chiudi
RETROSPECCHIO


Un dizionario della lingua etrusca per capir meglio l’Italia


In etrusco figlio si dice «clan», piatto «spanti» e no «ein»: esce la nuova edizione del Thesaurus Linguae Etruscae, che contiene 13 mila voci, per lo più nomi di persona e termini tratti dal lessico funerario e sacro. Grazie ai rinnovati studi è stato possibile sciogliere dei nodi cruciali nella comprensione dell’etrusco, dalla struttura alla pronuncia. Agli 8 mila lemmi pubblicati nella prima edizione del 1978, curata da Massimo Pallottino, padre degli etruscologi italiani, se ne sono aggiunti 5 mila nella seconda edizione, curata con un nuovo metodo critico da Enrico Benelli, ricercatore dell’Iscima, l’Istituto di studi sulle civiltà del Mediterraneo Antico del Cnr. Le nuove acquisizioni si devono al fatto che gli studi sono aumentati e si sono estesi anche territorialmente interessando non solo l’Etruria settentrionale, cioè Grosseto, Arezzo, Siena e Perugia, ma anche meridionale, ossia il Viterbese e parte dell’Umbria.

chiudi