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RETROSPECCHIO

Nuovi farmaci:
una storia tutta campana

La storia è tutta campana. Unisce professionalità diverse, ma tutte nate e cresciute in Campania. Le professionalità di due giovani medici, Carmine Antropoli e Pasquale Perrotti, dell’Unità di Chirurgia gastroenterologica dell’Azienda ospedaliera Antonio Cardarelli di Napoli diretta dal prof. Domenico Molino; e della New Fa. Dem, azienda fondata nel 1918 da Arturo De Meo, e guidata dagli anni 70 da Arturo e Pio De Meo, da sempre impegnata nella selezione di sostanze innovative in campo farmaceutico, cosmetico e alimentare. Fedele a questo modo di operare la New Fa. Dem è oggi partner, con la Bracco Farmaceutici, di un’innovazione scientifica che rivoluzionerà il modo di curare le patologie proctologiche, cioè emorroidi e ragadi.
L’innovazione è il farmaco Antrolin. Si stima che circa il 30-40 per cento della popolazione soffra, almeno una volta nella vita, di queste patologie comuni e di rilevanza sociale, in quanto influiscono su pazienti giovani e attivi. I trattamenti finora proposti per curarle sono stati di tipo medico o chirurgico, alcuni anche complessi come la sfinterotomia, cioè parziale sezione chirurgica del muscolo, che non sottrae a complicazioni, recidive e incontinenza fino al 30 per cento dei soggetti.
Come nasce l’Antrolin? L’esperienza clinica quotidiana e l’osservazione di numerosi pazienti durante il servizio di Pronto Soccorso all’Ospedale Cardarelli di Napoli, fecero nascere nel dottor Antropoli l’intuizione che una preparazione per uso locale contenente nifedipina, comune farmaco usato per il trattamento dell’ipertensione arteriosa, avesse efficacia nel trattamento della ragade anale. L’interesse per le creme contenenti nifedipina spinse il dottor Antropoli a compiere un’originale ricerca cui collaborò il dottor Perrotti. I risultati lo spinsero a brevettare la preparazione topica per un eventuale sfruttamento industriale.
Il resto della storia è una serie di continui riconoscimenti scientifici e istituzionali. Tra il 1996 e il 1997 fu realizzato uno studio preliminare tra centri universitari e ospedali meridionali: in 238 pazienti trattati con crema preparata in forma galenica furono ottenuti eccellenti risultati, tanto da essere pubblicati su una delle più prestigiose riviste scientifiche americane, Diseases of Colon & Rectum. Sulla scorta di questa positiva esperienza nel 1997-1998 Antropoli e Perrotti associaroro alla nifedipina un seconda sostanza, la lidocaina cloridrata, da tempo impiegata nel trattamento della ragade anale. In questa associazione sta la forza e la novità dell’Antrolin: la nifedipina svolge un’azione di tipo eziologico in quanto riduce lo spasmo continuo del muscolo liscio dello sfintere mentre la lidocaina mantiene il proprio ruolo di anestetico locale, risolutore del dolore.
Nella sperimentazione furono coinvolti 188 pazienti affetti da malattia emorroidaria acuta complicata da trombosi. I risultati mostrarono una significativa efficacia con una rapida riduzione del dolore e l’assenza di effetti collaterali rilevanti. Anche in questo caso i risultati furono pubblicati su prestigiose riviste medico-scientifiche internazionali. Dopo questa fase e dopo un travagliato periodo di ricerca di finanziamenti, Antropoli e Perrotti trovarono nella New Fa. Dem lo sponsor disposto a sostenere economicamente l’innovazione scientifica in un’ulteriore verifica clinica al fine di ottenere la registrazione del farmaco.
Nel dicembre 1998 fu avviata una nuova sperimentazione clinica su 110 pazienti. Anche in questo caso i risultati furono pubblicati su Diseases of Colon & Rectum. A quel punto fu avviato il complesso iter per la richiesta al Ministero della Salute di immissione in commercio della specialità farmaceutica Antrolin. Iter conclusosi il 17 dicembre 2003 con l’approvazione, da parte della Commissione Unica del Farmaco, dell’immissione in commercio del farmaco. Tuttavia è soltanto negli ultimi mesi del 2004 che la New Fa. Dem stipula con la casa farmaceutica milanese Bracco un accordo per la distribuzione del farmaco, che avviene finalmente nel febbraio 2005 dopo un procedimento durato quasi nove anni. La crema Antrolin rappresenta un’originale innovazione scientifica per vari motivi. Prima di tutto per aver modificato l’indicazione e la via di somministrazione della nifedipina, sostanza calcio-antagonista normalmente usata per via orale come miorilassante e vasodilatatore nel trattamento della ipertensione arteriosa. Inoltre l’associazione con la lidocaina, comune anestetico locale, crea un farmaco in grado di risolvere il problema alla radice riducendo contemporaneamente il dolore associato alle patologie proctologiche.
Per la maggiore efficacia, l’irrilevante incidenza di eventi avversi e i minimi costi, ricercatori autorevoli delle Università del New Jersey e di Georgetown, dell’Associazione dei medici di famiglia americani e della prestigiosa American Gastroenterological Association hanno riconosciuto alla crema Antrolin un’efficacia maggiore di quella di altre preparazioni proposte per tali patologie. Oltre a quello scientifico, il farmaco ha un valore culturale ed economico, per di più è un’innovazione voluta da medici, strutture ospedaliere e da una casa farmaceutica del Sud, i quali, in valida sinergia con un’apprezzata casa farmaceutica del Nord, hanno creato un originale brevetto italiano dopo anni in cui non se ne registravano più. È stato stimato che l’impiego del farmaco consente al Servizio Sanitario Nazionale una riduzione dei costi di circa 325 euro per paziente.

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