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RETROSPECCHIO


A Roma cavalli trottano verso il cielo. La scultura di Roberto Scardella





Una delle caratteristiche delle sculture di Roberto Scardella, in mostra nella Galleria Incontro d’Arte di Roma fino al 23 febbraio, è costituita dalla continua ricerca di movimento: i suoi cavalli lanciati verso il cielo, al trotto o al galoppo, si contorcono su se stessi, si gettano indietro, si inarcano, si rannicchiano, sempre riempiendo lo spazio. C’è chi vede nelle sculture di Scardella un insolito collegamento tra due momenti dell’arte figurativa italiana, il Barocco e il Futurismo nel senso che egli ricorda da una parte il Bernini dei ritratti equestri di Costantino e di Luigi XIV, e la sua spettacolare concezione della scultura, dall’altra Boccioni che proietta le forme nello spazio in una continua ricerca del movimento. Nato a Frascati dove vive, Scardella si è laureato in Architettura alla Sapienza di Roma, e nel 1984 ha cominciato a realizzare sculture in bronzo con la tecnica della «cera persa». Ha partecipato a numerosi concorsi di scultura in Italia e all’estero, ha presentato le proprie opere in mostre personali e collettive in Inghilterra, Francia, Germania e Italia, ha realizzato opere per enti pubblici: per l’Alitalia, per il Comune di Frascati, per l’Università romana di Tor Vergata.
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