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FORUM P.A.: ECCO COME LA SANITÀ
PUÒ RICORRERE AL «CLOUD»


Folla in una recente edizione di Forum PA

 

Evento di respiro internazionale organizzato dal Forum PA e dall’Azienda sanitaria locale n. 8 di Asolo e dedicato al «cloud computing per la sanità digitale», il convegno svoltosi il 18 ottobre scorso a Castelfranco Veneto ha consentito di compiere, per la prima volta in Italia, un excursus completo sui vari aspetti generali, economici, tecnologici e giuridici che questo metodo presenta per una sua applicazione clinica e sanitaria; con il cloud computing, in sostanza, potranno usarsi tramite internet applicazioni e servizi esistenti in rete, senza bisogno di averli nel proprio computer che si limiterà solo a fornire energia. In seguito ai risultati del convegno il Forum PA, in collaborazione con la John Cabot University, ha organizzato il 30 novembre scorso nell’Aula Magna della stessa Università in Via della Lungara a Roma, un altro incontro presentare la «Carta di Castelfranco», documento che racchiude i risultati del primo convegno. È emerso che tra la sanità e il cloud computing è possibile un connubio anche se questo è ancora rallentato dai problemi di rischio, sicurezza e privacy. Che dovrebbero fare le Aziende sanitarie ed ospedaliere per usufruire della tecnologia «cloud»? Come possono evitare di violare le norme sulla privacy, di avviare un progetto economicamente non sostenibile, di legarsi a fornitori senza possibilità di cambiarli? In risposta a questi interrogativi una comunità volontaria composta da rappresentanti di aziende sanitarie locali ed ospedaliere, università, enti di ricerca, professioni, grandi imprese informatiche, si è raccolta intorno alla «Carta di Castelfranco», che contiene una dozzina di comportamenti cui conformarsi nella scelta del «cloud». L’obiettivo della vasta rete di partner pubblici e privati che ha redatto la Carta è far sì che, pur nell’autonomia della scelta, ciascuna Azienda sanitaria locale e ospedaliera qualifichi la propria domanda verso i fornitori rifacendosi all’esperienza, in modo da evitare la ripetizione di errori e di comportamenti viziati; mentre da parte dell’offerta vi sia una risposta articolata sulla base di una reale conoscenza delle esigenze cliniche e ospedaliere. La comunità che ha redatto la «Carta di Castelfranco» si è fatta anche promotrice di incontri diretti a farla diventare un concreto strumento di buone pratiche del «cloud» nella sanità e di formazione di «manuali di uso» di quelle raccolte. Sono intervenuti all’incontro romano Carlo Mochi Sismondi, presidente del Forum PA; Franco Pavoncello, presidente della John Cabot University; Daniele Tatti, della Digit; Renato Mason, dell’Asl 8 di Asolo; Luca Bolognini, presidente dell’Istituto italiano Privacy. Il parere dei providers è stato illustrato dai rappresentanti di Accenture, Emc, Ge Healthcare, Google, Ibm, Microsoft, Noemalife. (Eli. Man.)
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