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LUCA MALCOTTI: REGIONE LAZIO,
OPERE PUBBLICHE IN FUNZIONE ANCHE
ANTI-CONGIUNTURALE


Luca Malcotti, assessore alle Infrastrutture
e ai Lavori Pubblici della Regione Lazio

Avvalendosi anche dell'apporto di capitali privati, l'Assessorato
alle Infrastrutture
e ai Lavori pubblici
regionale ha avviato
un ingente volume di lavori destinati a supplire alle difficoltà
della finanza statale

radizionalmente la teoria economica del deficit spending di John Maynard Keynes, come rimedio contro la stagnazione e la deflazione, ha una validità solo se lo Stato è in grado di risollevare l'economia ricorrendo alla realizzazione di grandi opere pubbliche, attraverso le quali immettere in circolazione ingenti risorse finanziarie destinate a ravvivare i consumi, aumentare la produzione di beni, incrementare il monte salari globale e quindi di nuovo spingere la domanda e l'offerta. Gli obblighi assunti anche dall'Italia con l'adesione al sistema monetario europeo e conseguentemente al patto di stabilità impediscono oggi il ricorso a tale rimedio, anche se il debito pubblico continua inesorabilmente ad aumentare a causa di spese improduttive, sprechi, parassitismo di intere categorie. Nell'attuale crisi, in atto ormai da tre anni, non si è assistito a nessuno sforzo per far fronte alla recessione con metodi keynesiani; malgrado ciò l'inflazione cresce ugualmente, spinta dagli aumenti delle tariffe dei servizi pubblici e delle imposte, aumenti che producono risorse destinate non a stimolare la domanda e quindi la produzione, semmai a contrarle ulteriormente, ma a perpetuare sprechi e spese improduttive di un apparato parassitario ed incosciente.
È tutto così in Italia? Nessuno al Governo, in Parlamento, nelle Regioni, Province e Comuni, riesce ad applicare, o addirittura conosce la ricetta di Keynes? Oggi assessore alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici della Regione Lazio, Luca Malcotti ha contribuito in passato alla fondazione di Alleanza Nazionale, è stato dirigente della Federazione romana e membro dell'Assemblea Nazionale del partito fino alla fondazione del PDL; dal 2001 al 2009 è stato consigliere comunale di Roma, e precedentemente aveva svolto anche attività sindacale prima nella Cisnal poi nella Ugl, di cui è stato segretario generale di Roma e del Lazio. Il suo Assessorato sembra una fucina di attività e di iniziative: è foltissimo l'elenco delle opere realizzate o avviate nel primo anno e mezzo di gestione della Giunta Polverini, di cui egli fa parte. In questa intervista fa il punto su quello che la stessa Giunta e in particolare il suo Assessorato ha compiuto, sui programmi in corso di attuazione e sulle prospettive.
Domanda. Il suo Assessorato gestisce una considerevole quota del bilancio della Regione Lazio; in pratica contribuisce a sostenere l'economia regionale in assenza di adeguati interventi dello Stato e di capitali privati, restii ad investirsi data l'incertezza della situazione. Quali le opere pubbliche più significative?
Risposta. Nel settore della grande viabilità, di nostra competenza, abbiamo sbloccato la «madre di tutte le opere», la realizzazione della nuova Via Pontina che unisce Roma a Latina, e che in realtà è una nuova autostrada costruita in tre stralci: da Borgo Piave fino all'Eur; da Cisterna a Valmontone, ossia la trasversale che collegherà la Roma-Latina all'autostrada del Sole; il cosiddetto «innesto su Roma», nuovo percorso autostradale che congiungerà la stessa Roma-Latina con la Roma-Civitavecchia costeggiando l'attuale autostrada Roma-Fiumicino. Prevista nella «legge obiettivo» dal 2003, questa consistente opera era rimasta incagliata per contrasti politici interni alla Regione Lazio, in quanto Verdi e Sinistra erano contrari ad essa. Un anno fa abbiamo ottenuto lo sblocco dei finanziamenti, la conferma dei 468 milioni di euro promessici nel 2003, un finanziamento pluriennale di 711 milioni per completare l'opera, oltre a capitali privati pari almeno al 60 per cento dell'importo complessivo. In totale circa 2 miliardi 700 milioni di euro. Sono previste anche opere complementari per 46 chilometri consistenti nella tangenziale di Latina, in raccordi, in entrate per superstrade ecc.
