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LILIANA FRATINI PASSI: CBI, CANALE TELEMATICO
PER SNELLIRE
I RAPPORTI
TRA BANCHE E P. A.


Liliana Fratini Passi, direttore
generale del Consorzio CBI

Il CBI è uno dei canali
abilitanti l'invio,
dall'impresa alla Pubblica Amministrazione,
delle fatture elettroniche,
dirette a determinare
una maggiore efficienza di quest'ultima nella lotta contro l'evasione ma
anche in altri pagamenti

razie a rilevanti investimenti e all'innovazione tecnologica e organizzativa, negli ultimi anni la Pubblica Amministrazione italiana ha sviluppato nuovi servizi, ha razionalizzato i canali di contatto telematico con i cittadini e le imprese e si è posta all'avanguardia con la legge finanziaria del 2008 che ha reso obbligatoria l'emissione, da parte dei suoi fornitori, della fattura elettronica. Collegando a questa servizi on line più tipicamente finanziari, oggi il sistema bancario è in grado di fornire servizi che facilitano l'abbandono dei procedimenti cartacei. A tal fine opera, in campo nazionale e internazionale, il Consorzio CBI che gestisce l'infrastruttura tecnologica e crea gli standard di servizio che permettono agli istituti finanziari italiani di offrire alle imprese servizi dispositivi (incassi e pagamenti), informativi e di gestione documentale.
In questi ultimi anni il Consorzio CBI ha esteso via via la propria attività verso nuovi mercati e soggetti, in primo luogo verso la Pubblica Amministrazione; un'ulteriore evoluzione nei mesi avvenire potrà essere diretta a facilitare il pagamento delle bollette con il modello «Electronic Bill Presentment and Payment». Il servizio B2C - ossia lo svolgimento on line di transazioni commerciali relative a beni e servizi tra imprese e consumatori - consentirebbe per esempio alle banche di inviare alla clientela lo scadenziario aggiornato dei pagamenti delle bollette, e a questa di pagarli on line e di conoscerne l'importo comprensivo degli interessi di mora nel caso di mancati pagamenti.
Per valorizzare le attività del sistema bancario il CBI si avvale sempre più di forme di comunicazione innovative come i «social media», le informazioni diffuse attraverso il portale (www.cbi-org.eu), le newsletter periodiche, la partecipazione a discussioni di forum e blog tematici per esempio sulla fattura elettronica, i convegni, le presenze in fiere di settore nazionali e internazionali, le attività di formazione e di informazione a sostegno dei consorziati. In un mercato che non può fare a meno del collegamento tra le aziende e i consumatori, e in cui le norme puntano sempre più ad aumentare l'efficienza dei servizi della Pubblica Amministrazione rivolti al cittadino, il Consorzio CBI, in quanto rappresentante del sistema bancario, intende assumere iniziative che pongano in grado gli istituti finanziari di competere efficacemente nel mercato e di aumentare i profitti a beneficio di tutta la collettività.
Coordinatrice del Gruppo di lavoro dei Servizi Finanziari nell'ambito del progetto di «Facilitazione del commercio internazionale» attivato presso il Ministero dello Sviluppo Economico, rappresentante del sistema bancario italiano nel Gruppo di Esperti sulla fatturazione elettronica della Commissione Europea, delegata all'Onu per la definizione dei requisiti necessari per la dematerializzazione dei documenti commerciali, Liliana Fratini Passi è il direttore generale del CBI. In questa intervista illustra gli scopi del Consorzio e fa il punto sulla sua attività.
Domanda. Quali sono l'attività e gli scopi del Consorzio CBI?
