Gruppo De Agostini
Lottomatica, l’industria
dei giochi
che fa affari
molto seri
Marco Sala, direttore generale della Lottomatica, sarà l’amministratore delegato della società per l’Italia
Acquistando il 100
per cento di un colosso
americano del settore
Giochi, la Lottomatica
ha compiuto
un’operazione
significativa sul piano
politico oltreché
finanziario: si è posta tra
le rare società italiane
che, invece di essere
acquistate da stranieri,
è andata essa
a comprare all’ estero
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ocietà quotata nel mercato telematico azionario della Borsa di Milano e operante nel settore dei giochi e dei servizi, la Lottomatica del Gruppo De Agostini ha compiuto un’operazione estremamente seria e significativa sul piano politico oltreché finanziario: acquistando il 100 per cento di un colosso americano, anzi mondiale, dello stesso settore dei giochi, la Gtech Holdings Corporation, si è posta tra le rarissime società italiane che, invece di essere acquistate dai gruppi stranieri - come sta avvenendo regolarmente da quando è cominciata la privatizzazione delle aziende pubbliche -, è andata essa a fare acquisti all’ estero. Nei quasi 15 anni da quando, approfittando della debolezza della classe politica sgominata dalle inchieste giudiziarie su tangentopoli, i grandi gruppi economico-finanziari hanno imposto la privatizzazione e la svendita di aziende e beni pubblici, soltanto recentemente si è assistito a qualche caso simile: l’acquisto di piccole banche in Paesi dell’Europa centrale e dell’Est da parte di un paio di grandi banche italiane.
Ma non solo la Lottomatica ha avuto il coraggio di realizzare un’operazione con il numero uno del proprio settore nel mondo, ma ha creato il maggior gruppo mondiale nel campo delle lotterie e dei giochi, con una rilevante presenza sui mercati internazionali e con il più ampio e articolato patrimonio di tecnologie, servizi e contenuti. Il nuovo Gruppo Lottomatica potrà contare pertanto su operazioni eseguite in oltre 100 Paesi in tutto il mondo e su circa 6.300 dipendenti; il fatturato complessivo è stato calcolato, per il 2005, pari a un miliardo 600 milioni di euro; nello stesso anno la Gtech ha registrato ricavi per un miliardo 5 milioni di euro.
Il costo dell’acquisizione pagato dalla Lottomatica ammonta a 35 dollari per ogni azione Gtech, ossia 29,04 euro; essendo il capitale di quest’ultima costituito da circa 132 milioni 800 mila azioni - comprese opzioni e azioni derivanti dall’eventuale conversione delle obbligazioni convertibili da essa emesse -, l’importo complessivo dell’operazione è pari a circa 4 miliardi di euro, compresa l’assunzione, da parte della Lottomatica, dell’attuale debito finanziario netto della società americana.
Tre i principali protagonisti di questa eclatante operazione. Innanzitutto il Gruppo De Agostini, multinazionale italiana privata e indipendente, controllata al 100 per cento dalle famiglie Boroli e Drago e presieduta da Marco Drago. Derivante dal prestigioso Istituto Geografico De Agostini nato nei primi anni del secolo scorso e originariamente operante nella sola editoria, in questo campo il Gruppo è presente oggi in 30 Paesi e pubblica edizioni in 13 lingue; attraverso una struttura articolata svolge attualmente attività anche in altri quattro settori: giochi e servizi, assicurazioni, media e comunicazione, attività finanziaria. Ha 7 mila dipendenti in tutto il mondo e nel 2004 ha fatturato oltre 5 miliardi 600 milioni di euro.
Il secondo protagonista, la società Lottomatica, controllata dal Gruppo De Agostini che direttamente e indirettamente detiene circa il 58 per cento del capitale, gestisce il Gioco del Lotto, ossia la più grande lotteria al mondo, e svolge vari servizi automatizzati per il cittadino attraverso una rete di 80 mila terminali in dotazione a circa 50 mila punti vendita; nel 2004 ha fatturato circa 570 milioni di euro.
