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RETROSPECCHIO

Connettori made in Italy
costruiti in Cina

Produttrice di sistemi di interconnessione e di cablaggi, la Compel Electronics ha ora costituito una joint venture con la Junper Interconnection, denominata Juncom, destinata a consentirle, spiega il direttore generale della stessa Francesco Carvelli, di «affrontare il mercato cinese non solo con un buon prodotto a basso costo, ma di produrre in quel Paese un connettore con le caratteristiche di quelli dell’azienda italiana e che risponda alla richiesta del mercato di costi contenuti e di tecnologie occidentali». La nuova società produrrà cavi assemblati per bassa frequenza e connettori metrici. Con un capitale iniziale di 400 mila euro, è posseduta per il 52 per cento dalla Compel e per il resto della Junper; occuperà 60 persone, si baserà su progettazione completamente italiana e manodopera cinese. Su una superficie di 2 mila metri quadrati con macchinari italiani semiautomatici, inizialmente produrrà 20 milioni di pezzi al mese destinati al mercato cinese. La Juncom ha sede a Ningbo, città a 250 chilometri a sud di Shanghai, in una delle zone industriali che si stanno sviluppando maggiormente: vi sono già 2 mila industrie elettroniche. Fondata nel 1972, la Compel Electronics figura tra i principali produttori europei di connettori coassiali, connettori per fibre ottiche, connettori metrici, pannelli di fondo e cablaggi. (Eli. Dar.)

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