Risposta. Il CBI definisce le regole e gli standard per l'offerta, da parte degli istituti finanziari alle imprese, del servizio di corporate banking interbancario, che include servizi di incasso e pagamento, informativi e di gestione documentale, tra cui la fattura elettronica inviata da impresa ad impresa, tramite le banche di riferimento. La legge finanziaria del 2008 obbliga i fornitori della Pubblica Amministrazione ad inviare a questa solo fatture elettroniche. Ma la legge prevede anche il varo preventivo di due decreti attuativi: il primo per individuare il soggetto attraverso il quale tecnicamente inviare queste fatture alla Pubblica Amministrazione, che è stato scelto poi nella Sogei, società di tecnologie informatiche e di comunicazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze; e un secondo decreto, non ancora emanato, per stabilire gli standard da usare per questo invio. Quando questo avverrà, il CBI sarà uno dei canali riconosciuti per l'invio, da parte delle imprese alla Pubblica Amministrazione, delle fatture elettroniche, e ciò comporterà una maggiore efficienza di quest'ultima nella lotta contro l'evasione ma anche nei pagamenti. La fattura di per sé è l'elemento di sintesi del ciclo logistico, commerciale e finanziario di un'impresa (gli atti di ordinare un bene o un servizio, di ottenerlo e di pagarlo). Nel momento in cui questo circuito è standardizzato e smaterializzato, si può anche facilmente compiere il pagamento e tutto l'iter della gestione della tesoreria potrà compieri facilmente.
D. Quanti sono gli istituti finanziari italiani consorziati?
R. Circa 670, pari al 90 per cento delle banche italiane, in più la società Poste Italiane e l'istituto di moneta elettronica CartaLis; quindi non parliamo solo di banche, ma di istituti finanziari in senso più ampio. Ciascun istituto finanziario può offrire alle imprese servizi evoluti di gestione della propria tesoreria. Il sistema bancario da anni ha compreso che si può cooperare all'interno di una struttura come il CBI e nello stesso tempo competere sulla base di standard e norme condivise in ambito cooperativo. Ovvero ciascun istituto finanziario personalizza l'offerta dei servizi proposti alle imprese sulla base degli standard condivisi. Inoltre il Consorzio CBI ha la gestione della rete attraverso la quale sono trasmessi i flussi informativi e dispositivi.
D. Come hanno accolto, le Amministrazioni Pubbliche, i servizi offerti dal Consorzio?
R. Visto che il CBI rappresentava il sistema bancario come un organismo super partes, nel 2009 alcune Pubbliche Amministrazioni si sono rivolte ad esso per ottenere dei servizi ad hoc. In particolare è stato sviluppato il cosiddetto Servizio di Nodo CBI che permette alla Pubblica Amministrazione centrale di raggiungere tutte le banche italiane e i loro sistemi finanziari. Pertanto attraverso il Nodo CBI permette di trasmettere flussi dispositivi ed informativi dagli istituti finanziari italiani alla Pubblica Amministrazione Centrale.
D. Quanti sono i tipi di servizi attualmente offerti?
R. Per ora le Pubbliche Amministrazioni che si avvalgono del Servizio di Nodo CBI sono tre. Il primo è con il DIPE, Dipartimento Programmazione Economica, per il monitoraggio finanziario delle grandi opere pubbliche, al fine di evitare infiltrazioni mafiose di capitale nei grandi appalti pubblici; con il DIPE il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha elaborato un testo normativo per controllare i sub-appalti relativi a tali grandi opere, in base al quale l'impresa sub-appaltatrice deve aprire un conto corrente specifico in modo che tutte le informazioni e i movimenti finanziari a questo relativi, riguardanti una specifica opera pubblica, attraverso il Nodo CBI giungano al DIPE; cioè la banca comunica tutte le informative al Consorzio che le trasmette al DIPE.
D. Quali sono gli altri progetti?
R. Un altro riguarda il Fondo unico di Giustizia istituito nel 2006, nel quale confluiscono i capitali derivanti dai sequestri di beni dei mafiosi o di soggetti in attesa di giudizio; sono capitali che restano fisicamente presso le banche, ma adesso confluiscono in questo fondo che lo Stato gestisce attraverso Equitalia Giustizia e dal quale, tramite il Nodo CBI, ottiene tutti i rendiconti e le informative. Il terzo progetto concerne l'Agenzia del Territorio per i pagamenti compiuti attraverso il suo portale. Per ottenere visure catastali on line, in passato i professionisti - notai, ingegneri, architetti ecc. - solitamente pagavano attraverso un «castelletto», cioè un deposito preventivo vincolato di una somma su un conto corrente dell'Agenzia stessa, dal quale questa attingeva via via i corrispettivi dovuti; desiderando migliorare questa procedura ormai anacronistica, l'Agenzia del Territorio ha deciso di erogare il servizio previo pagamento dell'importo da parte del richiedente con bonifico postale o bancario, subito comunicato al portale dell'Agenzia dal Nodo CBI.
