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Maurizio Tucci:
Obiettivo Selex, tra i primi tre del mondo


Maurizio Tucci, amministratore delegato della Selex Communications

mministratore delegato della Selex Communications - in precedenza conosciuta come Selenia Communications - del Gruppo Finmeccanica, Maurizio Tucci è alla guida, dal febbraio scorso, della società che produce sistemi per comunicazioni tattiche, strategiche, comando e controllo, e satellitari; sistemi integrati per le moderne Marine militari; sistemi di comunicazioni, navigazione e identificazione per aerei ed elicotteri; sistemi radiomobili per clienti professionali e forze di polizia. Napoletano, laureato in Economia e Commercio all'Università La Sapienza di Roma con 110 e lode, Tucci ha trascorso gli ultimi 23 anni in aziende operanti in settori ad alto contenuto tecnologico e innovativo: Ericsson, Nortel Networks, Bull, Gruppo Cos, Alenia Spazio, principale industria spaziale italiana, anch’essa nel Gruppo Finmeccanica. Economista prestato alla tecnologia come egli stesso ama definirsi, è stato sempre apprezzato per il suo modo programmatico di affrontare i problemi e gestire le aziende. Per questo è stato spesso chiamato a risolvere situazioni difficili e complesse. Per la sua ultraventennale esperienza è stato invitato a tenere un master di Economia aziendale all’Università Lumsa di Roma.

«Ho accettato questo invito con molto piacere ed entusiasmo, che spero di trasmettere agli allievi che frequenteranno le lezioni. Nel mio corso si parlerà, oltre che di nozioni teoriche di base, anche di esperienze maturate sul campo. Ho avuto la fortuna di lavorare in aziende multinazionali a contatto con personaggi importanti, e di vivere momenti di discontinuità tecnologica e organizzativa. È questa esperienza che intendo trasmettere», afferma Maurizio Tucci, non senza lasciar trasparire dai propri occhi la soddisfazione per l’incarico e per il riconoscimento ricevuto.

Domanda. Nella sua precedente esperienza fatta nell’Alenia Spazio, ha dovuto affrontare la difficile ristrutturazione di un’azienda in cui occorreva armonizzare valore scientifico, segretezza, qualificazione del personale, fusioni di aziende. Ora quale nuovo mandato le è stato affidato?
Risposta. La Selex Communications è un’azienda che ha molte opportunità da cogliere, sia all’interno che all’esterno del Gruppo Finmeccanica, sia in Italia sia all’estero. Cercherò di dare una mano affinché queste opportunità si tramutino in ordini. Per il resto sono portato ad affrontare i problemi senza girarvi intorno o mettere la testa sotto la sabbia, ma questo non significa necessariamente dover risanare e tagliare teste. Sono felice di partecipare, dall’interno, alla fase di evoluzione e di sviluppo che il Gruppo Finmeccanica sta vivendo. È un’esperienza professionalmente e umanamente importante. Selex Communications è la nuova denominazione che abbiamo dato alla Selenia Communications, la società di elettronica per la difesa derivata dalla Marconi Communications; nel Gruppo essa ha per oggetto le comunicazioni in ambito avionico, terrestre, navale e satellitare. Il suo compito è quello di garantire che le infrastrutture di comunicazione usate siano sicure, affidabili e integrabili.

D. La committenza è esclusivamente militare?
R. Prevalentemente. Ai clienti militari e professionali - Forze Armate, Polizia, Carabinieri, Sicurezza -, si aggiungono le grandi compagnie internazionali che lavorano all’estero e hanno bisogno di sistemi di comunicazione sicuri e riservati. Inoltre forniamo le aziende fornitrici di pubblici servizi, come le Ferrovie, le società di distribuzione di elettricità e gas. Abbiamo mille ricercatori impegnati nella progettazione e nello sviluppo di apparati ad alta tecnologia nel campo delle comunicazioni, ma abbiamo anche chi fabbrica questi apparati. Questo avviene nello stabilimento di Latina.

D. Che cosa è rimasto della vecchia società che fu fondata da Guglielmo Marconi?
R. L’azienda ha ormai alle spalle più di cento anni di storia nel campo dei fornitori di sistemi di comunicazione avanzata. Come altre del Gruppo Finmeccanica, è la sintesi di una serie di accorpamenti, fusioni e acquisizioni di prestigiose società italiane operanti nel settore della comunicazione: Elmer di Pomezia, Italtel Sistemi Avionici dell’Aquila, Marconi Militare di Genova, Alenia Sistemi Satellitari di Catania, MMA di Genova, Ote di Firenze, Sirio Panel di Montevarchi, Prod-El di Milano, Larimart di Roma; e ora anche una parte della Bae System di Christchurch in Gran Bretagna. Questo ci consente di disporre di una gamma di prodotti molto ampia; ma nello stesso tempo si tratta di un’azienda molto decentrata, sparsa in tutto il territorio nazionale, e questo fa sì che il mio ufficio sia in auto e in aereo. Ogni sito ha una rilevanza industriale, storica e sociale, e per le città nelle quali siamo presenti rappresentiamo una realtà importante, anche per il prestigio che conferiamo. Dobbiamo avere rispetto per queste situazioni e cercare di amalgamare queste realtà.

