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GIANFRANCO ANTOGNOLI:
MONTEPASCHI,
COME GESTIAMO
IL «CREDITO ALTERNATIVO»

 

Gianfranco Antognoli,
direttore generale di MPS Leasing
e Factoring


«Il leasing si sta
estendendo al comparto
del futuro, costituito
dagli impianti di energia
rinnovabile, mentre
stanno ricorrendo
sempre più ad esso
Comuni ed altri enti
locali per realizzare
opere pubbliche.
Nel settore nautico,
oltre alle imprese ora
possono accedere
ad esso anche i privati,
mentre si sta cercando
di estenderne l’impiego
anche all’acquisto
di seconde case»


l leasing continua a costituire una preziosa opportunità per l’acquisizione, da parte delle imprese, di beni strumentali all’attività svolta, ma si intravedono anche nuove possibilità: il ricorso ad esso da parte dei privati. In un campo, la nautica, questo è già possibile, ma ora si punta ad esso anche per l’acquisto di abitazioni private. Qual’è l’andamento del settore e quali le prospettive? Qual è il ricorso a un altro sistema di finanziamento delle imprese, il factoring? Fa il punto sulla situazione e sugli eventuali sviluppi Gianfranco Antognoli, direttore generale della Banca MPS Leasing & Factoring, società del Gruppo Montepaschi.
Domanda. La sua Banca è tra i primi operatori del mercato nazionale. Come spiega il costante successo ottenuto dal leasing?
Risposta. La situazione economica complessiva del Paese spinge i soggetti produttivi - professionisti, piccole e medie industrie e anche enti locali - a ricercare un continuo contenimento dei costi, indispensabile per conservare le fonti di finanziamento e mantenere la competitività. In questo senso il leasing rappresenta, dal punto di vista finanziario, un mezzo straordinario che consente di impegnare una parte modesta di capitale per sostenere l’investimento.

D. Negli ultimi anni le imprese hanno mostrato un particolare interesse per il leasing. Quali i motivi?
B. Con un piano finanziario ormai definito classico, della durata di 18 anni, un anticipo del 10 per cento e un valore finale di riscatto del 25 per cento considerando l’Iva, di fatto si finanzia il cliente per il 110 per cento del valore dell’immobile che desidera acquisire e si pospone a 18 anni il peso di un quarto dell’investimento stesso. Nessuno strumento finanziario consente tutto ciò.
D. Il leasing ha contribuito allo sviluppo economico registrato nell’ultimo ventennio?
R. Direi di sì. La flessibilità del leasing, che consente di armonizzare l’impegno con la capacità reddituale dell’impresa, è un fattore determinante; tuttavia anche l’aspetto fiscale continua a rappresentare un vantaggio per le aziende che si servono di questo strumento. Nonostante gli interventi limitativi apportati all’istituto da recenti leggi finanziarie, esiste ancora un vantaggio fiscale interessante, sempreché chi accede alla locazione finanziaria abbia un reddito da ridurre. Non esiste una forma di finanziamento che consenta un risparmio fiscale maggiore.

D. Perché in Italia la crescita del leasing immobiliare è più marcata che nel resto d’Europa?
R. In Italia si sono stipulate operazioni per un importo complessivo di poco inferiore al 50 per cento dell’intera Europa. I motivi sono essenzialmente due. In primo luogo nel nostro Paese abbiamo assistito negli ultimi anni a massicce dismissioni di immobili da parte di enti e istituzioni pubbliche. Questo ha fornito un impulso, a volte anche forzato, ad investire nel bene strumentale per eccellenza, ovvero nella sede fisica in cui l’impresa svolge il proprio lavoro. C’è poi un altro fattore altrettanto consistente: da sempre in Italia si è registrato un divario, nei confronti degli altri Paesi, nel corretto uso del credito a medio termine. Ora anche gli imprenditori italiani abbinano nel miglior modo possibile lo strumento finanziario alle esigenze di credito.

D. Quindi la domanda di credito è ampia e richiede un notevole impegno delle istituzioni creditizie?
R. Un impegno costante, su più fronti. Per cogliere le opportunità di un mercato evoluto, le aziende creditizie devono adeguarsi organizzando una distribuzione e una presenza capillare; devono dotarsi di una gamma di soluzioni moderne ed efficaci e contenere il costo per l’utente. In questo senso lo sforzo della nostra Banca è mirato a fornire alla rete del Gruppo Montepaschi un servizio all’altezza delle esigenze, per questo miglioriamo continuamente l’organizzazione. Cerchiamo, infine, di non trascurare la domanda che viene dai consulenti specializzati e dagli intermediari finanziari. Per loro abbiamo costituito una società apposita, MPS Commerciale Leasing.