Società con sede a West Greenwich nello Stato americano del Rhode Island, la Gtech, il terzo protagonista ma che per dimensioni è il primo, produce servizi e tecnologie per giochi e lotterie, contenuti creativi e soluzioni innovative per la gestione del settore dei giochi; in alcuni mercati emergenti offre anche servizi di natura commerciale; ha 5.300 dipendenti in oltre 50 Paesi e un fatturato annuale di oltre un miliardo 250 milioni di dollari; è quotata nel New York Stock Exchange.
Ma come sarà attuata l’acquisizione? La Lottomatica, che pagherà in contanti, finanzierà parte dell’operazione con un aumento di capitale e con un prestito obbligazionario non convertibile, subordinato. Tecnicamente l’operazione sarà realizzata mediante la costituzione di una nuova società - la Gold Acquisition Corporation - che poi si fonderà con la Gtech; dopodiché gli azionisti di quest’ultima avranno diritto di ricevere in contanti il prezzo stabilito.
Quanto ai tempi, la fusione dovrà essere deliberata dagli azionisti della Gtech e autorizzata dalle autorità competenti; la conclusione dell’iter è prevista per il prossimo mese di giugno, quindi la Lottomatica farà fronte alla spesa con 400 milioni di euro disponibili, con un miliardo 400 milioni derivanti dall’aumento di capitale da deliberarsi prevedibilmente nel prossimo aprile, e da offrire in opzione agli azionisti in maggio; con i proventi del prestito obbligazionario per l’importo di 750 milioni di euro, da emettersi prevedibilmente entro maggio; da un prestito bancario di un miliardo 900 milioni di euro erogato alla nuova società che si fonderà con la Gtech, e garantito dalla Lottomatica.
Il Gruppo De Agostini sottoscriverà interamente la propria quota, diretta e indiretta, dell’aumento di capitale, pari a 800 milioni di euro. La CSFB e la Goldman Sachs sottoscriveranno la parte di aumento di capitale che dovesse rimanere non sottoscritta e le obbligazioni non collocate. È previsto che la nuova struttura economico-finanziaria consenta sia la distribuzione di dividendi sia investimenti ove si presentino opportunità di sviluppo. All’interno del nuovo Gruppo Lottomatica, la Gtech opererà come una divisione indipendente. La sede societaria del Gruppo Lottomatica resterà a Roma, mentre la Gtech manterrà la propria sede operativa nel Rhode Island. L’operazione non comporterà conseguenze sul piano organizzativo, perché geograficamente e operativamente le due società non hanno rilevanti aree di sovrapposizione.
In seguito all’operazione la Lottomatica avrà un nuovo vertice: l’attuale presidente e amministratore delegato Rosario Bifulco, che ha guidato con successo la società dal 2002, anno di ingresso del Gruppo De Agostini quale azionista di controllo, rimetterà le deleghe operative; nella carica di amministratore delegato gli subentrerà Bruce W. Turner, attuale direttore generale della Gtech; Marco Sala, attuale direttore generale e consigliere di amministrazione, sarà nominato amministratore delegato per le attività italiane; Jaymin Patel, direttore finanziario della Gtech, assumerà questa stessa carica nella Lottomatica; sia Turner che Patel manterranno i ruoli attuali nella Gtech. Nel Consiglio di amministrazione della Lottomatica entreranno, inoltre, alcuni consiglieri indipendenti statunitensi.
«Con l’acquisizione della Gtech la Lottomatica corona un periodo di grande sviluppo e passa da una dimensione nazionale a una internazionale; credo sia un caso piuttosto eccezionale per un’azienda italiana, e sono orgoglioso di aver dato il mio contributo a questo processo e a quest’operazione che non solo va nella direzione di un indiscutibile rafforzamento della società, ma pone premesse più che concrete per gli azionisti e per un’offerta sempre più articolata e di qualità per gli utenti», ha dichiarato Rosario Bifulco.