D. Oltre che in Italia, il Consorzio opera anche all'estero?
R. Svolge una serie di attività a livello internazionale. L'iniziativa più rilevante da esso assunta in tale campo, in seguito all'emanazione da parte della Commissione europea di due direttive sulla fattura elettronica, consiste nella modellazione di un framework europeo ad hoc, creato da un gruppo di esperti di cui ho fatto parte anch'io, che ha redatto un rapporto conclusivo, intitolato «Final Report dell'Expert Group on e-Invoicing», contenente i presupposti per rendere la fattura elettronica interoperabile a livello europeo. Poiché, dopo la loro emanazione, alcuni Paesi hanno interpretato le direttive europee in modo diverso, attualmente si stanno organizzando forum europei di consultazione affinché la fattura elettronica diventi effettivamente interoperabile nell'Unione Europea.
D. Come l'ha interpretata la normativa italiana?
R. In modo abbastanza stringente, nel senso che per garantirne la certezza, deve contenere la firma digitale, condizione invece non richiesta in Paesi come la Svezia e la Finlandia. Pertanto le nostre fatture non sono interoperabili con questi Paesi, ma stiamo cercando di giungere a tale risultato. Oltre a queste, svolgiamo attività di standardizzazione delle procedure presso altri gruppi di lavoro come l'International Payment Framework Association. Un altro significativo progetto in atto con il Ministero dello Sviluppo Economico punta alla creazione di un «international trade hub», cioè di una piattaforma elettronica che faciliti e ottimizzi l'attività delle imprese operanti nell'import ed export semplificandone la documentazione, le operazioni e le procedure burocratiche in ambito sia doganale sia finanziario; a noi è affidato il coordinamento del gruppo di lavoro relativo ai servizi finanziari.
D. Quale sviluppo potrà avere in futuro il servizio del Nodo?
R. Dal momento che tramite esso possono raggiungersi le Pubbliche Amministrazioni e le banche, potranno coinvolgersi anche le imprese utenti di queste banche; si parla di 850 mila imprese ma, considerando che gli standard del CBI sono usati anche per i pagamenti, con il modello F24, delle imposte da parte dei liberi professionisti, si parla di un milione 200 mila Partite Iva che utilizzano gli standard CBI. In sostanza, i servizi di questo potranno estendersi ai consumatori per il pagamento diretto delle bollette sul conto on line. Le potenzialità sono molto ampie, e sono in atto profonde evoluzioni .
D. Dove ha sede il Consorzio?
R. A Roma in Via del Gesù, a fianco dell'Abi, l'Associazione Bancaria Italiana. Inizialmente l'attività si svolgeva all'interno dei sistemi di pagamento dell'Abi poi, aumentando il numero delle banche che chiedevano servizi specifici, nel dicembre del 2001 sotto l'egida dell'Abi fu costituita un'apposita associazione che, svolgendo via via ulteriori attività anche verso le Pubbliche Amministrazioni e a livello internazionale, nel 2008 ha acquisito ulteriore autonomia e si è trasformata nel Consorzio CBI.
D. Com'è organizzata la struttura?
R. È molto snella; siamo divisi in quattro aree: Business ed Operation, che sviluppa i servizi sulla base delle richieste e delle esigenze del mercato; Architettura e Governance, che definisce gli standard e gestisce l'architettura tecnica del sistema; Marketing, Comunicazione ed Eventi, che si occupa di tutte le attività informative e formative del Consorzio, nonché della comunicazione sul portale e web 2.0; infine l'area normativa che definisce la contrattualistica e la compliance normativa del Consorzio.

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