D. Attualmente a che punto è questa opera?
R. Al momento è in corso la progettazione definitiva del terzo stralcio, l'innesto su Roma e il congiungimento con l'autostrada di Fiumicino; stiamo cercando di risolvere il contenzioso ereditato dalle Amministrazioni precedenti cha hanno creato due società, l'Arce e la Autostrade per il Lazio, per svolgere la stessa funzione; della prima fanno parte però alcuni soci privati che rivendicano il diritto di gestire questa autostrada. Una volta risolta la vertenza, potremo avviare i lavori di questa che, dopo il ponte sullo stretto di Messina se si farà, e la metropolitana C di Roma, è la terza opera in campo nazionale finanziata dal Cipe.
D. Altre iniziative?
R. Abbiamo programmato la realizzazione del «corridoio tirrenico nord», ossia la Rosignano-Civitavecchia, di fatto la trasformazione in autostrada della Via Aurelia. Quando ci siamo insediati erano cominciati i lavori da Rosignano verso sud, ma noi abbiamo chiesto che si partisse anche da sud per incontrarsi a metà strada. Grazie ad una corsa contro il tempo, il 17 ottobre scorso sono stati aperti anche i cantieri del primo stralcio laziale, costituito da 15 chilometri e mezzo che, dallo svincolo di Civitavecchia nord, attraversano tutto il Comune di Tarquinia, per un importo di 174 milioni di euro interamente privati; e stiamo predisponendo la prosecuzione verso nord, in direzione di Montalto di Castro. Pure nel settore della grande viabilità abbiamo aperto una nuova tratta, fino a Cinelli, della cosiddetta «trasversale nord», cioè la Orte-Civitavecchia, e abbiamo finanziato con 117 milioni di euro un successivo lotto, da Cinelli a Monte Romano. La gara è stata pubblicata il 17 ottobre ed è previsto il completamento entro due anni. Abbiamo inoltre potenziato il casello autostradale di Valmontone in relazione all'apertura del nuovo parco a tema inaugurato qualche mese fa. Tutto ciò per quanto riguarda la rete viaria principale.
D. E per la rete regionale?
R. Abbiamo reperito i fondi e stiamo procedendo nella costruzione della tangenziale dei Castelli Romani denominata Appia bis; stanno per concludersi i lavori del primo stralcio contenente il sistema di gallerie che costituirà un'alternativa alla Via Appia, e la parte che sottopassa il Comune di Albano; contestualmente comincerà il tratto per scavalcare Ariccia. Un terzo tratto, per il quale non sono ancora disponibili le risorse finanziarie, servirà per scavalcare Genzano. L'opera sarà particolarmente utile in vista dell'apertura del nuovo Policlinico dei Castelli, in quanto ridurrà i tempi per giungervi da tutta l'area dei Colli Albani. Per la stessa zona abbiamo reperito le risorse finanziarie per il completamento del cosiddetto «nodo Squarciarelli», un sistema di viabilità alternativa per attraversare i Castelli Romani senza transitare all'interno dei centri urbani. Abbiamo approvato una variante di circa 9 milioni di euro e stiamo cercando di aprire entro la metà del prossimo anno l'opera che parzialmente è già funzionante.
D. Costruire nuove strade va bene, ma le vecchie dissestate e pericolose?
R. Abbiamo messo in sicurezza la Pontina a sud di Latina fino a Terracina, con 12 nuove rotatorie che hanno ridotto gli incidenti e fluidificato il traffico, e con un guard rail centrale che impedisce le inversioni a U. Stiamo completando la 156 dei Monti Lepini, in provincia di Rieti stiamo elaborando un nuovo progetto per la Via Salaria: occorrendo un miliardo e mezzo di euro ed avendo solo 60 milioni, invece di lasciarli inutilizzati abbiamo chiesto all'Anas di anticipare gli interventi più urgenti.
D. E negli altri settori?
R. Nell'edilizia scolastica, per la messa in sicurezza delle scuole rispetto al rischio sismico e al rischio amianto, alle norme antincendio ed altro, abbiamo ripartito tra le scuole del Lazio 35 milioni di euro del Piano nazionale aggiungendovi 115 milioni, di cui 70 milioni provenienti da opere definanziate di interventi a pioggia, 35 dai fondi europei e 10 strappati al Ministero della Pubblica Istruzione. A 155 Comuni del Lazio abbiamo inoltre destinato 24 milioni di euro per la pubblica illuminazione, ai fini della sicurezza pubblica, del decoro urbano, della infrastrutturazione necessaria specialmente nei piccoli Comuni.
Abbiamo stanziato 5,5 milioni di euro per l'abbattimento di barriere architettoniche in edifici privati; si tratta di interventi nei quali non compiamo nessuna scelta, e che vengono concessi in base all'ordine cronologico della presentazione delle domande da parte dei possessori dei requisiti; esistono richieste addirittura degli anni 2005-2006. Ancora: saranno assegnati fondi per la ristrutturazione delle sedi comunali, per il recupero e la valorizzazione di edifici pubblici di valore storico, per le piste ciclabili. Complessivamente si tratta di un volume di investimenti superiore ai 100 milioni di euro.
