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Realizzato tra il 1915 e il 1919 dagli architetti Pio e Marcello Piacentini a fianco dell’adiacente Palazzo Ruspoli nella centralissima Piazza San Lorenzo in Lucina a Roma, adibito nel secolo scorso a cinematografo di prima visione, chiuso nel 1999 e quindi sottoposto a un restauro durato cinque anni, lo Spazio Etoile, appartenente al finanziere Roberto Memmo, ospita ora mostre, avvenimenti culturali, convegni internazionali, congressi. Dispone di complessivi 5 mila metri quadrati articolati in ampie e luminose sale disposte in più livelli, e in una galleria con tratti del colonnato cinquecentesco dell’architetto Bartolomeo Ammannati. Per marzo ha realizzato la prima edizione di «Scrigno - Tesori d’Italia», una selezione dei più grandi maestri che da decenni operano nel settore dei manufatti di pregio, e che vanno scomparendo.
L’alta moda è rappresentata da Gattinoni: in occasione dei 60 anni dello storico atelier, l’amministratore Stefano Dominella, presidente di Alta Roma, ha presentato una selezione di abiti realizzati negli anni. Stilisti e designers di fama internazionale si sono esibiti interpretando Monna Lisa, ovvero riproducendo la Gioconda di Leonardo: tra essi Krizia, Elio Fiorucci, Ottavio Missoni. La «Monna Lisa Collection» diventerà una mostra itinerante in vari musei - New York, Montecarlo, Il Cairo, Nuova Delhi - per celebrare i 500 anni dalla sua realizzazione.
La Biblioteca Marciana di Venezia ospita, nella sala del Piovego di Palazzo Ducale, una mostra dedicata al maestro veneziano Gino Morandis che presenta non solo dipinti ma anche rarissimi materiali d’archivio, foto, lettere e oggetti. I piccoli dipinti presenti testimoniano quanto Morandis, che fu tra i maggiori fondatori dello Spazialismo, pur non disdegnando le grandi dimensioni, preferì formati ridotti. Il maestro veneziano, nato nel 1915 e scomparso nel 1994, interpretò in maniera personale lo Spazialismo attraverso un suggestivo uso dei colori e un eccezionale senso della composizione. La mostra è stata curata da Giovanni Granzotto e Dino Marangon e dalla figlia del maestro, Barbara Morandi. Galleria Nobile: quando il bronzo era come l’oro
Aperto ad Assisi il Museo dedicato a Pericle Fazzini
Il Palazzo del Capitano del Perdono di Assisi considerato «patrimonio dell’umanità» è sede, da questo mese, del Museo Pericle Fazzini che accoglie 50 opere fondamentali dell’artista marchigiano rappresentanti tutta la sua esperienza espressiva. Nato da un’idea di Gianni Ferrazza e Claudio Speranza, gestito dalla Fondazione Fazzini e curato da Giuseppe Appella, il Museo contiene una selezione di disegni e documenti che illustrano diversi aspetti della cultura del Novecento. Il Museo organizzerà una serie di mostre su Fazzini, la prima delle quali, in corso, è dedicata a 58 «Piccole sculture» eseguite in cera, bronzo, oro e argento nell’officina romana di Via Margutta tra il 1948 e il 1986. Studio Trisorio: contorsioni in legno di Mimma Russo A Traversetolo cent’anni di arte: da Monet a oggi Trenta capolavori del secondo grande museo di Francia saranno esposti da aprile a luglio nella Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo presso Parma. Un’occasione per un confronto tra i capolavori del Novecento raccolti in una vita dal fondatore Luigi Magnani e quelli proposti dal Musée d’Art Moderne di Saint-Etienne che, grazie a continue acquisizioni, comprende circa 15 mila opere. La mostra consente un racconto dell’arte del secolo scorso da Monet ai contemporanei, attraverso opere significative, molte di notevoli dimensioni. Prende avvio con un’opera di Monet, «Nymphéas» del 1907, per arrivare alle opere di artisti viventi come Bernard Frize, Christian Boltanski, Bernard Lavier. A San Severino il pittore degli angeli in lacrime
San Severino Marche rinnova a fine marzo nel Palazzo Servanzi Confidati l’appuntamento con le grandi mostre e conclude il ciclo sulla pittura tra Medioevo e Rinascimento con la prima mostra mai realizzata sulla figura di Bernardino di Mariotto, il «pittore degli angeli in lacrime» protagonista del primo Cinquecento marchigiano. Curata da Vittorio Sgarbi, la mostra riunisce per la prima volta le opere dell’artista accanto a molti gioielli pittorici e scultorei di artisti umbro-marchigiani coevi, tra cui Pinturicchio e Luca Signorelli. Uno straordinario lavoro di ricerca e di restauri offre ora al pubblico la possibilità di guardare sotto una nuova luce un Rinascimento eccentrico, che fu oggetto di studio di Federico Zeri. |
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