back


Cortometraggi

Mara Sartore
sfoggia gioielli
di pura cinematografia

Mara Sartore

rendi un gruppo di veneziani, mettili a Parigi e dà loro un’intraprendenza più forte della media. Falli credere in un progetto. Fa loro dimenticare la politicizzazione, le raccomandazioni, le inopportunità italiane. Dà loro il nome giusto, cultura e dedizione. Circuito Off è lì. Ed è «off» non perché non sia attivo, ma perché va oltre il circuito tradizionale, politico, di tendenza, quello nel quale sulle gondole di Venezia montano star hollywoodiane. Niente gondole, ma vaporetti e lunghe passeggiate per i ponti.

Da Parigi l’associazione Artecolica di Mara Sartore è giunta a Venezia insieme agli artecolici, letteralmente «arte all’attacco». E attacca infatti in un settore difficile, perché a Venezia tutto ciò che non si urla in americano passa in sordina. Attacca, in particolare, nel cortometraggio indipendente, in qualcosa che c’è ma che non si vede, che è frutto del lavoro di fervide menti dietro le quinte, che si trova a volte nei palinsesti televisivi notturni, fatti per chi non dorme.
Insieme ad altri artecolici tra cui Matteo Bartoli ed Elena Piaggi, la Sartore è di quelli che non dormono. Si fa inviare da tutto il mondo, praticamente a casa, migliaia di cortometraggi internazionali, li visiona tutti, insieme agli altri artecolici, ne seleziona alcuni per il Festival artecolico di cortometraggi di Venezia. Circuito è «off», allora, perché è fatto dietro le quinte. Ma poi esce allo scoperto e vince. Vince perché riscuote il consenso della critica, nella difficile Venezia che sembra volere solo i grandi divi, quelli dei media che, se Sharon Stone non parla alla cerimonia di premiazione o se non vi fa una puntatina Woody Allen, non parlano nemmeno del Festival.

E non solo. Ottiene il finanziamento dell’Unione Europea, missione impossibile ma riuscita. Il Circuito Off Venice International Short Film Festival è oggi la prima rassegna indipendente del cortometraggio nella città di Venezia, e ha ricevuto per il 2005 il finanziamento per i media dell’Unione Europea, un sostegno economico fondamentale ma anche un riconoscimento ufficiale per la qualità del lavoro svolto e dei contenuti proposti ogni anno.
L’ha ribadito il presidente della giuria, lo sceneggiatore Andrea Purgatori, nella cerimonia di premiazione svoltasi nel prestigioso Teatro Goldoni di Venezia che ha ospitato l’intera edizione, menzionando le difficoltà che i giovani incontrano nell’intraprendere grandi inziative e il cinema nel dare spazio alla realtà dei cortometraggi, i quali altro non sono che piccoli grandi gioielli di cinematografia pura. Traguardo che Circuito Off ha raggiunto, come sottolineato da Alessandro Signetto, sportello per i media dell’Unione Europea in Italia, intervenuto nelle veci di Constantin Daskalakis, responsabile europeo dell’Unit Media Programme. Vincitori ex equo, per questa edizione, del primo premio della giuria il sensibile «Woman’s Hair» di Conor McDermottroe e il geniale «Recursos Humanos» di José Javier Rodriguez Melcon. Ha ottenuto il premio del pubblico «En Familj» di Goran Kapetanovic.

Presidente di Artecolica e organizzatrice del Festival, Mara Sartore ha ricordato la storia di questa grande avventura: nel 2000, anno di creazione di Circuito Off, il Festival si svolge in contemporanea con la Mostra del Cinema di Venezia. Lo scrittore Stefano Benni ne presiede la Giuria. L’evento è completamente autofinanziato dai fondatori. Nel 2001 il Festival si allarga e assume rilevanza. La giuria è presieduta dal tandem Fernando Savater, intellettuale e filosofo, e Roman Gubern, critico cinematografico e già giurato della Mostra. Parte Circuito Off Art, vetrina d’arte contemporanea.

Nel 2002 Circuito Off si sposta a maggio per ritagliarsi uno spazio autonomo. Organizza iniziative a settembre, durante la Mostra del Cinema. Nel 2003 un salto di qualità: in giuria molti nomi di spicco e un programma di ampio respiro. La rete internazionale di contatti permette la creazione di saldi rapporti con Festival europei e mondiali. Nel 2004 il produttore di «Spike Lee», Fernando Sulichin, assume la presidenza della giuria. Tra gli ospiti del Festival anche Thomas Vintenberg, fondatore di Dogma ’95, e Gaspar Noe, regista di «Irreversibile», con Monica Bellucci e Vincent Cassel. Nel 2005 Circuito Off si sposta a novembre, viene finanziato anche dall’Unione Europea e accede al Coordinamento dei Festival europei di Bruxelles.

Ecco così importato a Venezia un evento giovane e di tendenza, sull’esempio della vita culturale parigina. Un appuntamento consolidato che cresce di anno in anno e che, arrivato alla sesta edizione, è considerato una manifestazione di rilievo nel panorama internazionale delle rassegne dedicate al cortometraggio, da annoverare tra gli appuntamenti più importanti per la cultura e per lo spettacolo della città e della regione. Oltre 800 i film arrivati per la selezione internazionale e una programmazione di respiro globale.
Circuito Off Venice International Short Film Festival non si limita a un solo momento dell’anno. Sin dalla prima edizione ha mostrato i film migliori e premiati dalla giuria in alcuni importanti festival del Veneto: Azioni Inclementi a Malo, Progetto Zero Più a Bassano del Grappa, Fondazione Benetton a Treviso, Schermi d’Amore a Verona, Toni Corti a Padova. Per Circuito Off la circolazione a livello regionale dei propri film è fondamentale per consentire lo scambio culturale tra le varie province e per dimostrare la crescita del settore dell’audiovisivo.

Una marcia in più? C’è: Circuito Off è anche uno strumento di formazione. Da due edizioni il Festival promuove la formazione in collaborazione con l’Università di Venezia. Ogni anno una selezione di studenti partecipa attivamente alla vita organizzativa del Festival accumulando crediti formativi validi per i corsi universitari. Anche, ma non solo per questo, il rettore dell’Università Iuav di Venezia, Marino Folin, si è dedicato a questa iniziativa e ha messo a disposizione lo splendido chiostro dei Tolentini per la festa di chiusura, cui hanno partecipato più di mille persone. La grande professionalità e la serietà dimostrate da Mara Sartore, unite alle forze dei suoi collaboratori, la collocano senz’altro tra le nuove leve dell’imprenditoria e dell’avanguardia italiana, nelle quali servono energia, impegno, dedizione ma, soprattutto, il coraggio di affrontare le impari opportunità. Nelle quali servono più Sartore. (Rom. Ciu.)

back