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RETROSPECCHIO


Maurizio Tucci: regole più chiare per lo sviluppo

Maurizio Tucci



Laureato in Economia e Commercio all’Università Sapienza di Roma, professore universitario di Organizzazione aziendale, amministratore delegato della Selex Communications del Gruppo Finmeccanica, Maurizio Tucci è stato eletto presidente, per il biennio 2008-2009, dell’Associazione Nazionale Telecomunicazioni, Informatica ed Elettronica di Consumo che raggruppa le imprese operanti nei settore delle telecomunicazioni, dell’informatica e dell’elettronica di consumo e aderisce alla Federazione Anie. Tucci ha svolto la propria carriera manageriale in aziende multinazionali operanti nel settore delle tecnologie informatiche, della comunicazione e dell’innovazione di alto livello: Ericsson, Nortel Networks, Cos, Bull, Alenia Spazio. Nell’indicare le priorità del proprio mandato, il nuovo presidente ha sottolineato come la molteplicità delle categorie appartenenti al settore e rappresentate nella Confindustria indebolisca il settore nei suoi rapporti sia con le istituzioni sia con il mercato. «Il problema è di primaria importanza e durante la mia presidenza mi adopererò affinché l’Associazione diventi in Italia l’organismo di riferimento per l’industria delle tecnologie informatiche e della comunicazione, crei una larga convergenza di interessi, attragga nuovi soggetti, accresca la propria credibilità e rappresentatività–ha dichiarato Tucci–. Inoltre l’Associazione dovrà impegnarsi a fondo nel promuovere la completa digitalizzazione, la realizzazione di una nuova generazione di reti e lo sviluppo di servizi e applicazioni connesse. È necessario che il settore sia considerato dalle istituzioni strategico per la crescita dell’economia del Paese; è auspicabile che il nuovo Governo definisca regole chiare a sostegno dell’innovazione, affinché il Paese torni ad attrarre investimenti stranieri e gli operatori dispongano di un contesto stabile per definire piani di medio e lungo termine, due condizioni essenziali per evitare la deindustrializzazione e garantire i livelli occupazionali». All’Associazione aderiscono 97 aziende che nel 2007 hanno realizzato un giro di affari di circa di 13 mila milioni di euro.

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