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RETROSPECCHIO


Un Terminal nel Porto Levante come idrovia del Nord-Est

Valle La Bagliona a Porto Levante (Porto Viro, Rovigo),
l’osservatorio, il mare Adriatico a sinistra, la laguna a destra


Il ricorso al trasporto merci via acqua consente un abbattimento dei costi, a vantaggio del sistema produttivo, della gestione delle aziende, della competitività, dell’apertura di nuovi mercati e della sostenibilità. Un’esperienza particolare è quella proposta nel Nord Est italiano: la Consvipo, la Regione Veneto e l’Unione di Navigazione Interna Italiana hanno presentato il progetto per la realizzazione di un terminal merci al largo della costa di Porto Levante, infrastruttura che darebbe un contributo estremamente rilevante per l’economia del nord Italia e dell’Europa centrale. L’obiettivo è quello di rafforzare il sistema di trasporto idroviario, aumentare il ricorso alle vie d’acqua come strade naturali di traffici e togliere dalle strade il numero esorbitante di mezzi, con effetti positivi sul traffico, sull’affidabilità del trasporto, sui costi di produzione, sulla qualità ambientale. Il trasporto idroviario nel Nord Italia è innegabilmente una soluzione: l’asse trasversale Est-Ovest della pianura padana, interconnesso alle aree metropolitane di Torino, Milano e del Veneto, è fra i più congestionati in Europa e presenta le maggiori difficoltà per carenza di strutture logistiche, per i bassi livelli di affidabilità ferroviaria, stradale e autostradale, per l’elevata curva di incidenti stradali e per l’impatto sull’ambiente e sui consumi energetici. La stessa Unione Europea ha inserito tra gli obiettivi principali l’idrovia Milano-Cremona-Mantova-mare nella Rete Transeuropea dei Trasporti. Sotto il profilo della tipologia delle merci, la Lombardia, l’Emilia e il Veneto esprimono un’elevata domanda di trasporto di containers, che si adatta particolarmente alla via fluvio-marittima. Non manca l’esperienza concreta. Su un’idea originaria dell’Interporto di Rovigo, alla quale ha aderito il Porto di Venezia in collaborazione con soggetti privati, è nato il progetto per la realizzazione di un terminal merci relativo allo scarico di navi ad elevato pescaggio, al largo della costa di Porto Levante. L’idea del «porto a mare» è nata per servire una vasta area padana compresa tra Mantova e Rovigo utilizzando modalità fluvio-marittima e rendendo il trasporto merci economico, con valenza ambientale; quindi per attivare una rete di collegamenti commerciali e attirare sul terminal rotte di navi che si dirigono oggi verso l’alto Adriatico, in porti a bassi fondali, con benefici sull’intero sistema portuale e interportuale marittimo di Emilia, Veneto e Friuli. Il terminal ha la funzione di luogo di sbarco e di imbarco di merci dirette verso le grandi rotte di tutto il sistema intermodale.

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