia a suscitare l’interesse della National Nuclear Security Administration verso questa macchina–afferma Bob Meisner, responsabile del programma Advanced Simulation and Computing della Nasa–. L’apparato costituirà una piattaforma ideale per la ricerca e lo sviluppo di un’enorme mole di informazioni necessarie per garantire la sicurezza del Paese senza test nucleari». Anche l’Argonne National Laboratory userà il Blue Gene-Q per progettare batterie per auto elettriche, studiare il cambiamento climatico e studiare l’evoluzione dell’universo. Denominato Mira, il sistema fornirà un solido motore per la scienza e la tecnologia, in grado di alimentare l’innovazione nazionale. L’Argonne è uno dei più antichi e grandi laboratori per la ricerca scientifica e ingegneristica situato fuori Chicago. |
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