MACEDONIA:
UNA RICCA SERIE DI OPPORTUNITA' ATTENDE LE IMPRESE ITALIANE
di Alessio Gambino

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l 25 maggio scorso si è svolto a Roma, nella sede dell’Istituto nazionale per il commercio con l’estero, il Business forum italo-macedone. Erano presenti all’evento esponenti del mondo politico macedone come il primo ministro Vlado Buckovski accompagnato dal viceministro dell’Economia Sasa Andonovski, e alte cariche istituzionali italiane quali il presidente dell’Ice Beniamino Quintieri, il direttore dell’Ice di Skopje Giancarlo Rocchelli e il direttore generale della Simest, società italiana per le imprese all’estero, Massimo D’Aiuto.
All’incontro inoltre hanno partecipato alcuni operatori economici macedoni impegnati, insieme agli italiani, in incontri al fine di creare possibili contatti per reciproci affari futuri. Nel corso dell’evento sono stati presentati i dati macroeconomici relativi al buon andamento dell’economia macedone negli ultimi anni, evidenziando tra l’altro i settori maggiormente interessanti per gli investitori italiani, come quelli agroalimentare, calzaturiero, tessile e turistico.
Oltre a quelle legate alla sua posizione strategica situata nel cuore dei Balcani, le opportunità offerte dalla Macedonia, sono molteplici: basti pensare al basso costo del lavoro che si accompagna a una mano d’opera altamente qualificata, ai bassi costi di produzione in generale, al basso consumo delle risorse energetiche. Accanto a questi fattori sono da annoverare tutte le ultime riforme attuate dal Governo in materia fiscale e societaria, in campo giudiziario e nei rapporti di lavoro, nonché le privatizzazioni in atto per liberalizzare il mercato delle telecomunicazioni e il settore energetico.
Insieme alle altre in cantiere, tutte queste misure si rendono necessarie per creare un clima favorevole all’afflusso degli investimenti stranieri. Rimangono tuttavia aperti i problemi relativi alla complessità dell’iter burocratico del servizio pubblico, della proprietà immobiliare per la quale si attende la riforma del Catasto, dei servizi finanziari delle banche locali dalle quali risulta spesso difficile ottenere lettere di credito e di garanzia soprattutto durante l’avvio di una nuova iniziativa.
Tutti questi problemi non devono scoraggiare coloro che intendano investire in Macedonia considerando anche che organizzazioni di finanziamento internazionale quali il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e la Commissione europea, continuano a far affluire sostanziosi contributi finanziari a sostegno di progetti in campo sociale, sanitario e infrastrutturale. Proprio quest’ultimo settore è al centro dell’attenzione da parte della Commissione europea, visto che la Macedonia rientra tra i Paesi scelti per la realizzazione del Corridoio 8 e di altri progetti di sviluppo della rete di trasporto nel Sud-Est europeo.
Certo, il livello del rating di rischio del Paese è ancora alto, e ciò significa che il ritorno degli investimenti potrebbe essere molto volatile, ma se il Governo riuscirà a portare a termine le riforme istituzionali più importanti e a far sì che le stesse siano funzionali ed efficaci, il livello è destinato a diminuire. Nonostante il Paese non abbia attualmente tutte le caratteristiche per un’entrata ufficiale nell’Unione europea, la strada dovrebbe essere quella di una sua piena integrazione con Bruxelles.
Le imprese italiane dovrebbero approfittare di questo momento per attuare vincenti politiche di internazionalizzazione. I rapporti tra i due Paesi, come è emerso durante l’incontro del 25 maggio, sono ottimi. Secondo fonti dell’Ufficio nazionale di Statistica macedone, l’Italia risulta al sesto posto come fornitore di prodotti alla Macedonia, soprattutto di quelli legati all’impiantistica industriale e di quelli chimici e derivati, mentre è considerato il quinto cliente per merci importate dalla Macedonia, dove prevalgono calzature, prodotti laminati di ferro o acciaio e prodotti alimentari.
Nel raffronto dell’interscambio totale il nostro Paese è preceduto, come principale partner commerciale, solo da Germania, Serbia e Montenegro. Ad aiutare e favorire le imprese italiane intenzionate a possibili investimenti in Macedonia c’è sempre la Simest, la società italiana per le imprese all’estero, attraverso le misure di sostegno all’internazionalizzazione vigenti, valevoli per tutti i Paesi extra-Unione europea. Sono stati già conclusi importanti progetti con i contributi erogati dalla Simest ed altri attualmente sono in via di perfezionamento, data inoltre l’opportunità offerta di partecipare alle grandi opere infrastrutturali e alle privatizzazioni in atto.
C’è dunque spazio, per le imprese italiane, di effettuare investimenti a un passo da casa; basti pensare che con poco più di un’ora di aereo si raggiunge l’aeroporto di Skopje e si entra nel cuore dei Balcani con la possibilità di spingersi ancora di più verso i mercati dell’Oriente.
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