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EDI SNAIDERO:
LA CUCINA COME INVESTIMENTO
PER IL BENESSERE INDIVIDUALE


Edi Snaidero, amministratore
delegato dell’omonimo Gruppo



«La mobilità sta diventando
un fattore rilevante
anche in Italia,
ma la cucina continua
ad essere l’ambiente
in cui si investe di più
in termini di aspettative
nel tempo:
è infatti diffusa la tendenza
ad abitare la propria
casa come fosse una
soluzione definitiva»

è un luogo, in ogni casa, che raccoglie gli investimenti di tutta una famiglia, perché vi si snodano le relazioni di tutti i giorni, e non solo nel momento dei pasti. Si tratta dell’ambiente della cucina, che Edi Snaidero, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo, cura come tradizione di famiglia da quando, nel 1946, suo padre Rino inaugurò un primo laboratorio per la produzione di mobili, per poi crescere industrialmente e spingersi verso il mercato internazionale con uffici e società commerciali in Belgio, Francia, Svizzera, Gran Bretagna e Spagna. E oggi afferma: «Crediamo che la creatività, l’innovazione e il privilegio di avere alle spalle una storia, una forte cultura d’impresa e solidi valori, siano gli ingredienti necessari per essere competitivi».
Domanda. Su quali valori il Gruppo impronta la propria attività e quali sono stati i principali punti di svolta registrati degli ultimi anni?
Risposta. Ci guidano la qualità, la durata, la bellezza e l’etica del lavoro. Un grande cambiamento è avvenuto con gli ultimi progetti che abbiamo lanciato sul mercato, «Orange» e «Code»: nella progettazione di queste cucine non ci siamo limitati ad innovare il prodotto, ma abbiamo rivisto completamente tutti i processi aziendali, dalla industrializzazione alla gestione dell’ordine, dalla comunicazione fino a una semplificazione delle fasi di montaggio presso il privato. Questo ripensamento dei processi interni ci ha permesso di elaborare un prodotto bello nella forma e nelle funzionalità, ricco di soluzioni intelligenti e di facile progettazione. Ne è emerso un nuovo sistema basato sull’utilità, sulla semplicità, sull’innovazione progettuale e sull’attenzione all’ambiente e al risparmio energetico, uniti ad un prezzo accessibile.
D. In che modo partecipa agli obiettivi di eco-compatibilità?
R. Innanzitutto il nostro sito produttivo ha ottenuto dal 2003 la certificazione ISO 14001 che attesta il rispetto dell’ambiente impegnando l’azienda verso il miglioramento continuo per quanto riguarda l’efficienza aziendale. La Snaidero, inoltre, è stata tra le prime aziende del settore ad ottenere anche la certificazione ISO 9001 del Sistema di qualità aziendale e l’ancor più rigorosa Vision 2000. Ogni cucina viene prodotta in Italia ed è garantita per 10 anni: per noi, infatti, la sostenibilità è un concetto imprescindibilmente legato alla durata. Un prodotto di qualità è un prodotto che dura, e che quindi, indirettamente, abbatte l’impatto dei costi di smaltimento da sostituzione. Inoltre, da anni abbiamo sostituito le linee di verniciatura che impiegavano vernici a base di solvente con altre ad altissima produttività che riducono drasticamente la presenza di solventi organici. Ne consegue che, attraverso questi innovativi impianti in grado non solo di garantire qualità nel rispetto dell’ambiente ma anche di lavorare a pezzo singolo secondo l’arrivo degli ordini, la produzione di laccati opachi è realizzata usando vernici ad acqua a bassissimo impatto ambientale, capaci comunque di mantenere inalterate le caratteristiche funzionali, prestazionali ed estetiche necessarie in un ambiente di cucina. Impieghiamo per la produzione di alcune cucine legno ecologico proveniente da riserve certificate dal Forest Stewerdship Council (FSC) che stabilisce un giusto equilibrio tra taglio e piantumazione per garantire alle future generazioni di poter continuare a godere dei benefici delle foreste. Inoltre, con la cucina Orange abbiamo adottato un nuovo pannello a bassissima emissione di formaldeide.
