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RETROSPECCHIO


Nuovo metodo per ridurre i costi delle cellule fotovoltaiche

Reattore per trasformare silicio in germanio


In collaborazione con l’Università di Ferrara e con l’Istituto di Fisica della Materia del Cnr, la Dichroic Cell ha messo a punto una tecnica per trasformare gli elementi troppo costosi delle celle fotovoltaiche in altri, ridurre l’impiego di materie sempre più rare e preziose come il germanio, e contenere tempi e costi di produzione. Gli elementi alla base delle celle fotovoltaiche sono silicio, arseniuro di gallio, fosfuro di indio, gallio e soprattutto germanio. Per aggirare l’ostacolo della sua scarsità, la Dichroic Cell sta studiando un metodo per convertire il germanio in silicio, più reperibile e meno costoso. Il procedimento usa un reattore che deposita il germanio sul silicio consentendo la trasformazione di quest’ultimo. In tal modo si abbatterà il costo del substrato delle celle fotovoltaiche di oltre il 60 per cento, che si riduce al 30 per cento in caso di celle fotovoltaiche più costose, con substrato in germanio puro. Lo sfruttamento commerciale di questo procedimento aveva avuto avvio in campo aerospaziale negli anni 90; ora i ricercatori hanno pensato di trasferire dall’ambito aerospaziale a quello terrestre un metodo sofisticato e dai costi proibitivi, applicandolo per usi terrestri su scala industriale. I risultati della ricerca sono stati tenuti segreti, finché lo scorso settembre la Dichroic Cell ha avviato la produzione. Attualmente tra tutti i dispositivi fotovoltaici presenti sul mercato, le celle solari basate su composti con substrato in germanio hanno mostrato la maggiore possibilità di conversione. Ga. Loc.

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