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RETROSPECCHIO

Eur, si avvicina
la «Nuvola» di Fuksas


La «Nuvola», progetto di Fuksas per il nuovo Centro Congressi

Ubicato nel quartiere Eur, a Roma, su un’area di 27 mila metri quadrati di proprietà della società Eur spa, il nuovo Centro Congressi romano, di straordinario valore artistico e caratterizzata da soluzioni innovative e da materiali edilizi tecnologicamente avanzati, sta per tradursi in realtà: il Comune di Roma ha sbloccato l’iter per la sua costruzione e il Consiglio di amministrazione dell’Eur spa ha affidato a un team di consulenti finanziari formato dalle società Risorse per Roma e Rothschild l’analisi di sostenibilità finanziaria dell’opera, valutata in circa 250 milioni di euro. Dal punto di vista estetico il Centro sarà costituito dalla «Nuvola» progettata dall’architetto Massimiliano Fuksas, da realizzarsi in gore-tex e galleggiante in una teca di acciaio e vetro alta 32 metri, larga 75 e lunga 198; in grado di ospitare eventi vari, avrà una capienza di 9.500 posti tra l’auditorium sospeso tra i 15 e i 18 metri d’altezza che ospiterà 1.800 persone e due sale congressuali, per un totale di oltre 11 mila persone. Con un volume complessivo di 320 mila metri cubi, il polo congressuale comprenderà un albergo da 600 stanze, spazi commerciali e ristorativi, parcheggi di 17 mila metri quadrati per 600 posti auto nell’interrato e per 2 mila all’esterno. L’inizio della costruzione dovrebbe avvenire entro l’anno. Nel bando di gara pubblicato nel 2001 era previsto anche che l’esistente Palazzo dei Congressi, realizzato negli anni 40 su progetto dell’architetto Adalberto Libera, facesse parte integrante del polo congressuale. Fino ad oggi l’edificio ha ospitato congressi e manifestazioni sotto la direzione della società Centro Congressi Italia, ma lo scorso dicembre è tornato sotto la conduzione diretta dell’Eur spa.
Un altro edificio di eccezionale rilevanza storica e architettonica del quartiere è il Palazzo della Civiltà Italiana definito dai romani il «Colosseo quadrato» per le simmetriche aperture che presenta in tutti i lati; progettato dagli architetti Giovanni Guerrini, Bruno E. La Padula e Mario Romano e inaugurato il 30 novembre 1940 doveva ospitare, nell’Esposizione Universale E. 42 prevista per il 1942 - che a causa della guerra non ebbe luogo -, la Mostra della Civiltà Italiana, ossia quanto prodotto dagli italiani nell’arte, nella tecnica, nella scienza, negli eventi storici ecc. Rimasto inutilizzato nel dopoguerra, il Palazzo, che ha una superficie coperta di 8.400 metri quadrati, un volume di 205 mila metri cubi e un’altezza di 68 metri, fu poi adibito a sede dell’Associazione dei Cavalieri del Lavoro; attualmente è oggetto di restauro conservativo che, avviato nel novembre 2003, terminerà entro questa primavera. Destinato recentemente ad essere adibito a Museo dell’Audiovisivo, ha subito un cambiamento di programma perché, costituita nel 2004 dall’Eur spa e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Roma la «Fondazione Palazzo della Civiltà Italiana», si è deciso di riconferirgli la funzione originaria di simbolo della cultura e del genio italiano. Ospiterà in una parte del piano terra, nel primo e nel secondo piano la Discoteca di Stato, il Museo dell’Audiovisivo, le teche della Rai e dell’Istituto Luce, spazi commerciali e due sale per proiezioni cinematografiche e probabilmente, sulla sommità, un ristorante panoramico.
L’Eur spa è proprietaria di un’altra rilevante e storica struttura, abbandonata in questi ultimi decenni: il Velodromo riprodotto sui francobolli in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960; in esso nell’estate di quell’anno Antonio Maspes conquistò il primato mondiale di ciclismo sui 200 metri in 11 secondi. Progettato dagli architetti Ligini, Ricci e Ortensi, rientrava nelle costruzioni sportive realizzate dal Coni per ospitare le Olimpiadi. Opera degli architetti Clemens e Schürman, consentiva agli spettatori per la prima volta nel mondo di vedere, nonostante le sue forti inclinazioni, tutti i punti della pista in legno doussié del Camerun. Soggetto a cedimenti dal 1964, fu usato solo per gli allenamenti e per l’hockey, quindi abbandonato. Nel 2003 il Comune di Roma e l’Eur spa hanno deciso di realizzarvi, su un’area complessiva di 38 mila metri quadrati, una «Città dell’acquasport e del benessere»: un centro sportivo-ricreativo dotato di grandi spazi verdi, strutture per attività acquatiche di 5 mila metri quadrati, attrezzature ginniche, copertura mobile di 3 mila metri quadrati, servizi pubblici tra cui biblioteca, asilo nido, scuola materna, ludoteca, centri di diagnostica e di riabilitazione motoria per 5.500 metri quadrati; e ancora: librerie, piccoli teatri, sale per feste, ristoranti e locande. La «Casa del Ciclismo» sarà invece ricreata nella zona del Laurentino 38 e avrà una pista di 333,333 metri.
Un altro progetto prevede la riqualificazione del Laghetto dell’Eur con la realizzazione di un museo acquatico del Mediterraneo dotato di tecnologie avanzate, cui si accederà da un tunnel acrilico trasparente collegante l’esterno al fondo del lago, che fornirà al visitatore la sensazione di trovarsi immerso in un fondale marino. La struttura, di 16.500 metri quadrati, sarà dotata di attività commerciali e di ristorazione, di spazi per spettacoli e incontri, di un parcheggio a tre piani interrati.

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