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BENI CULTURALI:
TRITONE INNALZATO
E PLASTIFICATO



L’edificio Pirelli Real Estate di Via del Tritone 142

 


Riceviamo dall’Ufficio Stampa del Ministero dei Beni e Attività culturali.
Spett.le Direttore, la nutrita corrispondenza intercorsa tra il 25 febbraio e il 16 aprile 2009 con la Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici di Roma dimostra che, per quanto riguarda l’edificio di Via del Tritone 142, non si possa parlare né di silenzio, né di cecità: in seguito alle sue segnalazioni, fatte pervenire anche tramite la Presidenza della Repubblica, è stata difatti richiesta al Comando dei Vigili Urbani, I Gruppo Operativo, e al I Municipio, la verifica di conformità dell’esecuzione delle opere, soprattutto in merito a quelle da Lei indicate come «una sopraelevazione sul lastrico solare attuata mediante apposizione di grandi travi di ferro (di circa 40 cm. di costa) saldate già a U perché destinate a rialzare il livello dello stesso». Una verifica che Lei stesso, tuttavia, ha ritenuto essere frutto di un’istanza superata perché, come comunicato alla Presidenza della Repubblica con una sua nota dell’8 aprile fatta pervenire alla Soprintendenza il 16 aprile, ha potuto constatare di persona che «di fatto non vi sono stati effettuati lavori di sopraelevazione, bensì di ripristino dei due torrini già esistenti, che risultano rafforzati con travi di ferro». Una nota che, chiudendosi con la constatazione che «ciò non comporta copertura di visuale né pregiudizio e degrado dell’ambiente circostante», difficilmente giustifica l’articolo apparso a pagina 67 del n. 7/8 di luglio/agosto 2009 della rivista «Specchio Economico», tanto più che alla richiesta di accesso agli atti non è stato opposto alcun rifiuto, bensì, come prevede la tutela della legge sulla privacy, la domanda di esplicitare il motivo genericamente espresso in «tutela dei miei diritti davanti all’Autorità Giudiziaria». Una domanda alla quale la società Ciuffa Editore ha ritenuto di non rispondere. Si prega pertanto di voler procedere a formale rettifica di quanto pubblicato. Cordialmente. Ufficio Stampa MiBAC - Via del Collegio Romano, 27 - 00186 Roma.


Risposta
. Siamo spiacenti di confermare punto per punto quanto scritto nel numero precedente di Specchio Economico, rilevando la falsità delle notizie fornite, colposamente o dolosamente, all’Ufficio Stampa e quindi allo stesso ministro Sandro Bondi dalla Sovrintendenza ai Beni architettonici e per il Paesaggio di Roma diretta dall’arch. Federica Galloni. Sovrintendenza così attenta alle opere che dovrebbe tutelare, da scambiare un grande edificio sito in Roma, in Via del Tritone 142, di proprietà della Pirelli Real Estate e affittato al Gruppo Bulgari, con un altro di più modeste dimensioni e importanza, situato in Via Rasella 37-39, di proprietà della Immobiliare Dieci. Due vicende simili quanto alla causa - installazione sul terrazzo di apparati per il condizionamento - ma diverse nella sostanza. Perché la proprietà dell’edificio di Via Rasella, destinato a delicati usi pubblici istituzionali, si è immediatamente adeguata alle leggi e alle istanze dei ricorrenti, i quali, preso atto della tempestività, sensibilità e ragionevolezza e delle esigenze dei destinatari dell’immobile, si sono dichiarati soddisfatti.

Diversa, sostanzialmente e burocraticamente, la vicenda dell’edificio di Via del Tritone 142, sul cui terrazzo giganteschi impianti di condizionamento sono stati malamente camuffati dalla Pirelli RE con alti pannelli di verdura di plastica che coprono la veduta in una delle zone più vincolate di Roma, visibilissimi dal Quirinale al quale pure tolgono parte del panorama. Falsa inoltre l’affermazione che, alla richiesta della Sovrintendenza di esplicitare, come prescrive la legge sulla privacy, il motivo della richiesta degli atti, «la società Ciuffa Editore ha ritenuto di non rispondere». La sovrintendente Federica Galloni si è rifiutata ripetutamente e ingiustificatamente di rispondere agli abitanti della zona, come suo dovere ai sensi della legge 241 del 1990, ai seguenti quesiti: se le è stato richiesto il nulla osta, se l’ha rilasciato e perché, se ha accertato violazioni ai divieti da lei stessa impartiti di installare tali impianti nel Centro Storico di Roma, se ne ha ordinato alla Pirelli RE la rimozione per trasferirlo semmai in locali di cui dispone ma dai quali preferisce trarre un maggior reddito a danno del patrimonio culturale che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi intende invece valorizzare e far fruttare, come ha dimostrato facendo approvare in piena estate - e intervenendo con il ministro alla sua presentazione -, l’istituzione della nuova Direzione generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale, principale novità nella riorganizzazione del Ministero.

La nuova Direzione è nata ufficialmente il primo agosto sotto i migliori auspici, perché ideata da un imprenditore di successo quale Berlusconi e affidata a Mario Resca, un manager espertissimo, ideale per gli scopi dell’operazione consistenti nell’affiancare, alla tutela del patrimonio storico e artistico e allo sviluppo della cultura, un’attività diretta a «creare ricchezza, indotto e posti di lavoro attraverso investimenti nel settore».
Il patrimonio culturale, ha affermato l’Ufficio Stampa del Ministero, è «una carta vincente» per l’Italia, i beni storici, artistici e archeologici «potranno contribuire in modo determinante e competitivo al rilancio dell’economia italiana». Questi i compiti della nuova Direzione: attuare una comunicazione mirata alle necessità di visitatori, esperti d’arte, studiosi, appassionati; offrire al pubblico servizi di grande qualità ed efficienza; incentivare il mecenatismo; motivare e qualificare il personale per un maggiore apprezzamento verso il pubblico.

Articolata in due servizi - uno dei quali addetto alla promozione, alla pubblicità e al marketing -, la nuova Direzione avrà una vita difficile se sarà circondata e condizionata dalla mentalità e dai sistemi attuati da certi dirigenti tradizionalmente e costituzionalmente negati ai criteri berlusconiani di intraprendenza, efficienza, economicità, nemici della promozione, della pubblicità, del marketing e della trasparenza degli atti della Pubblica Amministrazione. Una casta che si ritiene padrona del patrimonio pubblico, lo gestisce in maniera oscura, clientelare, nociva dell’interesse pubblico e dei beni che dovrebbe tutelare. Sulla vicenda dell’edificio Pirelli Real Estate-Bulgari di Via del Tritone 142 ha rivolto un’interrogazione al ministro Bondi l’on. Angelo Alessandri, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera.
(V.C.)

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