D. È quindi in aumento il ricorso delle imprese al leasing immobiliare per dotarsi di sedi proprie?
R. Le procedure per accedere ai finanziamenti con cui acquistare o costruire con questo sistema un patrimonio immobiliare sono ormai gestite con una collaudata scioltezza operativa da parte dei maggiori operatori del settore, ossia dalle società di leasing. Questa facilità, però, non toglie nulla alla complessità consistente nel tenere in piedi centinaia di cantieri in tutta la Penisola, e nel confrontarsi con regole e con comportamenti non uniformi degli enti locali.

D. Quali sono le previsioni sui risultati nell’anno in corso?
R. Tre strutture specializzate nella ricerca in campo economico, Nomisma, Prometeia ed Ance, prevedono una contrazione degli investimenti immobiliari nel comparto sia residenziale sia strumentale. Ma nella seconda parte dell’anno l’edilizia non residenziale ha mostrato segni di ripresa con un’accelerazione della domanda. È probabile che a fine 2008 si torni ai livelli del 2007 o di poco inferiori e si concluderebbe la battuta d’arresto registrata dopo una crescita protrattasi per oltre dieci anni. Per quanto ci riguarda, consideriamo questa fase uno stimolo ad accrescere la nostra clientela. Penso soprattutto al comparto pubblico, a Comuni ed enti locali che finora si sono solo affacciati alla possibilità di finanziamento alternativa costituita dal leasing. Il lavoro da svolgere in questo campo è moltissimo. Infine ricordo che il Consiglio dell’Unione Europea ha indicato il 2020 come il termine entro il quale raggiungere una percentuale del 20 per cento di energia rinnovabile sul totale dei consumi energetici europei. È un nuovo settore in cui lavorare.

D. All’inizio il leasing non aveva una disciplina giuridica; ed ora?
R. Pur essendo un contratto atipico, essendo stato oggetto di una giurisprudenza consolidata, oggi dispone della certezza del diritto; è una tecnica di finanziamento che non espone a rischi l’azienda utilizzatrice. Inoltre nel tempo ha beneficiato di due spinte: la legge Tremonti sulle agevolazioni fiscali e la volontà dei grandi gruppi bancari come Banche Popolari e Banche di Credito Cooperativo, di creare strutture in grado, dal punto di vista tecnico e dei capitali necessari, di finanziare questa attività. Da una parte è cresciuta la domanda, dall’altra è stata perfezionata l’offerta.

D. Quali sono i comparti di attività finanziabili?
R. Abbiamo quattro filoni accanto ai quali ne sta emergendo un quinto. I quattro filoni sono il campo immobiliare che per importo da solo rappresenta circa il 50 per cento del fatturato complessivo del leasing; il campo strumentale, che copre circa il 30 per cento; quello aereo-navale che sta registrando una crescita esponenziale; il comparto targato, abbastanza stabilizzato. Questa articolazione si sta arricchendo con il comparto del futuro, costituito dal finanziamento degli impianti di energia rinnovabile.

D. Si intravede la possibilità di espansione in altri campi?
R. C’è un sesto comparto nel quale noi siamo particolarmente impegnati, perché la storia del Montepaschi è legata al territorio e anche a chi lo governa; si tratta del leasing pubblico, ossia come strumento a sostegno della finanza pubblica, favorito dalle disposizioni delle ultime leggi finanziarie dirette alla riqualificazione e al contenimento della spesa. In questa situazione il leasing è diventato uno strumento grazie al quale gli enti locali possono disporre subito dei capitali per avviare opere pubbliche. Abbiamo vinto ultimamente varie gare indette da Comuni, sia nel Centro che nel Nord Italia, per finanziare la costruzione di scuole. Si tratta comunque di un meccanismo complicato, in quanto per finanziamenti oltre i 206 mila euro deve essere indetta una gara cui generalmente partecipano solo associazioni temporanee d’impresa; la società di leasing eroga i fondi in base a stati di avanzamento delle opere, mentre responsabile dei lavori è l’impresa che li realizza secondo le norme di edilizia pubblica.

D. Quale vantaggio hanno i Comuni rispetto alle tradizionali forme di finanziamento?
R. Con il leasing la proprietà dell’opera, ad esempio dell’edificio scolastico realizzato, è della banca, e diventa dell’ente pubblico nel momento in cui vengono pagate l’ultima rata e il riscatto. Il Comune però ha la disponibilità immediata dell’immobile non appena, terminati i lavori, esso viene collaudato. Si aggiunga che la presenza nelle gare di finanziatore e costruttore determina una migliore selezione delle controparti e maggiore certezza nei tempi di completamento delle opere.

