Chiuso il 2004 con un fatturato di 187 milioni di euro, in aumento del 9 per cento rispetto all’anno precedente, il gruppo farmaceutico Alfa Wassermann ha cominciato il 2005 rilevando la gestione della filiale commerciale italiana dell’Helena Laboratories, società americana produttrice di sistemi di diagnostica clinica basati sulla tecnologia della elettroforesi. Con tale operazione il Gruppo prevede di chiudere l’anno con un giro d’affari, per la divisione Diagnostica, di oltre 16 milioni di euro e una crescita del 34 per cento rispetto al 2004. «Per quanto sia ancora un’attività di nicchia–spiega l’amministratore delegato Stefano Golinelli–, la diagnostica rappresenta per l’Alfa Wassermann un ambito di grande interesse. Seguendo le iniziative volte a migliorare la qualità della vita, il Gruppo ha affiancato attivamente molte istituzioni sanitarie regionali italiane, oggi coinvolte in attività di prevenzione oncologica per lo screening del tumore al colon retto sulla popolazione sana, con un target di circa 7 milioni di persone. Iniziative che consentiranno di salvare molte vite».
Nei primi sei mesi del 2005 il Gruppo ha svolto un’intensa attività per migliorare la propria posizione. Per rafforzarsi nel comparto farmaceutico ha acquisito la società farmaceutica portoghese Bio Saùde Produtos Farmacêuticos che, fondata nel 1992, si è distinta per l’elevato tasso di crescita aumentando nel 2004 il fatturato del 50 per cento rispetto all’anno precedente. Con questa operazione l’Alfa Wassermann punta a raddoppiare, nel prossimo triennio, il proprio giro d’affari in Portogallo raggiungendo i 14 milioni di euro. Forte delle nuove acquisizioni, la società prevede di chiudere il 2005 con un fatturato complessivo di 210 milioni di euro e una crescita del 12 per cento. La previsione è avvalorata dai risultati del primo trimestre che rivelano una crescita del 14,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2004 nonostante lo sfavorevole cambio tra l’euro e il dollaro.
Attualmente l’organico del Gruppo comprende oltre mille addetti, 663 dei quali operano all’interno delle sedi italiane. L'apparente calo del fatturato nel 2003 rispetto al 2002 - 173 milioni di euro rispetto a 180 milioni - è da attribuirsi al fatto che è uscita dal Gruppo la società Schiapparelli 1824, che nel 2002 aveva fatturato 15 milioni di euro; la crescita delle altre attività ha solo parzialmente compensato il fatturato venuto meno. I risultati economici non hanno invece risentito di questa uscita, rimanendo sostanzialmente invariati in termini assoluti e in forte crescita in termini percentuali.
La partecipazione nella Schiapparelli 1824 è stata ceduta nell’ottobre del 2003 per 5,4 milioni di euro. Il cash-flow consolidato è risultato positivo nel 2003 per oltre 5 milioni di euro dopo avere effettuato investimenti per 11,4 milioni nella consociata portoghese, per 11,6 milioni nella ricerca e per 8,9 milioni in beni materiali e immateriali. Tali investimenti sono stati resi possibili dai risultati della gestione corrente, oltre che dall’incasso derivante dalla cessione della Schiapparelli 1824. (Stef. Mastr.)
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