Esprimendogli la gratitudine per il contributo essenziale dato in questi ultimi anni allo sviluppo della società e augurandosi che continui la propria collaborazione nel Gruppo, Lorenzo Pelliccioli, amministratore delegato della De Agostini, ha aggiunto: «Questa operazione rappresenta per il Gruppo De Agostini un’opportunità straordinaria; sin dal momento del suo ingresso come azionista nella Lottomatica abbiamo studiato ipotesi di sviluppo internazionale per la società nel settore dei giochi e delle lotterie. L’accordo intervenuto aumenta le possibilità di lungo termine della società, e la mette in grado di disporre di un’offerta completa di giochi e lotterie, con ricavi diversificati ed elevate capacità tecnologiche. È un’operazione coraggiosa ma non azzardata, fatta partendo da un Paese, l’Italia, che spesso è sulla difensiva. Il Gruppo risultante sarà leader assoluto nel mondo nel settore delle lotterie, con una quota di mercato stimata pari al 63 per cento, rispetto al 13 per cento della prima rivale, la Scientific Games».
Secondo Bruce W. Turner, la Lottomatica ha sviluppato con successo negli ultimi anni una delle maggiori e più complesse lotterie nel mondo, ed ora disporrà di una dimensione significativa, di solidità finanziaria, di una maggiore capacità di servire i propri utenti e di significative prospettive di crescita. In proposito Pelliccioli ha precisato: «Per accrescere i ricavi parteciperemo a tutte le aste, per gestire lotterie nazionali con una dimensione tecnologica ed economica superiore e con evidenti vantaggi. La Lottomatica è più forte nel marketing dei giochi, la Gtech nella parte tecnologica; i nostri terminali, inoltre, sono utilizzati anche per altri servizi, mentre quelli della Gtech sono quasi esclusivamente legati ai giochi. Le possibilità per crescere sono evidenti». Per il periodo 2006-2010 le sinergie sono già state quantificate in circa 80-100 milioni di euro, corrispondenti ai minori costi richiesti dalle attività della Gtech in Europa, all’eliminazione dei costi di quotazione di quest’ultima, ai risparmi da realizzare negli investimenti.
Nell’esercizio 2005 la sola Lottomatica ha registrato ricavi per circa 580 milioni di euro; complessivamente la Gtech e la Lottomatica circa 1.630 milioni di euro. Per l’esercizio 2007 le previsioni sono: per la sola Lottomatica ricavi pari a circa 650 milioni di euro; per entrambe ricavi complessivi per 2 mila milioni di euro. Lo scorso novembre il debito netto della Gtech ammontava a 112 milioni di euro. Per quanto riguarda i dividendi, la Lottomatica ha annunciato che per il 2006 è previsto un ammontare sui 120 milioni di euro.
In varie interviste e conferenze-stampa Lorenzo Pelliccioli ha illustrato ampiamente la strategia del Gruppo da lui rappresentato. Ha detto, per esempio, che per la De Agostini, in quanto azionista della Lottomatica, «sarebbe stato più comodo sedersi e aspettare i dividendi di quest’ultima, ma le linee strategiche del Gruppo prevedono l’impiego delle risorse finanziarie nello sviluppo delle attività attuali, ossia editoria, media, assicurazioni e giochi». A chi gli ha chiesto come hanno pensato alla Gtech ha risposto: «Da tempo stavamo studiando il dossier Gtech, inizialmente insieme a una cordata di fondi di private equity, poi da soli. L’intenzione di fondo era quella di diversificare la nostra attività al di fuori dell’Italia, e con Gtech l’abbiamo realizzata ai massimi livelli, considerando che quest’ultima opera in 100 Paesi in tutti i continenti. È un’operazione che ha rilevanza per l’intero Paese: un “campione” nazionale cresce e lo fa comprando un leader mondiale».
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