D. Oggetto del leasing possono essere solo beni strumentali all’attività dell’impresa o anche altri?
R. Nel comparto nautico le imbarcazioni possono non essere strumentali all’attività; si può finanziare anche uno yacht di proprietà di un privato. Sono però eccezioni. Attualmente l’Assilea, che rappresenta le società di leasing, sta prospettando agli organi competenti l’opportunità di estendere il leasing all’acquisto delle seconde case. Quanto all’importo erogabile nel leasing immobiliare, teoricamente possiamo finanziare anche il 100 per cento della spesa.

D. Che cosa rappresenta per il Gruppo Montepaschi il factoring?
R. Un tempo era considerato un servizio secondario, oggi il factoring è un sistema in prima fila tra le alternative finanziarie a disposizione delle imprese, che vi ricorrono sempre più numerose. È uno strumento evoluto e personalizzabile, un insieme di servizi destinati alla soluzione di numerosi problemi di gestione aziendale collegati ai crediti d’impresa. Tra i servizi possono citarsi la gestione e l’incasso dei crediti, l’invio dei solleciti, l’indagine sul grado di solvibilità dei clienti, l’assistenza nell’eventuale fase di recupero, la garanzia del buon fine dell’operazione, l’anticipazione dei crediti prima della scadenza, oltre a tutte quelle altre prestazioni accessorie quali le ricerche di mercato e l’assistenza tecnico-legale per gli aspetti contrattuali.

D. Può illustrare l’attività svolta dalla società da lei diretta?
R. Nel factoring, così come nel leasing, la mia società figura tra le prime dieci del mercato nazionale. Conta circa 3.500 utenti, che ricorrono sistematicamente ad esso cedendo i loro crediti riguardanti oltre 6.500 debitori; il suo giro di affari nel 2007 ha superato i 5,2 miliardi di euro. L’esigenza di affidarsi a una società di factoring nasce da un fenomeno particolarmente sentito in questo periodo, il razionamento del credito. In un momento di difficoltà economiche come l’attuale, contraddistinto da carenza di liquidità, le grandi banche vanno incontro ai problemi della clientela usando il cosiddetto «credito speciale», ossia il factoring, sistema non concorrente ma complementare con il credito bancario, e che offre anche un’ampia scelta di servizi per la gestione dei crediti commerciali.

D. Per concedere o no tale credito a un’azienda, le assegnate un rating?
R. Usiamo un rating elaborato dalla Capogruppo bancaria e inoltre compiamo un’analisi sia sull’azienda che cede a noi il credito, sia su quella debitrice che dovrà pagarlo alla scadenza. Entrambe devono essere valutate positivamente, altrimenti l’operazione non è fattibile. Le valutazioni riguardano anche aspetti collegati al settore in cui l’impresa opera, i contratti che ha, il numero dei clienti, la regolarità dei pagamenti e degli incassi. La valutazione effettuata secondo questo metodo non si sovrappone a quello della Capogruppo bancaria ma la completa, fornendo un contributo interessante per tracciare un giudizio più esauriente.

D. Gli enti pubblici possono ricorrere al factoring?
R. Non esiste il factoring pubblico, però esiste la possibilità di cedere alla banca i crediti che i privati hanno verso la Pubblica Amministrazione. Abbiamo realizzato consistenti operazioni per esempio in favore dei fornitori delle ASL del Lazio, i quali avevano la necessità di riscuotere crediti verso la Regione Lazio la quale, a sua volta, doveva assolvere agli obblighi stabiliti nel patto di stabilità tra essa e il Governo. Quando un ente pubblico paga a distanza di oltre un anno dal maturarsi del credito, c’è il rischio che il fornitore non sia in grado di attendere una riscossione così dilazionata. Noi possiamo anticipare al fornitore i mezzi finanziari necessari per la sua attività.

D. Come ha inciso sulla MPS Leasing & Factoring l’acquisto dell’Antonveneta fatto dalla Capogruppo?
R. Per il Gruppo Montepaschi, e quindi per la nostra società, si ampliano gli sbocchi commerciali con l’acquisizione di mille sportelli situati anche in distretti notevolmente appetibili, nei quali finora il Gruppo stesso era scarsamente presente; ci aspettiamo, quindi, un soddisfacente ampliamento delle attività.

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