D. È previsto qualche intervento innovativo?
R. Per la sicurezza stradale abbiamo recuperato un finanziamento di 3 milioni e mezzo di euro assegnato dal Ministero delle Infrastrutture alla Regione Lazio 5 anni fa e mai attivato dalla precedente Amministrazione; consentirà la realizzazione di un Centro di monitoraggio della sicurezza stradale che si occuperà non tanto di censire e di compiere statistiche, ma di comprendere i problemi strutturali delle strade in relazione al numero e alla gravità degli incidenti affinché siano programmati i necessari interventi di manutenzione. In più abbiamo in corso di approvazione, da parte della Giunta, della graduatoria per Comuni e Province che hanno presentato iniziative di sensibilizzazione e di informazione dei cittadini, in particolare dei giovani, ma anche di formazione dei tecnici e di amministratori comunali, dal momento che le normative si sono evolute. A tal fine abbiamo stanziato 4 milioni 700 mila euro, che salgono a 11 milioni con la quota di co-finanziamento dei Comuni.
D. Siete intervenuti per semplificare le procedure?
R. Per la semplificazione della macchina amministrativa abbiamo portato da un milione e mezzo a 3 milioni di euro l'importo dei lavori da sottoporre obbligatoriamente all'approvazione del Comitato regionale dei lavori pubblici, per cui ora l'iter è molto più rapido, è sceso da 120 a 30-45 giorni. E abbiamo dotato il nuovo Comitato di procedure più snelle. Particolarmente orgoglioso sono di un progetto che andrà in vigore dal primo gennaio prossimo: riguarda i certificati di conformità sismica. In base ad esso, le strutture provinciali del Genio civile e i Comuni raccoglieranno le richieste di chi deve compiere un'opera, le trasferiranno alla Regione i cui Uffici rilasceranno i certificati. Si tratta di circa 300 mila pratiche l'anno, finora eseguite su carta e consegnate ai Comuni in faldoni; dal primo gennaio sarà tutto informatizzato e la certificazione sarà rilasciata online, con abbattimento di costi e di tempi. Con questo sistema nessuno potrà intervenire materialmente sui fascicoli ed alterare le informazioni in essi contenute.
D. Questo volume di interventi comporta immissione di liquidità nel sistema economico regionale, aumento di redditi e fatturati. La Regione Lazio svolge quindi una funzione anticiclica?
R. Più che dai volumi degli appalti, le difficoltà del sistema economico derivano dai pagamenti nei quali siamo in ritardo essendosi accumulato negli anni un disallineamento tra bilancio di competenza e bilancio di cassa. A causa del patto di stabilità, anche se la Regione ha i fondi per pagare, più di tanto non può erogare; questo porta a dilazioni ormai insopportabili per l'impresa privata. Sia pure necessari per il Paese, i tagli imposti dalle recenti leggi finanziarie spesso si traducono in situazioni ingestibili per Regioni e Comuni. Per uscire da questa morsa la Regione Lazio ha adottato iniziative sottoscrivendo un accordo con la SACE autorizzandola ad anticipare direttamente 500 milioni di euro ai suoi fornitori, che hanno potuto incassare immediatamente i mandati; un altro accordo del genere è stato fatto per i fornitori del settore Sanità. Il nostro problema è trovare la liquidità necessaria per consentire di sopravvivere a chi ha operato per la Regione Lazio.
D. In quale settore è più utile e necessario investire per la ripresa?
R. Il settore delle costruzioni crea il maggior valore aggiunto; ogni milione di euro in esso investito produce un volume di affari di un milione 750 mila e questo ha un valore particolare quando le risorse finanziarie provengono dai privati. In opere pubbliche come la Roma-Latina che richiederà 8-10 mila occupati, i finanziamenti totalmente privati giungeranno a quasi 2 miliardi di euro. Pertanto stiamo studiando come dotare la Regione Lazio della capacità di gestire progetti di partenariato pubblico-privato. Purtroppo le difficoltà interne coincidono con un momento di crisi internazionale. Quello che potevamo fare abbiamo fatto: la nostra parola d'ordine in questi 18 mesi di Assessorato è stata l'introduzione del concetto di «velocità» nella cultura di questa Amministrazione, riducendo al massimo i tempi di decisione politica perché ogni giorno di ritardo qualche impresa va in difficoltà e i suoi lavoratori non sono in grado di provvedere a se stessi.

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