D. Com’è strutturato il Gruppo?
R. La Snaidero è capogruppo di Snaidero Group che, nel panorama internazionale, è attivo in diverse linee di attività. Nel dettaglio, attraverso il marchio italiano Snaidero, i francesi Arthur Bonnet e Comera, il marchio tedesco Rational e l’austriaco Regina il Gruppo ha consolidato a livello europeo la propria posizione nelle fasce media ed alta del mercato, puntando su marchi decisamente orientati all’innovazione, al design e alla valorizzazione dell’identità di prodotto. Il Gruppo è anche molto impegnato nell’attività distributiva attraverso il franchising mentre la disponibilità di un ventaglio di marchi internazionale e profondamente caratterizzato in termini di design, prodotto e immagine gli ha permesso di diventare un punto di riferimento nel mondo per gli operatori del contract.
D. A chi si rivolgono i prodotti Snaidero?
R. Il nostro target è medio-alto e alto: nei nostri prodotti c’è sempre la funzionalità, la qualità e la durata nel tempo; lo slogan legato al notro marchio, «Snaidero Cucine per la vita», ha infatti più significati: il primo è sicuramente l’attenzione per le persone e per l’ambiente abitativo, ma anche il messaggio che l’acquisto di una cucina deve esser visto in una prospettiva a lungo termine.
D. La mobilità immobiliare ha effetti negativi sul vostro mercato?
R. Essa sta diventando un fattore rilevante anche in Italia, ma la cucina resta l’ambiente in cui si investe di più in termini di aspettative nel tempo. È sempre piuttosto diffusa la tendenza ad abitare una casa come fosse una soluzione definitiva. C’è una maggiore richiesta di cucine già pronte, perché si preferisce acquistare immobili che ne sono già dotati. In questi termini la qualità della cucina diventa anche un elemento per valorizzare l’aspetto immobiliare e la vendibilità delle abitazioni.
D. I grandi magazzini e mercatoni immobiliari possono esser considerati concorrenti?
R. Interessano un’altra fascia di mercato: anche se i nostri prezzi sono molto competitivi, si tratta di scelte diverse. Noi comunque ci rivolgiamo anche ai giovani che optano per una soluzione di qualità.
D. In quale misura la difficile congiuntura economica ha influito sul mercato e, in particolare, sulle attività del Gruppo?
R. La crisi ha colpito tutti i settori e tutti i beni durevoli e di investimento; le famiglie sono preoccupate e il mercato si è ristretto. Essendo un’azienda internazionale, abbiamo avvertito situazioni abbastanza diverse da mercato a mercato e abbiamo adottato la strategia di spostare sempre più il baricentro della nostra attività commerciale verso Est, verso i mercati emergenti dell’Estremo e del Medio Oriente, cercando di reagire innovandoci in tutto il processo produttivo: non solo nel design, ma anche nella gestione del prodotto, nell’industrializzazione, nella produzione, in modo che l’offerta, oltre ad essere di qualità, possa anche essere attenta al risparmio energetico. Abbiamo altresì cercato di rivedere i prezzi per rispondere alla crisi, adattando lo sviluppo aziendale a uno scenario modificato, caratterizzato da un’aspettativa di qualità ma a un prezzo più accessibile. L’aspetto paradossale è che la crisi ci ha portato ad un miglioramento della capacità di progettare e di sviluppare i prodotti, avvicinandoci al mercato in maniera più intelligente.
D. Siete stati presenti all’Eurocucina 2010. Quali idee ne avete tratto?
R. Eurocucina è la fiera più importante per presenza internazionale: l’edizione si è chiusa con un totale di 329.563 visitatori. Il 56 per cento degli operatori provenivano dall’estero, a conferma della grande vocazione internazionale della manifestazione. Proprio questa è stata la nota positiva di questa edizione: una presenza di ampio respiro, non ristretta ai tradizionali Paesi europei ma estesa ai più lontani mercati del Sud America e dell’Oriente, attirati dal made in Italy. Questo aspetto è stato confermato da un importante accordo che abbiamo raggiunto proprio nei giorni del Salone per la fornitura di oltre 200 cucine nel Qatar, un contratto che si aggiunge a quello concluso poco prima dell’apertura della Fiera per l’installazione delle cucine nei prestigiosi appartamenti Best Ocean Airpark di Bangkok in Thailandia, in ville dotate addirittura di pista di atterraggio.
D. Al settore del contract dedicate molta attenzione: quali i principali obiettivi raggiunti e quali i progetti per il futuro?