D. Non costituisce un ostacolo la divisione dell’attività in numerose sedi diverse?
R. Determina una situazione complessa, tanto più che la Selex Communications è a sua volta un’azienda internazionale; oltre che in Gran Bretagna, dove lavorano quasi mille persone, ha stabilimenti in Germania, Turchia, Romania, e sedi di rappresentanza in Brasile e negli Stati Uniti. Il management compie uno sforzo rilevante, dovendo rispettare le peculiarità delle varie sedi ma anche evitare che il decentramento riduca l’efficienza e la flessibilità. Per questo occorre attribuire alle varie sedi compiti quanto più possibile omogenei, senza frammentare il lavoro. Abbiamo un organico di circa 6 mila unità, di cui circa l’80 per cento laureati impegnati nella progettazione e nella sistemistica.

D. Chi sono i vostri principali concorrenti?
R. La Thales, la Rode Schwartz, la General Dynamics e la Rockwell Collins, per citare i più importanti. Per competere con queste prestigiose aziende bisogna mantenere un livello di eccellenza sia per quanto riguarda la ricerca di base sia per lo sviluppo dei prodotti. Questo significa che in ogni famiglia di prodotti dobbiamo essere tra i primi tre e se non vi riusciamo è meglio abbandonare perché significa che non siamo competitivi. Per raggiungere questi obiettivi dobbiamo essere una squadra quanto più possibile unita e motivata, che lavori bene, non distingua fra le varie nazionalità, e che oltre al nostro mercato tradizionale, quello militare, guardi ad alcune nicchie di quello civile, perché le commesse militari potrebbero non bastare più per sostenere le nostre ambizioni di crescita. Prevediamo di legarci, per la parte avionica, ai programmi delle grandi aziende della Finmeccanica che lavorano per gli aeroplani e gli elicotteri. Far parte di un Gruppo che ha le competenze dell’AgustaWestland e dell’Alenia Aeronautica, che lavorano in tutto il mondo, deve costituire per noi un’opportunità e uno stimolo. Come fornitori di prodotti per le comunicazioni, per la navigazione e per l’identificazione, dobbiamo lavorare principalmente al servizio delle società Finmeccanica, e inoltre per i colossi dell’aeronautica mondiale; sotto questo profilo abbiamo ottime possibilità di ben figurare. Partecipiamo a programmi multinazionali nel campo delle comunicazioni navali, dell’avionica, delle esercitazioni, nell’interoperabilità dei sistemi tattici, di comando e controllo.

D. Quali sono i progetti in corso?
R. Sta per essere avviato, con il Ministero degli Interni, un grande progetto basato sulla tecnologia Tetra che doterà tutte le forze di sicurezza italiane - Polizia, Carabinieri, Polizia penitenziaria, Corpo forestale e Guardia di Finanza -, di un’unica infrastruttura di comunicazione, attraverso una rete radiomobile nazionale, con un grande vantaggio per l’efficienza perché tali comunicazioni saranno al sicuro da intercettazione o da intrusioni. È una commessa di grande importanza che costituirà un’ottima referenza in campo internazionale. Sulla tecnologia Tetra, adatta anche a soddisfare le esigenze di comunicazione tra le Polizie dei Paesi appartenenti all’«Area Schengen», abbiamo vinto una gara in Spagna, stiamo partecipando ad altre gare in alcuni Paesi del Medio Oriente e già lavoriamo in Russia.

D. Quali sono le differenze rispetto ai sistemi di comunicazione radio tradizionali?
R. Il Tetra ha un’efficienza molto superiore, assicura comunicazioni mobili immediate, affidabili, sicure anche in condizioni di emergenza e di sovraffollamento della rete. È un sistema radio criptato, per fonia e per dati, che consentirà a tutte le forze di polizia di avere un’unica rete attraverso la quale parlare e trasmettere dati, foto segnaletiche, dispacci; è tecnicamente possibile espandere la rete successivamente ad altri partners, consentendo ad ognuno di mantenere la propria indipendenza, ponendolo in grado di comunicare con gli altri membri della rete in sicurezza e con una velocità superiore del 400 per cento a quella del Tetrapol, uno dei sistemi finora più validi.

D. Che cosa avete presentato nell’Air Show di Le Bourget?
R. A Parigi abbiamo ricevuto un prestigioso premio dalla rivista «Flight International» per la realizzazione del sistema Loam studiato per far volare gli elicotteri con maggiore sicurezza e per salvare la vita dei piloti. Basato su una sofisticata tecnologia laser, esso individua in un raggio da 50 a 2 mila metri ostacoli, cavi dell’alta tensione e altro, in tempo utile per evitare la collisione. L’AgustaWestland l’ha scelto per i trasporti tattici italiani e per gli elicotteri destinati alla Danimarca.

D. Qual’è la situazione finanziaria della società?
R. Il fatturato di tutte le aziende che fanno parte della Selex Communications nel 2004 è stato di circa 800 milioni di euro. Il mio obiettivo è consolidare la nostra presenza nei mercati indiano, russo, cinese e nordamericano. Abbiamo ottimi rapporti che spero di tradurre presto in consistenti commesse.

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