R. La Snaidero si è recentemente aggiudicata una nuova importante commessa in Turchia per la fornitura di oltre 200 cucine nel più prestigioso sviluppo immobiliare attualmente in corso nel Paese. Un risultato straordinario che premia la qualità e l’unicità del design del marchio italiano. È da sottolineare, comunque, che la storia dell’azienda, rispetto allo sviluppo in questo settore, non è recente: nasce infatti negli anni 90 negli Stati Uniti, quando viene individuata, in ambito immobiliare legato soprattutto allo sviluppo residenziale «di lusso», questa importante specializzazione quale ulteriore opportunità di crescita. Da quel momento le nostre cucine friulane cominciano a «popolare» gli appartamenti in tutto il mondo. Dal 1992 ad oggi più di 7 mila cucine sono state installate in tutto il Nord America all’interno di complessi immobiliari di grande prestigio come le Trump Tower di Chicago. Alle realizzazioni negli Stati Uniti hanno fatto seguito, negli anni successivi, i progetti acquisiti in Europa, Cina, Hong Kong, Singapore, Giappone, Malesia, Thailandia, Turchia, Dubai e Corea: proprio in queste settimane la Snaidero sta completando la consegna di una fornitura di cucine per un valore complessivo di 6 milioni di euro nel più grande sviluppo immobiliare attualmente in corso a Seoul.
D. Quale tipo di commessa vi è stata affidata ad Instanbul, in particolare da parte del Gruppo Trump?
R. Forniremo le cucine all’interno delle due lussuose Torri in via di completamento, alte 144 metri e dotate di 39 piani, progettate dallo studio di architettura Brigitte Weber. Le nuove ed esclusive Torri, una per uffici e una residenziale, si uniranno a Santa Sofia e al Ponte sul Bosforo nel panorama della città, presentando elementi di design sfarzosi e funzionalità tipiche del nome Trump: la torre per gli uffici avrà un eliscalo sul tetto. La scelta del marchio italiano per arredare i lussuosi appartamenti della torre residenziale è un’ulteriore conferma della credibilità del nostro marchio nel mercato turco, nel quale la Snaidero si era già aggiudicata nel 2009 un’altra commessa per la fornitura di oltre 500 cucine in aree residenziali. Questi risultati consolidano la proficua collaborazione con il nostro storico partner turco, l’ingegnere Bulent Durlanik che opera per conto della società Cankutaran.
D. L’azienda è impegnata nel settore sociale?
R. La Snaidero è stata tra le prime aziende del settore ad ottenere la certificazione per la responsabilità sociale sa8000 per l’impegno nella creazione di un clima aziendale più sicuro e motivante, con migliori relazioni tra tutte le parti che operano dentro e fuori l’azienda garantendo il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori. Uno degli ambiti principali in cui l’azienda ha potuto apportare il proprio contributo di solidarietà è quello dello sport attraverso la Snaidero basket e il «Progetto Snaidero», ovvero l’attività di minibasket nella regione che la Snaidero sostiene dal 1999 e il cui scopo è la diffusione della pallacanestro tra i più piccoli nella convinzione che ciò rappresenti un contributo al benessere della comunità in cui essa opera. La Snaidero concretizza il proprio impegno in campo sociale anche attraverso i prodotti. Ne è un esempio la Skyline-lab, cucina basata sul concetto di Universal Design, in grado di eliminare la complessità nell’uso del prodotto, adattandolo al livello di qualsiasi utente, persino del meno specializzato, destinandolo a un pubblico ampio, quindi anche alle persone disabili, per migliorarne il grado di autonomia e sicurezza in cucina. La Snaidero è anche impegnata a livello regionale nell’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro. A tale scopo ha contribuito alla creazione della cooperativa «La Ragnatela», costituita da famiglie di ragazzi disabili del territorio, che si propone come obiettivo l’integrazione e la crescita dell’autonomia dei disabili attraverso l’inserimento lavorativo in un ambiente protetto.
D. Di cosa si occupa la Fondazione Rino Snaidero?
R. È nata, dopo la scomparsa di mio padre, per ricordare la figura molto carismatica di un grande imprenditore del Friuli. Per farlo abbiamo voluto unire varie forze, idee e società, senza limitarci al nostro Gruppo, per sviluppare la ricerca non solo sull’ambiente cucina ma, più in generale, su tutto ciò che costituisce la casa e la qualità della vita in casa. La Fondazione è indipendente dall’azienda e vede la collaborazione di altre organizzazioni tra cui istituti di ricerca e università a livello sia nazionale che internazionale. Noi siamo tra i finanziatori e i partner ma la Fondazione ha una propria storia, lavora con altre aziende che si occupano di tutta la casa e non solo della cucina, opera a 360 gradi per il miglioramento della qualità della vita domestica e pone sempre la persona al centro del progetto.

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